Under The Waves, l’avventura ambientalista di Parallel Studio e Quantic Dream (PS5)

under the waves gioco recensione

Voto:

I videogiochi non sempre nascono con il semplice intento di intrattenere il pubblico: talvolta gli sviluppatori attraverso i loro progetti vogliono veicolare un messaggio, un’idea, una presa di posizione, innestando la propria visione in quelle che spesso sono avventure interattive capaci di lasciare qualcosa.

Per quanto alle volte possano risultare controversi, bisogna dire che i videogiochi hanno l’audacia di trattare tematiche complesse con una narrativa incredibilmente coinvolgente, facendo leva anche sugli aspetti emotivi affinché il racconto possa esprimere al meglio un concetto. Tra gli ultimi esempi troviamo Under The Waves, il nuovo videogioco sviluppato da Parallel Studio e pubblicato da Quantic Dream, la famosa software house francese di Heavy Rain e Detroit: Become Human.

under the waves sottomarino

Under The Waves esprime un messaggio ambientalista, rimarcando tramite storia e gameplay l’importanza della salvaguardia dell’ambiente. Lo fa attraverso gli occhi del protagonista Stan, un uomo che ha abbandonato la sua vecchia vita e le persone che lo amavano per indossare una muta da sub e vivere letteralmente nell’oceano. Mentre fugge dai problemi e dai suoi incubi peggiori, Stan lavora nel fondale oceanico per liberarlo dalle nefandezze compiute dall’uomo, ripulendo con pazienza e dedizione ogni genere di spazzatura. Il suo unico contatto umano è Tim, che giorno per giorno gli assegna diversi compiti come la raccolta di rifiuti speciali, la riparazione di alcune cisterne e così via, lavori che Stan svolge senza alcuna remora.

Nei suoi venti giorni di permanenza, la vita di Stan si svolgerà tra le varie escursioni subacquee, con o senza il Moon (un piccolo sottomarino con cui si sposta), e il suo soggiorno nella stazione gli fa da casa. Col passare del tempo, però, i suoi problemi torneranno continuamente a galla nel sonno: nonostante l’attività compiuta da Stan sia un toccasana per la sua sanità mentale, ciò non basta a tenere lontani gli spettri di una vita tormentata, che lo angosceranno nelle 8 ore necessarie per concludere la storia. Se le sfaccettature che compongono il personaggio di Stan vengono ben esplorate, lo stesso però non si può dire della tematica su cui si regge il tutto.

Nel realizzare questo gioco Parallel Studio ha persino stretto una partnership con Surfrider Foundation Europe, un’organizzazione non-profit ambientalista che si occupa della salvaguardia degli oceani e delle sue forme di vita, la quale ha fornito diversi dati sull’inquinamento ambientale riportati nei numerosi documenti sparsi all’interno del gioco. Peccato che tale dettaglio non venga approfondito ulteriormente, rimanendo così un elemento di background quasi del tutto fine a sé stesso. Ciò che infatti manca al racconto di Under The Waves è l’intreccio tra la tematica ambientalista e la storia di Stan, due aspetti che per tutta la durata della storia si limitano a viaggiare paralleli.

under the waves stan

Storia e gameplay invece sono strettamente legati. Durante la sua avventura nel profondo dell’oceano, Stan si ritroverà spesso a raccogliere risorse – tra cui tanta plastica – ripulendo così il fondale dalla spazzatura lasciata dall’uomo. Infatti nell’ampia area esplorabile il protagonista troverà di tutto: componenti elettronici, tracce di petrolio, alghe e pezzi di metallo, oggetti utili soprattutto per la realizzazione di potenziamenti e nuovi strumenti, che semplificheranno l’esplorazione delle grotte ma purtroppo risulteranno superflui per l’avanzamento della storia. Stan potrà realizzare questi e altri oggetti di varia utilità recuperando i progetti di lavorazione contenuti negli scrigni sparsi per tutta la zona, e riciclando i materiali raccolti.

