GreedFall (PC)

greedfall videogioco pc

Voto:

Circa 2 anni fa il primo teaser di questo gioco aveva suscitato in me emozioni miste: se da una parte l‘idea sembrava interessante, dall’altra il nome della software house Spiders mi faceva tremare. Questo giovane studio è infatti il responsabile di quel grandissimo fallimento che è stato Bound By Flame, un gioco terrificante sotto ogni punto di vista. Qualche anno più tardi ha pubblicato The Technomancer che, pur essendo un gioco mediocre, era avanti anni luce rispetto al titolo di debutto.

Quest’ultima fatica, GreedFall, sembra confermare la tendenza positiva assunta dallo studio, proponendoci finalmente un gioco godibile sotto quasi tutti gli aspetti e che, pur presentando difetti anche gravi, risulta un’esperienza soddisfacente e consigliabile, a differenza dei lavori precedenti.

greedfall de sardet personalizzazione

Il gioco ci mette nei panni di De Sardet, personaggio completamente personalizzabile ma dal background predefinito, ambasciatore della congregazione dei mercanti nella città di Serène, capitale di un mondo ispirato al nostro diciottesimo secolo ma con elementi fantasy di spicco quali mostri, magia e sciamanesimo.

La storia inizia quando nostro cugino Constantin d’Orsay, a capo della città, viene incaricato dell’esplorazione di una nuova isola per conto della congregazione, chiedendo il nostro aiuto in quanto diplomatico, poiché sul luogo si trovano già altre forze del mondo conosciuto. Inoltre ci viene affidato il compito di cercare una cura per la Malicore, una malattia sconosciuta che sembra aver preso piede sul continente dopo la scoperta dell’isola.

La parte RPG, più che sulle interazioni tra personaggi singoli, si snoda su quelle come ambasciatore tra le varie fazioni, con un sistema che ricorda alla lontana quello di Fallout New Vegas sul tema, consentendo di diventare amichevole od ostile, farsi passare per un loro membro con gli abiti adatti, riuscire ad appacificarne alcune o farle combattere, il tutto a discrezione del nostro comportamento. Inoltre, a complicare gli “equilibri geopolitici” ci si metterà anche la fazione degli indigeni isolani, che non vedono di buon occhio gli invasori colonizzatori.

greedfall fazioni

Il gameplay in sé purtroppo rappresenta un punto debole del titolo, è molto basilare e non evolve per tutta la durata dell’avventura (circa 20 ore), ma per brevi sessioni di gioco può risultare anche soddisfacente. In sostanza si tratta di un action in terza persona sulla falsariga di The Witcher 3, con però la gestione del party completo da 3 persone e la possibilità di mettere in pausa. Il problema è però che non aumenteranno mai le skill, i movimenti e le azioni da eseguire in combattimento, avendo alberi delle abilità composti prevalentemente da abilità passive e abilità per crafting, dialoghi e cose simili. I compagni inoltre hanno un’IA veramente basilare che molto spesso li porta a morire prima del tempo per le loro azioni “discutibili“, oltre che a dei nemici dalle azioni ugualmente poco brillanti e dalla varietà complessivamente alta, ma inesistente per quanto riguarda le zone singole.

D’altro canto, i companion sono quasi tutti personaggi interessanti, hanno delle quest intrecciate e non troppo lineari che portano a scoprire di più sul loro carattere ed anche con loro è possibile essere neutrali, ostili od amichevoli; bella feature anche quella che consente a loro di intromettersi nei dialoghi, come accadeva già in Dragon Age: Origins, ma anche di sbloccare alcune soluzioni alternative per le quest in base alla combinazione tra situazione in corso e compagno attivo nel party.

greedfall mostro

Un vero punto di forza del titolo risiede nelle quest. Anche le più secondarie non sono mai “ricerca la rana rossa” ma presentano una struttura complessa e mai banale, unita al fatto che molti “punti” della missione sono evitabili o gestibili in modi meno convenzionali, anche se c’è da dire che ogni tanto questa libertà va pagata con dei bug, che consistono soprattutto in collisioni tra i personaggi o con l’ambiente di gioco.

Anche fuori dalle quest i problemi non mancano, le animazioni sono legnose e spesso proprio loro inducono ad un posizionamento e movimento “irrealistico” che ci farà ricaricare a forza il salvataggio precedente. Fortunatamente, però, le pessime animazioni sono controbilanciate da un livello grafico veramente eccellente per un titolo con questo budget, grazie soprattutto ad ambientazioni esterne veramente ben curate ed originali, che creano degli scorci perfetti per un’isola tutta da scoprire. Gli interni degli edifici invece soffrono pesantemente di un riciclo d’assets, avendo la stessa piantina ripetuta più volte con il solo cambio di mobilio in base alla città/villagio. Quest’ultime sono raggiungibili tramite viaggio “extragioco”, essendo il tutto costruito come un insieme di mappe molto grandi ma non interconnesse da un open world.

greedfall quest

Spiders ha fatto passi da gigante se consideriamo il suo esordio e questo trend positivo mi fa decisamente ben sperare per i prossimi lavori. GreedFall risulta non solo giocabile, ma anche consigliabile, quindi spero di poter dire lo stesso dei giochi che gli seguiranno.

Se siete degli appassionati hardcore di RPG, probabilmente questo titolo (chiudendo un occhio su tutti i problemi tecnici) potrebbe divertirvi e farvi scoprire qualche idea interessante che, si spera, verrà sviluppata correttamente e sempre meglio dal team nei lavori futuri. Per ora GreedFall è comunque un buon punto di partenza e un gioco di cui vi consiglierei ad occhi chiusi l’acquisto a prezzo scontato. Brava Spiders, attendiamo la tua prossima creatura.

Un ringraziamento speciale ad Halifax Italia




Lorexio Articoli
Professare l'eclettismo in un mondo così selettivo risulta particolarmente difficile, ma tentar non nuoce. Qualsiasi medium "nerd" è passato tra le sue mani, e pur avendo delle preferenze, cerca di analizzare tutto quello che gli capita attorno. Non è detto che sia sempre così accurato però.

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