Outer Darkness vol. 2 – Il suono dell’odio

outer darkness 2 il suono dell'odio

Voto:

Continua il viaggio del capitano Rigg e dell’equipaggio della Caronte. Outer Darkness 2 – Il suono dell’odio si presenta come una continuazione coerente di Outer Darkness 1 – Gioco al massacro, ma meno emozionante e soddisfacente nonostante gli avvenimenti e i risvolti interessanti narrati al suo interno, dimostrandosi un numero di intermezzo che getta le basi per un volume 3 potenzialmente ottimo.

Proprio a causa dell’infausto dovere che a questo secondo volume, la sua lettura a parer mio fa emergere una grave dicotomia: il fumetto è ricco di tantissime mini-avventure, alcune più accessorie (quasi ai limiti dell’inutilità) ed altre che altre sono rappresentazioni della “normale” vita a bordo di un’astronave piena di esorcisti e matematici che viaggia nello spazio più profondo, sia ambientate nel presente che raccontate tramite ricordi del passato. Il ritmo della narrazione dovrebbe essere agevole, invece l’ho trovato molto lento, proprio perché dopo il volume precedente si attendevano delle spiegazioni e un avanzamento della storia, ma tutto ciò viene centellinato fra avventure inutili ai fini della trama stessa (almeno per adesso, sia ben chiaro).

outer darkness 2 equipaggio

Queste mini-avventure e digressioni dovrebbero servire per permettere al lettore di conoscere meglio alcuni personaggi secondari che gravitano attorno al protagonista, il problema è che per ora questi non hanno compiuto nulla che permetta loro di distinguersi davvero e a parte comparire nella sezione a loro dedicata tendono a scomparire, diventando meno importanti dello sfondo stesso.

L’aggiunta di così tanti approfondimenti rallenta la lettura del filone principale, dando la sensazione che alcuni capitoli siano stati creati ad hoc più per ingrandire la produzione anziché pensare a ciò che è meglio per il lettore ed il fumetto stesso. Ovviamente parlo non sapendo cosa accadrà nel volume successivo e potrei anche ritrattare questi pensieri, ma per ora giudico Outer Darkness 2 così com’è, anche perché non trovo corretto proporre un fumetto lento e caotico solo per piantare le basi per il suo seguito, per quanto fantastico potrebbe essere. Time-skip e continui cambi di punti di vista ci fanno sì capire cosa pensano i personaggi, ma si rivelano anche eccessivi e confusionari e tendono ad annoiare.

outer darkness 2 suora

Outer Darkness 2 è un’occasione sprecata a livello narrativo considerando il fantastico materiale di base: lo stile di disegno di Afu Chan è accattivante, dal tocco leggermente vintage, con una buona cura nei particolari e soprattutto nell’espressività dei personaggi, l’ideazione di una moltitudine di razze aliene tutte diverse fra loro e ben distinguibili, oltre che di posti infestati. Forse è proprio questa enorme quantità di materiale che ha dirottato John Layman nel creare un ibrido per ora non ben riuscito fra una serie di racconti ed un’unica storia principale.

Insoddisfacente è anche la forzata ciclicità degli atteggiamenti di alcuni personaggi, che li rende quasi delle macchiette senza alcuna crescita psicologica. Alcuni elementi dovrebbero far ridere come nel primo Outer Darkness, ad esempio Rigg che non ricorda mai il nome del navigatore Elox, sbagliandolo ogni volta che si riferisce a lui inventandosi nomignoli assonanti, ma la ripetizione di questa gag alla lunga le fa perdere efficacia: potrebbe anche funzionare in una serie mensile, ma è meno adatta per fumetti come questo.

Una cosa che invece mi ha felicemente stupita dopo i vari salti da un personaggio all’altro è stata la capacità di Layman, quando torna a concentrarsi sulla trama vera a propria, di riuscire a far procedere il racconto in maniera intelligente, arricchendolo di un paio di colpi di scena inaspettati, che mettono inevitabilmente voglia di scoprire cosa accadrà più avanti.

outer darkness 2 brindisi

Se state scoprendo ora Outer Darkness, vi consiglio di recuperare il primo volume ed aspettare una nostra eventuale recensione del terzo per capire quanto valga la pena prendere anche questo intermedio. A tutti coloro che invece si sono già avventurati insieme al capitano Rigg nello spazio profondo e fremono dalla voglia di tornare a bordo della Caronte, consiglio comunque di continuare la lettura perché nonostante tutto accadono cose interessanti. Speriamo solo che il prossimo volume si confermi all’altezza delle aspettative.

Un ringraziamento speciale a SaldaPress

Nina-chan Articoli
Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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