Princess Maison – Volume 3

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Voto:

Princess Maison di Aoi Ikebe torna sugli scaffali con il suo terzo volume, edito come sempre da Bao Publishing. Questo manga appartenente al genere slice of life è pensato per un pubblico adulto, che saprà apprezzarne maggiormente le importanti tematiche e coglierne le numerose sfaccettature.

Il motore della vicenda è la ricerca della protagonista Sachi Numagoe di una casa perfetta, una questione dalle numerosissime implicazioni, che l’autrice riesce a districare con notevole abilità e uno stile inconfondibile.

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Mentre i volumi precedenti si concentravano su quel peso legato alla scelta di alcune donne di vivere senza un partner nella società giapponese, il terzo volume sembra in qualche modo sollevare quel macigno per svelare scene di vita quotidiana intrise di serenità e momenti di solitudine che, lungi dal racchiudere disperazione, esprimono un senso di libertà e naturalezza.

In numerose scene troviamo due piani diversi che collidono: da un lato c’è quello dei personaggi principali della serie, dunque persone sole che la società dipinge come disperate e senza direzione, e dall’altro quello degli sconosciuti che, apparendo sempre rigorosamente in compagnia (che si tratti del partner o di amici), danno voce alla propria mancanza di libertà.

In questo volume più che mai si delineano i lati negativi e positivi di scelte di vita molto diverse fra loro, nessuna delle quali è in fin dei conti priva di sofferenze e di gioie. L’autrice fa leva in particolare sulla complessa questione della libertà personale e della piena padronanza del proprio tempo, delle proprie risorse monetarie e di ogni scelta, dalle questioni più insignificanti alle decisioni più importanti, come appunto l’acquisto di una casa.

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La casa si riconferma ancora una volta l’indiscussa protagonista di questo slice of life: essa riveste un’importanza vitale nella vita di ognuno e ne rispecchia intimamente il cuore poiché è il rifugio, il nido in cui ripararsi e ricaricare le batterie, il luogo da accudire giorno per giorno e che in cambio consente di assaporare il tempo che passa con piccoli rituali. Il lento percorso intrapreso dalla giovane Sachi (che, ricordiamo, è diventata una presenza fissa delle agenzie immobiliari ma non è mai completamente soddisfatta delle abitazioni che le vengono proposte) assume nuove implicazioni: la sua è una scelta che richiede l’analisi di ogni particolare, poiché la casa che diverrà di sua proprietà deve non solo incarnare i suoi sogni e aspettative, ma anche rispondere alle necessità legate al suo lavoro e alla sua situazione familiare.

Il percorso così intimo e articolato vissuto da Sachi si scontra in un bellissimo capitolo con le responsabilità e limitazioni di un altro personaggio che fa per la prima volta la sua apparizione, ovvero la cugina Etsuko. Quest’ultima sembra condurre una vita opposta a quella di Sachi, e si tratta proprio di quel tipo di vita che la società giapponese reputa la più felice e appagante. Ma questi percorsi di vita agli antipodi rivelano un intricato equilibrio di elementi positivi e negativi, che rende impossibile decretare quale vita sia migliore. È sempre in questo capitolo che vengono svelati, attraverso dei flashback, alcuni eventi passati della vita della protagonista.

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Particolarmente riuscite e significative sono le scene che vedono alcuni dei personaggi percorrere da soli le affollatissime strade di Tokyo, attorniati da stralci di conversazioni altrui sempre significativi e mai lasciati al caso. È proprio in quel mescolarsi con gli innumerevoli volti sconosciuti che i personaggi non perdono la propria identità, e perseguono anzi con grande sicurezza la propria strada. È quasi come se il loro passo sicuro e il silenzio del proprio cammino acuisse i loro sensi, consentendogli di cogliere la bellezza di alcuni scenari o istanti che altrimenti non sarebbero riusciti a godersi.

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Il primo capitolo affronta una delle maggiori difficoltà associate alla vita dei single: le feste trascorse in solitudine. Ma, come abbiamo visto, il tono generale di questo volume sembra virare verso una rappresentazione decisamente più positiva delle vite delle persone che la società (non solo) giapponese considera manchevoli di qualcosa. In particolare, le passeggiate solitarie aprono le porte a regali imprevisti: dai panorami che sarebbero altrimenti passati inosservati, a incontri inaspettati con persone che in altre situazioni non avremmo nemmeno scorto.

Le sicurezze e convinzioni di alcuni personaggi vacillano invece quando entrano in contatto con le famiglie di origine, momento in cui si spogliano delle loro conquiste e dei traguardi raggiunti per ritrovarsi inquadrati solo entro le etichette che la società giapponese ha cucito loro addosso in quanto donne.

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I disegni di Aoi Ikebe, essenziali e minimalisti, si sposano alla perfezione con una narrazione poetica che rivela molto attraverso i suoi silenzi e attribuisce grande peso ad ogni parola pronunciata. Lo stile potrebbe però non piacere a tutti e talvolta riconoscere i personaggi può risultare ostico.

Questo terzo volume è forse il più riuscito e toccante di questa prima metà della serie Princess Maison (in totale composta da 6 volumi). Sebbene Sachi possa essere considerata il personaggio principale, le vicende parallele di altre donne sono assolutamente imprescindibili alla narrazione: Aoi Ikebe intende mostrarci ogni sfaccettatura e ogni possibilità di uno stile vita che nella società contemporanea giapponese è ancora screditato e additato come manchevole o addirittura innaturale.

Un ringraziamento a Bao Publishing

Melancoliae Articoli
Una traduttrice made in Italy appassionata di videogiochi (in particolare j-rpg), fumetti (Bonelli, americani e giapponesi), anime, letteratura fantasy e sci-fi e serie tv.

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