Jurassic World: Il Regno Distrutto

jurassic world 2 il regno distrutto

Voto:

Dopo il film del 2015, rieccoci a guardare il suo seguito Jurassic World: Il Regno Distrutto, con qualche attesa ed anche qualche disattesa considerando l’esito del primo, ma sempre abbastanza fiduciosi.

Questo film diretto da Juan Antonio Bayona sarebbe a tutti gli effetti il quinto effettivo della saga di Jurassic Park, anche se in realtà non ha molto a che fare con la trilogia iniziale: gli unici punti in comune sono i dinosauri, un’isola e Steven Spielberg (che da regista è passato ad essere il produttore esecutivo).

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Bisogna partire da una premessa che potrà apparire futile, ma che invece è necessaria per capire la direzione che ha preso il film: in Italia, come in altri stati, Il Regno Distrutto è giunto in una versione ridotta e leggermente censurata, poiché altrimenti avrebbe ottenuto il bollino del divieto ai minori di 14 anni a causa di alcune scene con arti mozzati o più in generale cruente. Questo non è accaduto con i precedenti film per ovvie ragioni: non si puntava a colpire lo spettatore con il sangue e la crudezza delle scene, le quali erano sapientemente suggerite o occultate senza che pesasse a nessuno (non c’è persona che si sia lamentata per non aver visto come fosse morto questo o quel personaggio o che ci fossero poche uccisioni da parte del T-Rex); questo film in confronto agli altri è una carneficina.

La trama si sostiene sulla base che Isla Nublar (posto dove c’era il parco di Jurassic World) stia per estinguersi a causa di un’esplosione vulcanica, con l’opinione pubblica che quindi si spacca tra il fatto che sia giusta la seconda estinzione dei dinosauri o che invece sia necessario salvarli per metterli in un nuovo ambiente limitato e tutelato.

Owen Grady (Chris Pratt) e Claire Dearing (Bryce Dallas Howard) decidono di tornare sull’isola di nascosto per aiutare Benjamin Lockwood (James Cromwell) a salvare i dinosauri e metterli in un nuovo ecosistema. Qui rivedremo di nuovo le molteplici creature che popolano l’isola, fughe improbabili, combattimenti ed eruzioni vulcaniche.

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Effettivamente non dubitavo che il film fosse pieno di azione, ed è anche giusto che sia così, ma la trama è davvero scarna ed improbabile: come si può pretendere di salvare dei dinosauri portando sull’isola dei camion ed una enorme nave cargo passando inosservati? Soprattutto se suddetta isola fino a poco prima era seguita in mondovisione, ancor più nel processo in cui si sarebbe deciso il destino dei dinosauri.

Un altro punto a sfavore del film sono proprio i due protagonisti: due adulti consenzienti che già in precedenza avevano avuto i loro battibecchi per poi finire insieme d’amore e d’accordo, e che qui riscopriamo essere di nuovo separati per una motivazione degna di una coppia di quindicenni. Ci sono complessivamente molte incoerenze narrative (ovviamente non posso rivelarvene altre per non incorrere in spoiler) che rendono la trama davvero assurda.

Il film quindi diventa relativamente godibile solo grazie alle scene d’azione, poiché i dialoghi sono inverosimili e le situazioni spesso talmente surreali da risultare degne dei peggiori horror. Quel poco di trama che c’è diventa scontato considerando quanto gli sceneggiatori hanno reso didascalico il tutto.

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Una nota positiva va concessa al montaggio ed alle riprese (a volte molto apprezzate, con piani sequenza ben eseguiti), controbilanciati però dalla storpiatura della colonna sonora: il tema principale della saga viene usato in una versione alternativa e rivisitata, privando i nostalgici anche di questa piccola soddisfazione.

Il film comunque è pieno di cliché riguardanti la saga di Jurassic Park in generale che si trascinano dal capitolo precedente, e altri che seguono la scia dei film d’azione attuali. Forse il peggiore di tutti è quello che prevede necessariamente la presenza di una mascotte: senza una mascotte a cui affezionarsi sembra che il film non possa piacere al pubblico giovanile, e così da Groot (per dirne uno) si passa alla velociraptor Blue.

jurassic world il regno distrutto blue

L’interpretazione degli attori rasenta forse la sufficienza, ma è anche vero che non si può pretendere troppo dal film che abbiamo davanti: non ha più nulla della visione originale di Spielberg, se non qualche rimando visivo al vecchio parco. Ormai la direzione della saga è cambiata e gli attori si sono adeguati di conseguenza, quindi non possiamo giudicare Chris Pratt al pari del suo ruolo nei Guardiani della Galassia, per esempio.

Sono andata a vedere Jurassic World: Il Regno Distrutto in maratona col primo film, sia perché non lo ricordavo bene, sia per passare una serata diversa con gli amici (ed avere il poster in omaggio con l’evento), ma non posso affermare di aver speso bene i miei soldi.




    Nina-chan Articoli
    Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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