Farmerstein – Verdure mutanti alla conquista del mondo!

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Si.. può… FARE! – Frankenstein Junior

Una spietata sfida vegetale tra scienziati pazzi vegani ha inizio. Per sottomettere il globo, queste figure hanno deciso di non raccogliere ortaggi ma… l’eredità del Dottor FarmerStein! Si sono infatti salvate ampolle e pozioni con agenti mutageni capaci di donare la vita alle piante. Attenti però alle Zucchine Zombie, ormai fuori controllo!

Farmerstein Scatola di gioco

Farmenstein (da un’idea di Davide Massaccesi, Alex Michieletti e Federico Pierlorenzi) è un gioco di carte competitivo per 3-5 giocatori (consigliato dai 7 anni in su) della durata di circa 20 minuti, che nasconde al suo interno un assunto simpaticamente folle: i giocatori (qui dei pazzi agricoltori) si sfideranno a costruire il loro esercito di orrendi vegetali mutanti per conquistare il globo.

Farmerstein mazzo Segnalini mutante

La preparazione delle partite sarà estremamente semplice e rapida:

  • Il primo giocatore (tecnicamente quello che “più recentemente ha mangiato verdure”) sceglierà una carta segnaposto (tra le 5 disponibili) da riporre davanti a sé con la faccia che recita “Primo giocatore” in bella mostra (in essa sarà illustrato un potere speciale, ed è proprio in funzione di questi poteri che avverrà la scelta), poi in senso orario gli altri giocatori ne sceglieranno una e la riporranno nella propria area, in modo da mostrarne la faccia opposta (nessun potere in questo round per loro);
  • Verranno successivamente mescolate tutte le 90 carte Pianta, definendo così il mazzo di pesca principale, e ogni giocatore ne prenderà 5 formando con esse la sua mano iniziale;
  • Si mescoleranno anche le 15 carte Obiettivo Malvagio, e ogni giocatore ne pescherà 1 che posizionerà scoperta davanti a sé, poi prenderà 3 marcatori conquista;
  • Verranno quindi posizionati i 10 segnalini mutagene (2 per colore: blu, verde, arancione, rosso e giallo) al centro del tavolo.

Farmerstein Set primo giocatore

Il flusso di gioco sarà organizzato in una serie di round in cui i “farmer” giocheranno a turno (in senso orario dal primo) ma, prima di poter partire, ogni giocatore dovrà verificare la presenza nella propria mano di carte delle Zucchine Zombie, che andranno rivelate e risolte istantaneamente. Per fare ciò bisognerà prendere un mutagene del colore della carta Zucchina Zombie (uno dei soliti 5 colori) e posizionarlo su di essa (questo ne ridurrà la scorta disponibile per il round in corso). Chi pescherà la Zucchina Zombie avrà anche la possibilità di sostituire la propria carta Obiettivo Malvagio con una nuova, mantenendo eventuali continenti già conquistati (entrerò a breve sul “come conquistarli”).

A questo punto si potrà procedere, un giocatore alla volta, con i turni di gioco: ognuno potrà giocare una carta Pianta dalla propria mano mettendola davanti a sé scoperta, a patto di poter anche posizionare su di essa un segnalino mutagene dello stesso colore, e dopo averlo fatto si applicherà il potere della Pianta giocata. Se non si potrà giocare alcuna carta allora si dovrà passare, scartando le eventuali carte rimaste nella propria mano e non potendo più giocare per quel round; quando tutti avranno passato si potrà procedere con le azioni di fine round.

Farmerstein l'armata cresce

In questa fase ogni giocatore impilerà coperte le carte giocate, formando con esse la propria Armata personale (eventuali Zucchine Zombie non andranno considerate) e rimettendo al contempo tutti i mutageni al centro del tavolo. Dopodiché ognuno avrà la possibilità di usare le carte nella propria Armata per conquistare uno dei tre blocchi continente (America = 3 carte, Europa = 4 carte, Asia = 5 carte), a patto di averne in numero sufficiente e di assicurarsi che soddisfino le condizioni richieste (ad esempio utilizzare carte di colori diversi, dello stesso colore, che abbiano la stessa pianta, eccetera).

