Destiny 2 – Ombre dal Profondo (Xbox One)

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Voto:

Acquisiti i diritti sull’IP di Destiny e separatasi definitivamente da Activision, Bungie si è trovata tra le mani il gravoso compito di dare nuova vita alla sua più recente creatura, Destiny 2.

Con la nuova espansione Ombre dal Profondo (Shadowkeep), lo studio ha quindi deciso di rivedere diversi elementi del gioco, oltre a lanciare una versione free-to-play del titolo per i nuovi giocatori.

La campagna vede il ritorno di un personaggio storico del primo Destiny, Eris Morn, oltre ad un’ambientazione nota ai veterani della serie, la Luna. La main quest, lungo le sue 8 ore, evidenzia il cambio di ritmo voluto da Bungie, affrontando di petto misteri che da sempre hanno tenuto i fan di Destiny sulle spine. La campagna principale quindi, senza troppi fronzoli, ci fa conoscere il mistero scoperto da Eris durante il suo viaggio intrapreso poco prima della Guerra Rossa: un’enorme nave piramidale di colore nero e potenziale origine dell’Oscurità.

Gli sviluppatori hanno finalmente deciso di proporre in maniera concreta questo elemento ai giocatori, anziché relegarlo alla lore di gioco tramite i Trionfi e collezionabili di vario tipo come nel passato. Purtroppo, a parer mio, Ombre dal Profondo giunge al termine sul più bello, oltre ad essere decisamente breve, con una missione finale dal ritmo incalzante dall’inizio alla fine ma che ahimè rimanda ai prossimi contenuti la risoluzione di questo interessante conflitto. Anche la caratterizzazione dei vari personaggi ha subito un deciso miglioramento: la già menzionata Eris Morn è probabilmente l’esempio lampante degli sforzi profusi da parte degli sviluppatori in questa direzione. Molto interessanti anche i “nuovi” nemici, forma materializzata degli Incubi dei Guardiani, resi tali grazie all’energia emanata dalla struttura piramidale citata prima.

L’ambientazione mi ha convinto a metà: se da una parte il fascino della Luna e la presenza della mastodontica e suggestiva Fortezza Scarlatta mi hanno catturato totalmente, dall’altra, essendo un giocatore fin dal primo Destiny, ho notato che l’effetto riciclo si palesa a più riprese, con elementi presi nella loro interezza dal capostipite della serie, già visti affrontando il temibile Crota diversi anni fa. Indubbiamente però, rispetto a prima, l’ambientazione della Luna è stata ampliata e riempita di curiosità e segreti che faranno la gioia degli appassionati più incalliti di questo universo sci-fi firmato Bungie.

Il nuovo aggiornamento porta tutti personaggi al livello 50, il massimo possibile, oltre a innalzare la potenza degli strumenti equipaggiati e nell’inventario a 750. Il nuovo soft-cap è 900 e l’ho superato agevolmente completando l’intera campagna di Ombre dal Profondo e il nuovo Raid ambientato nel Giardino Nero.

Oltre a queste modifiche troviamo il nuovo sistema di progressione stagionale, che avrà ben 100 livelli, ognuno dei quali sbloccherà equipaggiamenti, strumenti e così via. Fa la sua comparsa anche il manufatto stagionale, dal livello 6, che darà un ulteriore bonus al livello di potenza all’intero account anziché al singolo Guardiano, oltre a tutta una serie di miglioramenti specifici per classe ed arma utilizzata. Questo nuovo sistema dimostra che Bungie ha prestato ascolto alle critiche mosse dagli utenti, che spesso attendevano i vari reset quotidiani o settimanali per potenziare il proprio Guardiano. L’endgame ci porterà inevitabilmente ad affrontare Assalti, Incursioni e completamento di sfide presso i vari personaggi, però l’introduzione di questo nuovo sistema per i giocatori aiuterà sicuramente a rendere tutto il processo meno incline alla ripetitività.

I nuovi assalti sulla Luna si sono dimostrati interessanti, complice anche l’ottimale level design messo in atto dagli sviluppatori, le profondità della Luna e la verticalità della Fortezza Scarlatta sono a dir poco strepitose e divertentissime da esplorare. La nuova Incursione non è stata da meno: tornare nel Giardino Nero per un giocatore di Destiny è sempre una forte emozione, ma non possiamo non criticare il fatto che Bungie continui a tenere il matchmaking disabilitato per questo tipo di attività. Utilizzare la loro app di ricerca squadre, trovare i giocatori giusti e poi cominciare il raid è un’esperienza a dir poco macchinosa nel 2019. Il consiglio per evitare questo spiacevole inconveniente, quindi, è quello di organizzarsi in anticipo con altri 5 amici per affrontare le Incursioni.

