Ghostwire Tokyo Prelude: The Corrupted Casefile – A caccia di spiriti con KK

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Ghostwire: Tokyo è la nuova esclusiva PlayStation 5 (in arrivo anche su PC) ormai prossima al debutto. Il 25 marzo varcheremo i confini di una Tokyo ormai deserta a causa dell’invasione degli spiriti maligni, che da tempo infestano i vicoli della capitale giapponese in questo mondo ideato dallo studio Tango Gameworks del buon Shinji Mikami. Sebbene l’idea di partenza fosse quella di realizzare un terzo capitolo della serie The Evil Within, quella che avrebbe dovuto essere la nuova avventura di Sebastian Castellanos si è trasformata nel corso del suo sviluppo in un progetto radicalmente diverso, portando di conseguenza alla nascita di una nuova IP.

Il titolo diretto da Kenji Kimura ha saputo nel tempo incuriosire persino i giocatori più scettici, grazie anche a delle basi artistiche, narrative e ludiche piuttosto ricercate. Le leggende metropolitane che arricchiscono la cultura moderna giapponese difatti sono la portata principale di un titolo che presenta un gameplay survival horror, ripescando le tecniche esoteriche dei monaci, e tramutando il tutto in un’esperienza dalla visuale in soggettiva. Per introdurci al mondo di Ghostwire: Tokyo, Bethesda ha realizzato in collaborazione con Akupara Games una visual novel gratuita, che narra uno dei tanti casi portati a termine dal detective KK prima del grande disastro che farà da sfondo alle vicende narrate nel gioco principale. Per soddisfare una personalissima curiosità, mi sono fiondato in questa breve esperienza e ve ne vorrei parlare in questo speciale.

Ghostwire Tokyo preludio detective kk

Ghostwire: Tokyo Prelude – The Corrupted Casefile è un’introduzione a quella che sarà la prossima esperienza confezionata da Tango Gameworks, e ci presenta una società che convive con i fenomeni paranormali scaturiti dagli spiriti maligni, i quali si nascondono negli angoli più bui della capitale giapponese. In particolar modo, ci racconta un caso investigativo curato da un’agenzia specializzata, fornendoci dei piccoli indizi sul gioco che arriverà sugli scaffali nelle prossime settimane. L’intreccio narrativo di questo preludio infatti ci aiuta a capire che tipo di contesto dovremo aspettarci, lasciando spazio soprattutto all’esoterismo e alle storie più scabrose della cultura pop nipponica.

Se nei manga tali leggende metropolitane prendono vita attraverso la matita di Junji Ito, nei videogiochi trovano un nuovo palcoscenico con Ghostwire: Tokyo, lasciandoci sperimentare in prima persona un mondo desolato e colmo di creature di ogni tipo. The Corrupted Casefile invece ci cala nella Tokyo di tutti i giorni: la vita scorre inesorabilmente, tra chi si reca a lavoro o a scuola, e chi si perde nelle vie della città per svariati motivi. Ma all’oscuro di una società concentrata sui propri doveri, gli spiriti maligni si propagano nei vicoli più bui, diffondendosi a macchia d’olio e generando una serie di problematiche piuttosto preoccupanti. Ci viene quindi presentato un mondo dove umani e spiriti convivono senza saperlo, una realtà in cui le leggende metropolitane prendono vita e attaccano i cittadini ignari.

In un giorno come tutti, il piccolo Ryota perde il suo migliore amico Sosuke, scomparso misteriosamente dopo aver attraversato uno dei vicoli della metropoli. Intento nella ricerca, il ragazzino sosta nell’incrocio pedonale di Shibuya con in mano il suo smartphone, e navigando sul web si imbatte in alcuni post che narrano di casi paranormali risolti da un’agenzia speciale. La Ghostwire Tokyo si prende cura di sparizioni misteriose ed eventi privi di alcun fondamento umanamente logico, casi verificati in prima persona da questi “Ghostbusters giapponesi”. Sebbene da fuori tale agenzia risulti incredibilmente professionale, i suoi componenti sono personalità alquanto bizzarre.

Ghostwire Tokyo preludio Ryota

Qui ci vengono presentati Erika, una giovane liceale, Ed, che svolge una funzione di ricerca nel gruppo, Rinko, a capo dell’organizzazione, e infine l’investigatore KK, colui che agisce unicamente sul campo e che affiancherà il protagonista Akito nel prossimo gioco di Tango Gameworks. Sarà proprio su quest’ultimo che si concentrerà la storia, ponendo l’attenzione soprattutto sull’amicizia che nascerà tra il solitario Ryota e il burbero investigatore.

