Silica Void – Lasciar andare non vuol dire dimenticare

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Silica Void, graphic novel scritta da Claudio Cicciarelli e illustrata da AlbHey Longo, figura tra le uscite di maggio nel catalogo di Bao Publishing. Non so se sia stata la coloratissima copertina o la sua aura orgogliosamente nerd ad avermi attirato di più, fatto sta che sono qui a parlarvene dopo averla letta tutta d’un fiato ed esserne rimasto piacevolmente sorpreso.

Al centro delle vicende c’è un gruppo di sei adolescenti – geek fino al midollo – con un piano ben preciso: far fallire la fiera del fumetto di Empty Cave, convention dal prestigioso passato, per crearne una tutta loro. Il progetto si rivela subito essere un pretesto per dar via all’intreccio vero e proprio. Lotus – il protagonista – presso uno degli stand della sopracitata Empty Cave cede alla tentazione acquistando Silica Void, un rarissimo quanto misterioso gioco per Super Nintendo che cela un’inquietante creepypasta e strani glitch nel gameplay. La cartuccia pare avere angoscianti legami con la vita del ragazzo, sta a lui svelarne gli enigmi.

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Tutti i comprimari hanno personalità sfaccettate e differenti, risultando memorabili per i motivi più disparati. Abbiamo:

  • Icq, un’abile autrice di giochi di ruolo
  • Encarta, il classico nerd precisino con un particolare disturbo ossessivo
  • Corel, timida goth girl che colleziona qualsiasi cosa inerente all’horror
  • Norton, la testa calda del sestetto
  • Winamp, che per verve ed estetica ricorda Futaba di Persona 5 (molto probabilmente è un richiamo voluto)

I loro nomi sono solo alcune delle decine di citazioni alla cultura pop, più o meno nota, inserite nel volume (conoscere programmi come Encarta e Winamp mi fa sentire vecchio). Gli easter egg tra le tavole sono molteplici; per alcuni leggere il fumetto può diventare anche un gioco in cui scovare ogni omaggio, un po’ come accade in Ready Player One. Fortunatamente la narrazione non campa solo di oculati tributi, ma riesce a costruire una sua precisa identità.

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Morshu è compiaciuto.

Insomma, grazie alla scrittura attenta di Cicciarelli, Silica Void dimostra di essere una graphic novel che tratta l’universo fumettistico e videoludico in maniera approfondita e non banale. Quanto alla trama, tutti i suoi elementi si incastrano perfettamente, restituendo un racconto ricco, coeso e inaspettatamente commovente. A questo proposito, non manca l’irrinunciabile side story romantica, qui trattata attraverso occasionali ed eloquenti flashback sotto forma di vecchie registrazioni video, risalenti ai tempi in cui Lotus e Winamp erano ragazzini. Una storia nella storia, più importante e stratificata di quanto ci si possa aspettare, dotata di un twist inatteso che colpisce duramente.

I temi affrontati sono pochi ma incisivi: l’amicizia, la crescita tra incertezze e dolori, il desiderio di coltivare le proprie passioni in un mondo difficile e la psicologia positiva fondata da Martin E.P. Seligman (leggasi come ricerca del benessere personale). Il tutto può essere racchiuso in una frase: andare avanti.

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Artisticamente il tratto di AlbHey Longo ha una forte personalità. La plasticità delle figure e le palette cromatiche molto accese lo rendono spiccatamente cartoonesco: le vignette paiono un frizzante cartone animato uscito direttamente da Cartoon Network. Non mancano poi delle peculiari e apprezzatissime soluzioni grafiche in voxel e pixel art. Quest’ultima richiama l’estetica 16 bit del Super Nintendo, adatta a raccontare il viaggio di Lotus all’interno del terrificante videogame.

L’impostazione delle tavole è variabile: classica e lineare durante la narrazione, più contorta e fantasiosa nei frangenti che coinvolgono il creepy game. Tutto ciò fa sì che la storia si segua con piacere e crescente curiosità.

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Nella sua semplicità, Silica Void riesce a comunicare tutto ciò che desidera in maniera chiara e toccante. Nonostante ciò, personalmente avrei preferito che alcuni dei comprimari venissero approfonditi ancora di più: gli eventi narrati peccano nell’essere un po’ troppo “protagonista-centrici”, ma credo che l’intento fosse proprio quello. Le 160 pagine volano tra le dita e ciò non può che essere un bene, allo stesso tempo però ho avvertito il desiderio di un racconto più lungo e dal respiro più disteso. Si potrebbe dire che la narrazione sia così coinvolgente da finire troppo presto o che il target giovanile a cui è rivolta la renda leggermente sbrigativa agli occhi di un pubblico più adulto.

Sebbene la creazione di Cicciarelli e Longo non sia esente dai difetti discussi sopra, è sicuramente un prodotto riuscito. Lo consiglio a chi è alla ricerca di una graphic novel leggera e al contempo entusiasmante. Certo, non si tratta di qualcosa di estremamente originale o di mai visto prima, ma resta comunque una piccola storia scritta con passione che saprà toccare da vicino i cuori di molti. Non lasciatevela sfuggire.

Un ringraziamento speciale a Bao Publishing

    Nefasto Articoli
    Videogiocatore incallito, cinefilo dalla nascita, attore di teatro e batterista da diversi anni. Adoro approfondire qualsiasi cosa abbia a che fare con l'arte e l'audiovisivo: è difficile fermarmi quando inizio a scrivere o a parlare focosamente di ciò che amo.

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