xXx – Il Ritorno di Xander Cage

Ritorno di Xander Cage recensione

Voto:

xXx è tornato! Xander Cage è tornato! Vin Diesel è tornato…Asia Argento NON è tornata, e questa è già una buona notizia!

Sono passati quasi 15 anni da quando la saga di xXx, a metà tra 007, John McClane e Point Break (con una consistente dose di “tamarragine”) fece il suo esordio al cinema nel 2002, proseguita poi con il sequel del 2005 con protagonista Ice Cube che floppò nelle sale, facendo così temporaneamente e velocemente concludere la saga. Ma i tempi sono cambiati, Vin Diesel è cambiato (oltre ai 15kg di massa muscolare in più, è diventato garanzia di guadagno) ed era il momento giusto per far tornare in azione Xander Cage.

Come prevedibile non siamo di fronte ad una trama particolarmente complessa e articolata: i cattivi sono in possesso di qualcosa che potrebbe sconvolgere gli “equilibri del mondo” e la CIA ha bisogno di un folle spericolato con particolari capacità che possa recuperarla. Perché non chiamare qualcuno con cui hanno già avuto a che fare e che già in passato ebbe successo?

Ergo: prendete una minaccia, buttateci dentro Vin Diesel (con tanto di giacca “pelosa” e trash al seguito) e il gioco è fatto!…direi anche ben fatto, perché no.

La pellicola come ovvio che sia parte in quarta, mostrando subito la banda con cui avrà a che fare il nostro (anti)eroe, e poco dopo vediamo Xander in una delle sue giornate tipo: sciata in mezzo alla foresta e corsa in skateboard a 120-130km/h…ordinaria amministrazione, insomma, d’altronde ci troviamo di fronte ad un campione di sport estremi (anche sport che probabilmente non esistono).

Viene poi riproposto in maniera speculare anche lo sketch del reclutamento come nel primo capitolo, tanto per rinfrescare la memoria agli spettatori, ed è proprio dopo questo che ha inizio la missione che tutti stanno aspettando, ma più che altro ha inizio un nuovo film: xXx & Furious.

Questa volta infatti (e NON è uno spoiler per chiunque abbia visto almeno il trailer) Xander Cage non agirà da solo, ma recluterà una propria “task force” di insoliti soggetti (d’altronde, per essere suoi amici…) da portare in missione al suo fianco.

È inutile negarlo ma, aggiunti i tatuaggi e tolte le auto, possiamo trovare non pochi punti in comune tra questa pellicola e le ultime della saga di F&F: questa caratteristica però non necessariamente deve essere vista come un difetto, in quanto entrambi i franchise (soprattutto il più longevo) hanno acquisito una propria identità, ma più che altro come una mancanza di originalità, quello sì.

Tornando alle new entry, alla nuova banda del protagonista, ci troviamo davanti a personalità completamente differenti, presentate in stile fumettistico come già visto in Suicide Squad: non mi soffermerò qui ad elencare nomi e caratteristiche, ma quel che conta è che, pur non essendo stati caratterizzati con un background particolarmente approfondito, questi riescono a risultare qualcosa di più di semplici macchiette (è già qualcosa, vista la presenza “ingombrante” di Vin Diesel) e a lasciare lo spettatore con la voglia di rivederli ancora in azione. A questi va aggiunta Nina Dobrev (nota per The Vampire Diaries), qui nelle insolite vesti della cervellona occhialuta informatica (figura tanto originale che ad oggi non manca MAI nei film d’azione), che insieme al resto del gruppo regala siparietti e sketch molto divertenti che si mescolano alla perfezione con il clima spensierato e “caciarone” della pellicola.

Per quanto riguarda i “cattivi”, anche qui non siamo al cospetto di personalità particolarmente approfondite, ma merita senza dubbio di essere menzionato “Mr. Ip Man” Donnie Yen (recentemente apprezzato anche in Rogue One), protagonista di molte delle scene d’azione, inseguimenti e scazzottate a colpi di arti marziali del film: scene che ovviamente sono il piatto forte della pellicola. La qualità di alcune sequenze raggiunge infatti livelli piuttosto alti, tanto spettacolari quanto inverosimili, sia chiaro, ma d’altronde chissenefrega? Perché qualcuno dovrebbe entrare in sala a vedere Il ritorno di Xander Cage se non per questo?

Fortunatamente non è tutto qui, e la trama riesce a regalare discreti colpi di scena, rovesciamenti di fronte e gradite sorprese, mantenendo sempre un ritmo sostenuto ed un alto tasso di adrenalina.

Questo nuovo xXx è volutamente esagerato, al passo con i tempi (si è passati dalle musiche dei Rammstein ai DJ), con Vin Diesel (ormai lo stile-Toretto fa parte del suo essere e di quasi tutte le sue produzioni) e con il (buon) cinema d’azione senza pretese di oggi.

Il Ritorno di Xander Cage è (l’ennesimo) esempio di cinema d’intrattenimento che riesce, nonostante tutto, ad attirare gente al cinema, gente a cui serenamente (come il sottoscritto) piace entrare in sala ed impostare il cervello in “modalità-trash “(nel senso più positivo del termine) per godersi uno spettacolo di testosterone, machismo (non mancano belle presenze femminili, come di consueto), azione ed esplosioni: se siete dei “palati fini” della settima arte o state cercando qualcosa di nuovo ed innovativo nel genere d’azione, rimanete serenamente lontani da questo film, ma se state leggendo questa recensione probabilmente non lo siete, e vedendolo vi renderete conto di aver trascorso una spassosa ora e quaranta.

Potrete negarlo quanto volete, ma senza rendervene conto vi ritroverete ad uscire dalla sala forse addirittura “storditi” da tutta la baraonda, ma con un ghigno beffardo e soddisfatto stampato in faccia… aspettando il prossimo capitolo.




Il Tac non è un critico cinematografico o uno studioso di cinema, ma semplicemente un cinefilo, seriofilo e all'occorrenza fumettofilo, a cui piacere mettere il becco su tutto quello che gli capita sotto mano... o sotto zampa.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*