L’agenzia Ghostwire Tokyo prima di prendere in carico qualsiasi mansione effettua una verifica, poiché, come spesso verrà ribadito, di ingannevoli ciarlatani ce ne sono in abbondanza nella capitale e la perdita di tempo non è contemplata, soprattutto per KK. Durante la partita, la cui durata si aggira sugli abbondanti 30 minuti, ho potuto assaporare quello che è un contesto affascinante e spesso ignorato nei survival horror giapponesi. Sebbene gli horror videoludici negli ultimi tempi abbiano tratto ispirazione dalle pellicole cinematografiche o dalle leggende più rinomate sparse in tutto il mondo (come la Dark Pictures Anthology), in The Corrupted Casefile il team di sviluppo ha deciso di guardare in casa propria ancora una volta, esibendo un contesto decisamente curioso.

Se in The Evil Within 2 pellicole come Ju-on erano un grande riferimento per la realizzazione di alcuni nemici o sezioni di gioco, con il mondo di Ghostwire: Tokyo prendono vita leggende metropolitane come Kuchisake-onna, il ragazzino dall’impermeabile giallo e tante altre ancora, racchiudendo in sé il folklore giapponese moderno. Una mitologia già esplorata nel racconto semi-storico di NiOh, che riprendeva la fine dell’era Sengoku per raccontare miti e leggende ben più radicati nella storia del Giappone, tra cui creature come il Serpente di Yamata (Yamata no Orochi), il Nue o gli adorabili Kodama. L’assaggio provato con questo preludio è sufficiente per capire che il contesto che il team di Mikami vuole narrarci è ben differente da quello già vissuto con il celebre action-rpg di Koei Tecmo, tanto da rendere di nuovo entusiasmante tornare ad esplorare una mitologia così densa.

Ghostwire tokyo preludio visitatori

Tornando al caso analizzato dall’investigatore KK (uno pseudonimo con risvolti simpatici che nasconde la vera identità dell’uomo), ci troviamo alle prese con un giallo investigativo di natura paranormale, e tale preludio in qualità di visual novel lascia spazio unicamente alla sua narrazione. I tre capitoli che compongono questa breve avventura non ci forniscono informazioni utili sul protagonista della prossima esclusiva PS5, tuttavia si tratta di un’interessante introduzione al suo mondo, non solo dal punto di vista narrativo, ma anche da quello artistico. Nella breve esperienza confezionata da Akupara Games risalta uno stile che mi ha rimandato all’estate scorsa, quando mettevo le mani su NEO: The World Ends With You, sebbene quest’ultimo puntasse ad una messa in scena molto più vicina ai manga; tuttavia The Corrupted Casefile risulta un’esperienza sì breve, ma decisamente affascinante per tutti coloro che aspettano Ghostwire: Tokyo. Dopotutto la sua esigua durata è molto d’aiuto, specialmente per quei giocatori che prediligono l’azione alla narrazione.

Nel racconto ci vengono poste alcune scelte che possono svelarci qualche piccola sfumatura extra della storia, mentre non mancano delle brevi sequenze di gioco in cui dovremo intervenire. La visual novel in questione difatti ci propone qualche meccanica che strizza l’occhio a ciò che troveremo nel gioco finale, come l’utilizzo delle arti esoteriche o la rottura dei sigilli. Per quanto concerne la trama, il caso di Ryota e del suo amico scomparso fanno da sfondo al personaggio di KK, il quale è dotato di poteri psichici come il resto dei membri della Ghostwire. Il suo passato nella polizia lo ha formato come investigatore, e presta le sue abilità all’agenzia per portare a termine i vari incarichi assegnati. La sua personalità non è tanto distante dal classico uomo emotivamente distaccato, e vive la sua vita come un qualsivoglia cittadino medio. Tuttavia è una persona che odia perdere tempo e spesso si lancia in situazioni pericolose senza pensarci due volte, motivo per cui si beccherà un’infinità di rimproveri da Rinko e compagnia. Gli altri membri del gruppo non vengono approfonditi particolarmente, ma dati i loro ruoli all’interno di questo prologo, confido di ritrovarli al fianco di Akito e KK nel gioco finale.

Ghostwire: Tokyo Prelude – The Corrupted Casefile è dunque un anello importante della storia di Ghostwire: Tokyo, che permette di conoscere più da vicino la spalla che supporterà Akito nel grande disastro che colpirà la metropoli giapponese. Si tratta del tassello introduttivo ad un mondo che promette un’ispirazione radicata nella cultura giapponese, e chissà se trama e gameplay sapranno soddisfare le premesse poste da un contesto del genere, sfiorato poche volte anche dagli stessi horror. Non ci resta dunque che attendere il 25 marzo, quando il titolo sarà finalmente disponibile in tutto il mondo per PlayStation 5 e PC.




Mr. Kazeshin Articoli
Sono un grande appassionato di videogiochi ed anime, e nel mio cuore, i JRPG hanno un posto speciale. Gioco a di tutto, anche per avere una visione sempre più ampia del medium che mi accompagna sin dalla mia nascita.

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