Foreclosed (PC)

foreclosed recensione

Voto:

In un momento storico nel quale la commistione di generi è sempre più incentivata, non solo a livello videoludico ma in qualsiasi ambito, dal cinema alla politica, non è strano che anche con l’arte più recente e ludica che ci sia si cerchino vie per sperimentare sempre di più. La fusione dei videogiochi con il cinema, ad esempio, è forse quella che ha avuto più riscontro di pubblico e che esiste da più tempo tra le tante possibili, ma è da segnalare anche un’ondata di sviluppatori indipendenti che provano sempre più spesso a creare ibridi con il fumetto. Tra questi c’è Antab Studio, una piccola realtà italiana indipendente che con il suo Foreclosed tenta la via del “comic game” in stile TPS.

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Ciò che salta subito all’occhio di Foreclosed è la grafica in cell shading di matrice “Borderlandsiana” e mutuata, per colori e stlie di disegno, al Moebius de L’Incal, con accostamenti cromatici audaci e virati verso il magenta. Durante le cinematiche – ma anche in alcune specifiche fasi di gameplay più tranquillo – lo schermo verrà spezzettato andando a comporre la tavola di un fumetto, scomponendo le immagini in vignette che magari si concentreranno solo su alcuni elementi. Grazie a questa caratteristica anche le cinematiche diventano così interattive, facendoci continuare a muovere di vignetta in vignetta, fino a girare pagina e tornare al vero gameplay, quello da third person shooter, nel quale controlleremo il protagonista Evan Kapnos.

Quella di Foreclosed è una distopia cyberpunk adattata alle ultime tecnologie, infatti qui ogni individuo ormai è collegato alla blockchain, che utilizza per compiere qualsiasi azione nella sua giornata. Nell’ipercapitalismo vigente in questa civiltà il nostro protagonista conduce una tranquilla vita da impiegato, quando un giorno si ritrova improvvisamente senza identità – viene sospesa dal tribunale – poiché la sua compagnia è andata in bancarotta. Kapnos viene così convocato in tribunale per ristabilire la sua identità, ma nel tragitto viene aggredito e braccato da una milizia privata che sembra dargli la caccia. Grazie all’intervento di una misteriosa figura riesce a salvarsi e viene a conoscenza di un grande complotto che lo vede come pedina sacrificabile, portandolo irrimediabilmente a cercare vendetta.

foreclosed vignette

La trama, pur partendo da un incipit interessante, che ricalca molto la fantascienza fumettistica di Frank Miller (Ronin, Hard Boiled) per temi e soluzioni visive, risulta debole nel suo sviluppo, non fornendo mai la giusta dose di suspense o mistero atta a renderci vigli e attenti. Lo svolgimento della storia di Kapnos sarà intuibile fin dal principio, e anche nei 3 finali – di cui uno segreto – la scelta viene lasciata all’ultimo secondo, avendo quindi un’avventura a corridoio per tutte le 3/4 ore di durata. La tematica della blockchain aveva del potenziale, ma purtroppo non viene approfondita più di tanto, lasciando solo un un retrogusto amaro per quel che avrebbe potuto esprimere.

Il gameplay è da TPS classico, impreziosito dalla presenza di potenziamenti per l’arma che abbiamo e per il personaggio, in quest’ultimo caso sotto forma di poteri telecinetici. Andando avanti con l’avventura infatti saremo in grado di scaraventare a terra i nemici, guidare i proiettili al bersaglio, creare scudi difensivi, potendo equipaggiare un massimo di 4 poteri per il personaggio e 3 potenziamenti per l’arma, sbloccabili con i punti esperienza. Se lo shooting risulta un po’ legnoso e poco rifinito, la varietà di poteri e la brevità del titolo aiutano a non sentire troppo i limiti di un gameplay grossolano, che invece arrivano tutti nelle fasi stealth. Essendo l’IA molto traballante già nello shooting, durante lo stealth il pattugliamento potrà spesso saltare o essere punitivo a livelli estremi, costringendoci a rigiocare corpose parti di gioco, complice anche l’assenza del salvataggio manuale.

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Foreclosed è un piccolo esperimento di un team indipendente che deve fare ancora tanta strada, ma che sicuramente ha imboccato il percorso giusto sul lato creativo e visivo, essendo l’idea di base e la grafica i punti di forza più grandi del gioco. L’atmosfera generale, data anche dalla musica in stile Mick Gordon, è molto piacevole, ma non basta a sopperire alle lacune di un titolo che forse ha osato troppo rispetto a quello che il team di sviluppo poteva permettersi. È comunque lodevole la volontà di voler andare oltre i propri limiti e auguro ai ragazzi di Antab Studio un futuro radioso.

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Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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