Annientamento, Garland si conferma un ottimo regista di fantascienza

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Voto:

Dopo Cloverfield Paradox, un altro film sci-fi inizialmente destinato alle sale cinematografiche è arrivato invece nelle nostre case in esclusiva Netflix. Annientamento è tratto dall’omonimo romanzo di Jeff VanderMeer, più precisamente il primo della “Trilogia dell’Area X“, che non ho mai letto, dunque ci tengo a specificare che la mia valutazione riguarderà solamente il film in sé, senza fare confronti con il libro.

A un anno dalla misteriosa scomparsa di suo marito Kane (Oscar Isaac) in una missione militare, la biologa e a sua volta ex-militare Lena (Natalie Portman) lo vede ricomparire dal nulla in casa, strano e molto confuso. Scoprirà che è stato nell’Area X, zona misteriosa circondata da un particolare bagliore il cui perimetro continua preoccupantemente a espandersi, minacciando di inghiottire intere città, se non tutta la superficie del pianeta. Numerose spedizioni sono state effettuate nei tre anni dalla sua comparsa per scoprire cosa celasse all’interno, ma nessuno è mai tornato indietro, e le comunicazioni radio sono fuori questione. Le condizioni di Kane si fanno presto gravissime e Lena, nella speranza di far luce su questo mistero e salvare suo marito, prende parte all’ennesima missione nell’Area, che stavolta vede in prima linea una squadra di sole donne.

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La storia di Annientamento si poggia su elementi di fantascienza molto classici, per poi svilupparsi in maniera peculiare e affascinante. Tolta una prima parte introduttiva caratterizzata da dialoghi parecchio banali, il film spicca il volo non appena si entra nell’Area X, che in sostanza è governata da leggi della fisica tutte sue e uno scorrere del tempo alterato. Vengono tirate in ballo anche bizzarre questioni sul DNA che faranno sicuramente storcere il naso agli studiosi dell’argomento, ma tutto sommato non bisogna scordare che si tratta di un’opera di fantasia. E qui la fantasia spesso viaggia davvero a briglia sciolta.

La curiosità e l’attenzione dello spettatore vengono ravvivate man mano che i minuti passano da due fattori fondamentali: l’obiettivo finale che la protagonista deve raggiungere, che spinge a voler scoprire come andrà a finire la storia, e l’imprevedibilità intrinseca dell’Area X. In merito a quest’ultima, si assiste ad alcune scene spettacolari, sapientemente valorizzate dalla regia di Alex Garland (che abbiamo avuto già modo di apprezzare in quel gioiello di Ex Machina), e vi posso assicurare che almeno una è abbastanza disturbante da rimanervi impressa a vita. Sì perché sebbene su due piedi non sembrerebbe, il film presenta anche delle notevoli tinte horror. Altra caratteristica interessante è l’alternanza di più linee temporali nella narrazione, che più precisamente comprendono il presente, il passato e la parte principale sulla missione nell’Area X, che s’inserisce nel mezzo.

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In tutto ciò però non mancano momenti piuttosto sottotono o soluzioni narrative discutibili, tra cui ad esempio il finale, che ricorda un po’ quelli dei film horror di serie B e strizza poco efficacemente l’occhio a un sequel (d’altronde vi ricordo che ci sono altri due libri della saga su cui potersi basare per andare avanti).

Regia a parte, Annientamento non è un film che spicca particolarmente dal punto di vista tecnico. C’è anche un abuso di effetti visivi che molti potrebbero trovare irritante, ma che tutto sommato si integra bene in un contesto così surreale. Per quel che riguarda gli attori, infine, Natalie Portman ha fatto un ottimo lavoro nel dar vita al personaggio di Lena che per alcuni aspetti è piuttosto complesso, e tutti gli altri membri del cast la seguono a ruota con performance apprezzabilissime.

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Nonostante degli evidenti difetti, Annientamento si è rivelato un buonissimo film di fantascienza, capace di intrattenere fino all’ultimo minuto con una storia intrigante e un’atmosfera a dir poco suggestiva. Probabilmente ambiva anche ad avere un certo spessore, è palese il tentativo di comunicare un qualche messaggio profondo sulla natura umana, ma purtroppo non si può dire che l’obiettivo sia stato granché raggiunto.

Forse avrebbe meritato la proiezione al cinema (dove arriva roba ben peggiore), ma effettivamente non so quanto avrebbe potuto rendere al box office, viste anche le opinioni molto contrastanti che sta ricevendo. Buon per Netflix che può vantare un altro titolo valido all’interno del proprio catalogo.




RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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