El Camino – Il film di Breaking Bad

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A ben 6 anni dalla fine di Breaking Bad, il suo creatore Vince Gilligan ha deciso di trasformare il punto e virgola lasciato sulla storia di Jesse Pinkman in un punto fermo.

Una scelta azzardata, dal momento che per molti il finale della serie andava già bene così, ma considerando che Gilligan è riuscito già una volta a spazzar via i nostri dubbi con la meravigliosa serie spin-off Better Call Saul, fidarsi era praticamente d’obbligo.

Dopo mesi di riprese svolte in gran segreto e informazioni rivelate col contagocce, El Camino – Il film di Breaking Bad è infine arrivato su Netflix. Le aspettative sono state rispettate oppure potevamo fare a meno di questo finale extra?

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La storia di El Camino riprende pochi minuti dopo la fuga di Jesse dalla sua prigionia, a bordo, per l’appunto, di una Chevrolet El Camino. File interminabili di auto della polizia percorrono la città, la notizia della morte di Heisenberg è su ogni telegiornale, ma è presto per tirare un sospiro di sollievo: si parla ovunque anche del complice fuggitivo Jesse Pinkman e per il nostro protagonista (interpretato sempre da Aaron Paul) sarà un’impresa non da poco cercare di raggiungere la tanto agognata libertà.

Il motivo per cui si è optato per un film anziché un’altra serie per concludere la storia di Jesse è evidente: Gilligan sentiva di avere ancora qualcosa da dire al riguardo, ma in fondo non molto. Le 2 ore di durata del lungometraggio sono colme di flashback, benché realizzati appositamente per l’occasione e non riciclati da Breaking Bad, e molti aspetti della trama appaiono un po’ inconsistenti.

Personalmente speravo in qualcosa di più intenso, capace di convincermi che questo tassello aggiuntivo fosse assolutamente fondamentale per la storia di Breaking Bad, ma il finale della serie in realtà continua ad andare benissimo così com’è ed El Camino rimane solo un ammazzacaffè delizioso ma non indispensabile.

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La vera ragione per cui dovreste guardare El Camino è perché si tratta di un film realizzato a regola d’arte, che permette di respirare ancora una volta a pieni polmoni le atmosfere uniche di Breaking Bad. A prescindere da quanto sia utile, se siete dei fan della serie vi lascerà soddisfatti.

Gilligan è uno che ci tiene alla sua creatura prediletta e anche stavolta ci ha messo il cuore nel suo lavoro. La trama regala bei momenti di tensione e presenta alcune soluzioni originali e sorprendenti. Come al solito c’è una grande cura dei dettagli, valorizzati anche da una sapiente regia e una fotografia in grado di riempirci gli occhi con scene di una bellezza sconcertante. Il chirurgico lavoro di montaggio poi ci fa saltare tra passato e presente con grande disinvoltura. Oltre questo, un plauso ad Aaron Paul per essere tornato ad interpretare Jesse Pinkman con lo stesso identico trasporto di una volta.

In tutto ciò ci sono solo un paio di aspetti che a mio dire stonano molto: uno è l’aver insistito sui flashback con Todd Alquist considerando che l’attore che lo interpreta, Jesse Plemons, ora è molto diverso e soprattutto guardando il riassunto di Breaking Bad proposto prima del film si nota terribilmente; l’altro è il titolo, perché la El Camino qui ha davvero poca importanza, non c’è neanche abbastanza margine per elevarla a simbolo, associando magari il suo significato letterale, “la strada”, al percorso di liberazione di Jesse.

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El Camino regala a Jesse Pinkman il suo meritato finale, ma ad essere onesti non aggiunge nulla di particolarmente irrinunciabile rispetto a quanto visto nell’ultima puntata di Breaking Bad. Ad ogni modo si tratta di un ottimo film, avvincente, bello da guardare e senza dubbio sopra la media per quanto riguarda i prodotti televisivi. Inoltre è una buona occasione per tornare ad immergersi nelle inconfondibili atmosfere di una serie che è passata alla storia.

Probabilmente se chiedessimo a Vince Gilligan il vero motivo per cui ha deciso di girare El Camino, ci direbbe: “L’ho fatto per me. Mi piaceva farlo, ed ero molto bravo, e mi sono sentito… mi sono sentito vivo”.




RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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