Secret Invasion – Gli alieni sono tra noi ma… niente di serio

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Voto:

Il Marvel Cinematic Universe non sta vivendo un periodo particolarmente felice, e questo in buona parte penso sia da attribuire alla sovrapproduzione che è seguita alla Infinity Saga. Con l’arrivo di Disney+ e di nuove serie tv strettamente collegate all’universo condiviso, infatti, abbiamo assistito rapidamente a un calo di qualità generale, che combinato al concetto di multiverso ha creato delle crepe non indifferenti in quello che prima era il caposaldo di tutti i prodotti dei Marvel Studios: la continuity. Venendo a mancare la solidità in quest’ultima, in buona parte dei fan si è affievolita (se non proprio spenta) anche la motivazione per star dietro a tutte le nuove uscite, divenute per di più eccessive.

Da un po’ di tempo dunque i Marvel Studios arrancano nel riconquistare l’affetto del pubblico che avevano prima, e tolti gli ovvi successi di prodotti come Spider-Man: No Way Home e Guardiani della Galassia 3 (un crossover epocale e il capitolo conclusivo di personaggi amatissimi), tutti quelli che dovevano essere eventi significativi si sono risolti in buchi nell’acqua. Al cinema, Ant-Man and The Wasp: Quantumania ha fallito nell’avviare la Fase 5 e introdurre sul grande schermo un villain importante come Kang; in tv, la miniserie Secret Invasion ha trattato in maniera insulsa quella che dovrebbe essere la più grande cospirazione di questo universo narrativo.

secret invasion skrull

In Captain Marvel abbiamo fatto la conoscenza degli alieni mutaforma Skrull, che Carol Danvers e Nick Fury hanno liberato dalla persecuzione dei Kree, promettendo inoltre di aiutarli a trovare un nuovo pianeta da poter chiamare casa. Parcheggiati sulla Terra, gli Skrull quindi attendono che questa promessa venga mantenuta, persuasi anche dal loro leader Talos, che divenuto amico di Fury confida fortemente in lui. Gli anni però cominciano ad accumularsi sempre di più, e il malcontento per quello che viene visto come un abbandono provoca la destituzione di Talos e la creazione di una frangia ribelle guidata dallo spietato Gravik, che inizia a tramare contro gli esseri umani per impadronirsi del pianeta e farne a tutti gli effetti la propria casa, continuando a viverci senza più camuffarsi. Emerse le avvisaglie di questa invasione, Maria Hill richiama sulla Terra Fury, che intanto si trovava al lavoro nello Spazio.

Devo dire che i primi episodi mi hanno colpito in positivo, grazie a dei toni più crudi e maturi rispetto alle precedenti serie tv dei Marvel Studios e la capacità di sfruttare abbastanza bene il tema del cospirazionismo, con chiara ispirazione ai Visitors e le teorie complottiste sui rettiliani. All’inizio la serie riesce a coinvolgere nella sua atmosfera paranoica, e il giochino di provare a indovinare chi è in realtà uno Skrull intrattiene e riesce a creare della tensione, mettendo a segno anche un buon colpo di scena. Tuttavia, con l’aggiunta di dettagli più fantasiosi, incoerenze come gli Skrull fanatici che anche tra di loro restano in forma umana (Gravik in primis), ed elementi stereotipici da spy story, ben presto il giochino si rompe e la tensione si scioglie lasciando spazio a un complessivo disinteresse. Personalmente colloco questo punto a circa metà della miniserie, che conta 6 episodi: da lì ho continuato la visione per inerzia, senza la benché minima curiosità per lo sviluppo della storia e talvolta dimenticandomi anche dell’uscita settimanale.

secret invasion gravik

Mi ha abbastanza sconfortato sentirmi così freddo nei confronti di qualcosa che potenzialmente avrà un impatto importante all’interno del MCU, tenendo anche conto di (discutibili) retcon e soprattutto l’introduzione (sconsiderata) di un personaggio eccessivamente overpowered, di cui non si potrà ignorare l’esistenza in futuro. Negli ultimi tempi mi sono ritrovato spesso a provare questa sensazione nei confronti dei prodotti dei Marvel Studios, chiedendomi se in realtà non fossero i miei gusti e la mia percezione nei loro confronti ad essere cambiati, ma a ben vedere è qualcosa di ampiamente diffuso tra il pubblico ed è evidente che ci sia un problema con le sceneggiature, malgrado non occorra di certo un novello Shakespeare per narrare queste storie.

È un peccato, perché le serie tv del MCU non erano partite affatto male. Pur con i loro difetti ho ancora ottimi ricordi di WandaVision e Loki, delle quali attendevo davvero con entusiasmo l’episodio settimanale. Persino The Falcon e The Winter Soldier non era malaccio, dopodiché c’è stata una progressiva corsa verso il basso. Si salva davvero solo I Am Groot, che però gioca in un campionato a parte. È vero che si sono messi di mezzo anche pandemia e lockdown, ma è una scusa che vale fino a un certo punto, dal momento che si tratta di un calo qualitativo alquanto localizzato.

secret invasion nick fury

Forse mi è scappata un po’ la mano con le ultime riflessioni sulle serie dei Marvel Studios in generale, ma c’è che nella sua mediocrità Secret Invasion non offre lo slancio per elaborare chissà quali considerazioni sui suoi aspetti. È la tipica serie che tra non molto finirà archiviata in un polveroso cassetto mentale, che forse andremo a riaprire solo quando i suoi eventi verranno citati altrove.

Alla fine si regge tutto sulle spalle di Samuel L. Jackson, che però è da non confondere con Morgan Freeman dal momento che non riesce ancora a fare miracoli. La sua performance è ovviamente la migliore assieme a quella di Olivia Colman, che interpreta l’agente del MI6 Sonya Falsworth; invece Kingsley Ben-Adir ed Emilia Clarke rispettivamente nei panni degli Skrull Gravik e G’iah hanno qualcosa come due espressioni in croce tra cui molto pensieroso e molto arrabbiato.

Concludo con una nota di demerito per la sigla realizzata con l’intelligenza artificiale, perché pur capendone il senso a livello concettuale nel suo essere uncanny e dare un’idea di inganno e mutazione, mi è parsa solo una trovata furba atta a cavalcare l’hype per questa tecnologia e provocare discussioni online, al contempo risparmiando. D’altra parte è coerente con il resto della serie che sembra scritta da un’IA.




RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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