Ho apprezzato molto anche le nuove armi e armature realizzabili presso il Criptoglifo sulla Luna, un particolare artefatto dell’Alveare che ci consentirà di forgiare equipaggiamento partendo dalle Essenze rilasciate dai nuovi nemici nati dagli Incubi. Una volta portate quest’ultime presso l’artefatto, dovremo completare un determinato obiettivo (come ad esempio fare 100 uccisioni con una determinata arma) per poter trasformare l’Essenza in un pezzo d’equipaggiamento vero e proprio.

Da un punto di vista artistico, come avrete capito, Ombre dal Profondo è probabilmente uno dei migliori contenuti rilasciati per Destiny 2, che vede il ritorno di una delle ambientazioni più suggestive della serie, la Luna. Questa si presenta arricchita ed espansa come mai prima d’ora, dalle sue profondità brulicanti di nemici dell’Alveare, fino agli scorci mozzafiato della superficie con la maestosa Fortezza Scarlatta che la fa da padrona, stagliandosi minacciosa contro i Guardiani che vi si avvicinano.

Durante la mia prova, specialmente nei primi due giorni, ho riscontrato diverse problematiche lato server. Oltre a disconnessioni improvvise durante missioni e assalti, si sono palesati anche errori all’accesso, con code di attesa di svariati minuti e codici errore di vario genere. Successivamente, dopo diverse manutenzioni di emergenza da parte degli sviluppatori, il gioco si è presentato decisamente meno problematico, ma qualche disconnessione di tanto in tanto è ancora presente, specialmente nelle ore più congestionate, anche se in via di miglioramento. Segnalo anche la presenza del noto errore “Cabbage” per gli utenti con determinati modelli di modem internet, problema fortunatamente risolvibile tramite una configurazione apposita del dispositivo stesso.

Da un punto di vista puramente tecnico, l’espansione Ombre dal Profondo si presenta in linea con il gioco base. Nella mia prova su Xbox One X, la fluidità è sempre rimasta ancorata ai 30 fotogrammi al secondo assieme ad una presentazione in 4K nativo abbinato all’HDR10. Quest’ultimo, in particolare nei cunicoli più oscuri della Luna, mette in risalto l’ottimo lavoro svolto dagli sviluppatori sull’illuminazione di gioco, per una resa finale non impressionante ma sicuramente di alto livello.

Tirando le somme, Destiny 2 – Ombre dal Profondo mi ha convinto sul piano della ristrutturazione effettuata per la progressione del Guardiano, da parte mia c’è sicuramente molta curiosità sul percorso che seguiranno gli sviluppatori con un sistema stagionale in continua evoluzione. Il ritorno di Eris Morn è stato graditissimo e la sua caratterizzazione delinea meglio un personaggio che ha sempre affascinato la fanbase di Destiny. Bungie ha avuto inoltre il coraggio di mettere sul piatto della storia di gioco temi che incuriosiscono gli appassionati del suo shooter fin dalle origini, intraprendendo una nuova direzione anche registica per il suo titolo.

Non tutto però è rose e fiori. La campagna si interrompe quando comincia ad ingranare in maniera decisa, rimandando eventi di ampia portata a future espansioni o aggiornamenti, lasciando così il giocatore con l’amaro in bocca. L’ambientazione nonostante la sua bellezza scade purtroppo nel riciclo per i giocatori di lunga data e non impressiona quindi come dovrebbe.

Completano il pacchetto un level design accurato e un gunplay rifinito alla perfezione, ambito dove Bungie è sicuramente maestra. Ombre dal Profondo non si presenta incisivo come I Rinnegati per quanto riguarda la storia raccontata, ma sicuramente fa luce su uno dei più grandi misteri della serie. Contenutisticamente parlando, al momento l’offerta non è delle migliori, ma sicuramente farà la gioia dei fedelissimi di Destiny. Al contrario, chi non ha mai amato particolarmente la serie non cambierà assolutamente idea con Ombre del Profondo, essendo un’espansione tutto sommato valida, ma ancora lontana dalla rivoluzione che ci si poteva aspettare dopo la separazione Bungie-Activision.

Un ringraziamento speciale a Labcom




Mentore Articoli
Alessio Contini all'anagrafe, Mentore sul web. Videogiocatore a 360 gradi, appassionato di tecnologia, automobili e semiotica. Studio linguaggi dei media e comunicazione.

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