Il messaggio ambientalista passa soprattutto per tali azioni, che spingono Stan – e di conseguenza il giocatore – a non sprecare le risorse, bensì a riutilizzarle per qualcosa di nuovo. Difatti, come si noterà in diverse occasioni, nel momento in cui si utilizzerà una barra di ossigeno sarà possibile raccogliere l’involucro e riutilizzarlo per crearne nuove scorte. Pur non essendo qualcosa di mai visto nei videogiochi, all’interno di questo contesto assume un valore più importante.

under the waves gioco balena

Se il racconto quindi si focalizza maggiormente su Stan e sulle sue vicissitudini, nel gameplay Parallel Studio riesce a creare delle situazioni ideali per esprimere il suo messaggio, che comprendono anche mostrare la bellezza della vita subacquea. Munito di macchina fotografica, il protagonista potrà scattare delle foto ritraendo tutte le forme di vita che popolano la zona. Spesso si avrà persino un contatto diretto con le creature presenti, sfociando in piccole interazioni che potranno condurre in qualche luogo tutto da scoprire.

Durante l’esplorazione, il sottomarino Moon permetterà di percorrere le lunghe distanze e di accedere alle grotte marine più ostiche; sarà letteralmente un compagno inseparabile, dato che al di fuori dell’abitacolo Stan non potrà resistere molto a causa del consumo di ossigeno. Gli spostamenti con il Moon sono semplici ed efficaci, ma è importante evitare gli urti e l’esaurimento del carburante, fattori che potrebbero rendere il veicolo inutilizzabile.

In tutto ciò il gameplay di Under The Waves non è chissà quanto articolato, al punto che lo si potrebbe paragonare ad alcuni dei titoli di punta sviluppati dalla stessa Quantic Dream. Tuttavia è notevole che Stan rimanga un elemento centrale anche in questo aspetto – grazie soprattutto a dei minigiochi dedicati – seguito dal messaggio ambientalista.

under the waves interno del Moon

Dal punto di vista artistico il gioco risulta decisamente intrigante. Osservare la vita sott’acqua con enormi banchi di pesci, balene, squali e creature varie, restituisce un immaginario affascinante, con qualche panorama niente male. Il modo in cui vengono proposti alcuni relitti esplorabili poi riesce a costruire attorno ad essi un interessantissimo velo di mistero. In contrasto con la serenità trasmessa dal buon comparto grafico, la mia esperienza con il titolo di Parallel Studio tuttavia è stata molto burrascosa.

Nel corso della mia partita su PlayStation 5 ho riscontrato diversi problemi che hanno causato l’hard crash della console: dopo una manciata di minuti passati con il gioco, la PS5 andava automaticamente in arresto, rischiando di danneggiarla in maniera irreparabile. Oltretutto, alcuni bug hanno hanno rischiato di corrompere il salvataggio, interrompendo continuamente la sessione. Fortunatamente a una decina di giorni dall’uscita – motivo che mi ha portato a rimandare questa recensione – la situazione si è risolta con una patch. Di certo non tutti i problemi sono stati risolti, ma finalmente è possibile portare a termine il titolo senza troppe preoccupazioni.

Per il resto, Under The Waves è un titolo dal comparto tecnico complessivamente solido, che include anche una modalità ecologica per risparmiare la potenza dell’hardware – e quindi il consumo di corrente elettrica – abbassando le impostazioni grafiche. Infine, il titolo è doppiato in inglese con tanto di localizzazione italiana, rendendosi così accessibile a una più ampia fetta di pubblico nel nostro Paese.

under the waves incubi di Stan

Under The Waves è un titolo sicuramente particolare, che si pone l’obiettivo di veicolare un messaggio importante e attuale – nonché urgente – come quello della salvaguardia dell’ambiente. Gli sviluppatori hanno persino coinvolto la ONG ambientalista Surfrider Foundation Europe, che ha provveduto a sensibilizzare sull’argomento attraverso una serie di documenti ottenibili nel gioco. Peccato che alla fine il racconto si focalizzi principalmente su Stan e i suoi tormenti, ma almeno il gameplay riesce a incarnare l’essenza del messaggio con azioni che evidenziano la noncuranza dell’uomo nei confronti della natura.

Special thanks to Quantic Dream




Mr. Kazeshin Articoli
Sono un grande appassionato di videogiochi ed anime, e nel mio cuore, i JRPG hanno un posto speciale. Gioco a di tutto, anche per avere una visione sempre più ampia del medium che mi accompagna sin dalla mia nascita.

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