I giocatori in grado di conquistare un continente porranno sulla carta Obiettivo Malvagio il segnalino di riferimento e dovranno rimettere tutta la propria Armata personale negli scarti; chi non riuscirà nella conquista manterrà invece l’intera sua Armata. A questo punto, sempre andando in senso orario, cambierà il primo giocatore (che ribalterà il segnaposto dal lato del “Primo giocatore” rivelando il proprio potere e potendolo quindi utilizzare), si rigenereranno le mani di ognuno e si procederà con un nuovo round; la partita terminerà quando uno dei folli contadini riuscirà a conquistare tutti e tre i continenti diventando il vincitore.

Farmerstein Conquista
La conquista avviene poiché le 4 sono di colori diversi

Passando alle analisi in merito alla bontà del titolo voglio come prima cosa darvi due consigli. Il primo è quello di assegnare il segnaposto in modo casuale e non tramite scelta: così facendo il gioco risulterà a mio dire più bilanciato (ci sono poteri infatti che reputo oggettivamente più forti di altri). Il secondo consiglio (sempre in merito ai segnaposti) è quello di utilizzare sempre la regola opzionale per giocatori esperti: questa regola conferirà di fatto, ad ogni giocatore che non sia il primo, un mutagene in più, che non potrà essere in alcun modo usato dagli avversari; trovo in questo modo si riesca a bilanciare ulteriormente il potere concesso al primo giocatore, rendendo quindi le partite interamente più equilibrate.

Dopo aver provato a fondo Farmerstein appare chiaro come ci si trovi dalle parti del filler dalla rapida preparazione, dalla facile comprensione e dalla breve durata; il classico gioco da tirare fuori quando si ha poco tempo, o da inframezzare ad altri titoli più impegnativi. È il tipico esempio di gioco che sembra più complesso mentre lo si spiega che mentre lo si gioca, davvero privo di una qualsiasi barriera d’ingresso e, quindi, alla portata di tutte le tipologie di giocatori. Le dinamiche di gioco non sono però solo semplici, ma risultano anche carine da giocare e con qualche guizzo strategico qua e là.

Sul fronte scalabilità va considerato che, all’aumentare dei giocatori al tavolo, crescerà anche la bontà del titolo, per cui personalmente vi consiglio di giocare a Farmerstein con il numero massimo di giocatori concesso; oltre questo mi sento di sconsigliarlo a chi ha una forte preferenza per titoli deterministici e molto complessi, poiché il gioco punta più ad un approccio scanzonato e simpatico. Trovo, a tal proposito, che il tema scelto riesca a funzionare proprio inquadrando il tutto nella vena “trash e da b-movie” che volutamente sceglie di incarnare; menzione d’onore in questo settore per l’approfondimento creativo sulle varie piante che, prendendo ispirazione da vecchie pellicole, potrà far sorridere i cinefili del gruppo (come il sottoscritto appunto). I poteri dei vari vegetali dall’ispirazione filmica inoltre funzionano bene e sono abbastanza variabili tra loro; certo, non si parla di decine di possibilità, ma c’è tutto il necessario per poter mettere in scena qualche strategia e qualche pugnalata tattica agli avversari.

Farmerstein Alcune carte Pianta

In quanto ai difetti del titolo voglio sottolineare da una parte una potenziale bassa longevità, dall’altra voglio muovere qualche critica sul fronte dei materiali di gioco. I limiti principali in tal senso sono dati dalla qualità piuttosto bassa delle carte (per cui, mi raccomando, imbustatele tutte!) e dall’uso della doppia tonalità di colori sulle suddette, che potrebbe confondere alcuni giocatori durante le prime partite e che metterà in difficoltà eventuali ipovedenti/daltonici (potrei sembrare eccessivamente pignolo ma, essendo un gioco in cui la scelta del colore risulta fondamentale, reputo che questo elemento avrebbe meritato un pelo di attenzione in più).

In ogni caso, se state cercando un filler da poter giocare con chiunque e per poter “spezzare” altre partite ai cosiddetti “cinghialoni” da tavolo, Farmenstein potrebbe fare sicuramente al vostro caso, e chissà che la sua vena trash non possa spingervi sull’orlo della follia, facendo emergere lo scienziato pazzo vegano che non sapevate di aver nascosto nel profondo del vostro animo!

Un ringraziamento speciale a Giochi Uniti

Io sono JeruS e sono qui per le mie passioni. Quali? Ci sono i videogiochi dai tempi dell’Amiga, il Cinema e le Serie TV con le loro meravigliose storie, ed ovviamente i giochi da tavolo... i libri, i fumetti, la fotografia, il disegno, la scrittura… insomma avete capito! A coronare il tutto una laurea in Scienze Naturali così da poter divulgare il bello in ogni sua forma!

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