La leonessa di Dordona, di Enrico Orlandi e Gaia Cardinali

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Tunué ha da poco pubblicato La Leonessa di Dordona, graphic novel interamente dedicata a Bradamante, la valorosa eroina dell’Orlando Furioso, celeberrimo poema cavalleresco di Ludovico Ariosto. Misurarsi con un tale mostro sacro della letteratura non era certo una sfida semplice, ma i talentuosi Enrico Orlandi e Gaia Cardinali hanno dato vita a un prodotto di altissimo livello, sia sotto il profilo puramente visivo che per quanto concerne la resa di un personaggio così sfaccettato e interessante.

Se in parte la mia curiosità per questo volume era dovuta alla bellezza mozzafiato dei disegni, ancora di più mi incuriosiva la rappresentazione di un personaggio emblematico come Bradamante, da un lato pura, coraggiosa e abilissima con la spada, dall’altro incredibilmente umana, perché preda di frustrazione, gelosia e invidia, esattamente come ogni altro essere umano presente nel poema originale. Come racchiudere allora in 150 pagine le gesta e le contraddizioni di un personaggio che ha un ruolo così preponderante nell’Orlando Furioso?

Concentrandosi su passaggi chiave del poema che vedono protagonista la valorosa guerriera, Enrico Orlandi è riuscito brillantemente a catturare i conflitti interiori della leonessa di Dordona, addentrandosi nella mente della giovane per dare spazio alle sue più profonde incertezze. La lotta disperata di Bradamante contro i suoi nemici e contro le sue stesse paure è resa magnificamente su carta grazie alle illustrazioni espressive e fiabesche di Gaia Cardinali.

La storia ha inizio quando la guerra fra saraceni e cristiani è già entrata nel vivo, e scopriamo che Bradamante si è unita all’esercito di Carlo Magno per sfuggire ad un matrimonio combinato e dimostrare il suo valore come paladino. Un’indole ribelle e amante della libertà come quella di Bradamante non può essere domata facilmente, e difatti emerge in tutta la sua potenza sul campo di battaglia, dove la donna si distingue con gesta valorose che le fanno guadagnare l’epiteto di leonessa di Dordona. Di pari passo alle sue imprese, viene svelato anche un altro elemento imprescindibile nell’evoluzione del personaggio: il suo amore per Ruggero, un cavaliere appartenente alla fazione nemica e che lei vuole a tutti i costi salvare.

Riunitasi brevemente al fratello Rinaldo, Bradamante incrocia il suo cammino anche con Orlando, già nel pieno della follia dovuta all’amore non corrisposto per Angelica. Perfettamente in sintonia con la descrizione ariostesca di Orlando, il cavaliere sembra anche nell’aspetto più bestia che uomo e il suo volto è in parte immerso nelle tenebre. Ma questa volta il fulcro della narrazione non è la pazzia di Orlando e tantomeno il viaggio sulla Luna di Astolfo per recuperare il suo senno, bensì il percorso di crescita affrontato da Bradamante. Interessante e molto riuscita è la scelta di rendere marginale il protagonista dell’Orlando Furioso, e al contempo rendere Bradamante protagonista di una lotta molto simile con la parte più oscura di sé.

Importante ai fini della trama è anche al scelta di apportare modifiche a due episodi chiave del poema, ovvero l’incontro con il mago Atlante e poi lo scontro con Alcina. Oltre a snellire la narrazione, gli esiti diversi rispetto al poema originale delle due battaglie hanno il grande vantaggio di approfondire la lotta interiore di Bradamante, che vediamo sempre più lacerata fra i suoi doveri di paladino al servizio di Carlo Magno e i desideri di una donna perdutamente innamorata.

È importante sottolineare che, sebbene l’Orlando Furioso risalga agli inizi del 1500, i personaggi vantavano già una certa complessità e, lungi dall’essere ridotti al tipico cavaliere senza macchia e la donzella in pericolo, anche le donne dell’opera presentavano notevoli sfaccettature e contraddizioni. Enrico Orlandi è riuscito ad aggiungere ulteriori tratti distintivi e percorsi di crescita al personaggio di Bradamante, mostrandone l’intensa lotta interiore con una rilettura di passi chiave del poema dell’Ariosto.

Molto toccante è ad esempio l’amicizia con la maga Melissa, una creatura magica che fornisce un aiuto impagabile alla protagonista, assumendo spesso sembianze animali e sostituendosi addirittura all’ippogrifo: anche in questo caso, Orlandi e Cardinali riescono ad inserire uno strato aggiuntivo alla già interessante resa della solidarietà femminile nel poema di Ariosto, apportando modifiche significative e in linea col percorso narrativo adottato. Nel profondo affetto di Melissa nei confronti della guerriera potremmo inoltre leggere quasi un sentimento d’amore, che rimanderebbe all’episodio dell’Orlando Furioso in cui Fiordspina si era invaghita di Bradamante.

Grazie a disegni incantevoli, scenari evocativi, un’eroina interessante e attuale come Bradamante e una narrazione che alterna con un ottimo ritmo momenti introspettivi a battaglie, La leonessa di Dordona si dimostra molto più di una semplice rivisitazione di un classico e una storia d’amore: questa bellissima graphic novel ripercorre il percorso travagliato di una donna alla ricerca della sua strada, una donna innamorata della libertà e divisa fra aspettative, doveri e amore. Consigliatissimo.

Un ringraziamento speciale a Tunué




Melancoliae Articoli
Una traduttrice made in Italy appassionata di videogiochi (in particolare j-rpg), fumetti (Bonelli, americani e giapponesi), anime, letteratura fantasy e sci-fi e serie tv.

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