Mage Knight Ultimate Edition – Un’epopea intensa

mage knight ultimate edition

Voto:

Un buon designer può creare un design che soddisfi tutti i vincoli e offra comunque un’esperienza elegante e soddisfacente per l’utente. Un grande designer può andare oltre e creare qualcosa che dimostri che alcuni di quei vincoli non erano realmente tali. – Jesse James Garrett 

Ci sono titoli che si stagliano nella mente dei giocatori come vere e proprie pietre miliari, esperienze complesse, lunghe, impegnative, che richiedono tempo e dedizione. Questi esigono il massimo da chi intende padroneggiarli e, da soli, potrebbero impegnare ore e ore del nostro tempo mentre affondiamo nel loro mondo e nella loro complessità. Mage Knight è esattamente questo: un gioco non per tutti ma che, una volta compreso pienamente, non può che emergere come esempio di game design al millimetro.

Mage Knight Ultimate Edition è un gioco strategico cooperativo/competitivo di Vlaada Chvatil, per 1-5 giocatori (età minima suggerita 14 anni) e dalla durata estremamente variabile (la scatola riporta da 1 a 4 ore, ma i tempi potranno lievitare anche di molto). L’ambientazione ci metterà nei panni di potenti Mage Knight intenti a esplorare un mondo fantasy con mappa modulare, in cui svolgere missioni, reclutare alleati, sconfiggere coriacei nemici e conquistare avamposti e città mentre accresciamo la nostra fama e, con essa, il nostro potere.

Nel game design di questo titolo convergono molti elementi che contribuiscono a renderlo un perfetto esempio di bilanciamento complesso tra american (pesca casuale, lancio di dadi, feeling del mondo e della crescita del personaggio) e german (strategia in ogni sua forma ed equilibrio), ma a svettare davvero tra tutti è il corposo lavoro svolto sul fronte del sistema di deckbuilding. La somma di tutte queste componenti riesce quindi a fondersi in un titolo perfettamente in grado di ricostruire l’epopea, variabile e mastodontica, di un gioco di ruolo in cui esplorare un mondo sconosciuto e pericoloso, ricco di missioni e possibilità, di location da visitare (ognuna con sue modalità di interazione, benefici e rischi) e città da conquistare.

Mage Knight Ultimate Edition Comincia il viaggio

Vista l’enormità del titolo e la sua fama ho scelto di approcciarmi alla sua analisi in modo diverso dal solito: non aspettatevi quindi una disanima dettagliata di flusso di gioco e regole varie (ad oggi online potreste trovare centinaia di ottimi tutorial), ma più una riflessione sulle sue componenti in grado di restituire un’idea delle sue caratteristiche e peculiarità.

Gli elementi che richiamano fortemente il mondo degli american sono anche quelli che contribuiscono a dipingere il mondo di gioco e il feeling dell’avventura. Nei molti scenari messi a disposizione ci verrà sempre chiesto di cominciare l’esplorazione da una tessera iniziale per poi muoverci sui suoi vari segmenti, arrivando a scoprire (e assemblare) un’area vasta ed eterogenea, rivelando al contempo molti nemici e aree peculiari che potremo scegliere di affrontare. Grazie a queste tonnellate di possibilità ogni partita potrà avere un decorso completamente differente, alle volte accompagnandoci in una salita lenta ma costante, altre scaraventandoci in un universo ostile in cui lasciare le prime tessere potrebbe rivelarsi un calvario.

A questa variabilità di nemici (con propri effetti e caratteristiche) e location (tra miniere, villaggi, cerchi magici, castelli, tane di mostri, dungeon, torri magiche, città…) si accompagna l’indubbia mole di meccaniche uniche da conoscere e saper gestire. Questo aspetto richiederà, soprattutto nelle prime partite, di controllare ciclicamente le informazioni tra i due regolamenti (tre, considerando anche quello associato alle espansioni) e le carte descrittive delle location. Sarà utile anche capire bene come funzionino tutti questi elementi, così da governarli a dovere e non sentirsi sopraffatti dalla mole di informazioni che il gioco ci lancerà addosso. Come se non fosse abbastanza, a fondere le nostre sinapsi ci penserà poi un sistema di alternanza giorno/notte tra i round e la gestione del mana.

Il viaggio degli eroi si dovrà infatti compiere all’interno di una serie di giornate, con un’alternanza di fasi diurne e notturne, che rappresenteranno i veri e propri round di gioco (uno scenario da 6 round, ad esempio, richiederà massimo 3 giorni e 3 notti per essere completato) in cui i giocatori svolgeranno differenti turni. Questo elemento non sarà un mero vezzo estetico, ma comporterà delle piccole ma sostanziali modifiche al gameplay: avremo quindi velocità di movimento che cambieranno in funzione del tipo di terreno da attraversare (ad esempio i boschi saranno più facilmente esplorabili alla luce del giorno), location e nemici che funzioneranno in modo differente, ma soprattutto delle modifiche importanti al sistema del mana.

Mage Knight Ultimate Edition Round notturno e mana

Come in ogni fantasy che si rispetti compiere azioni richiederà spesso il consumo di mana. Questo elemento però è volatile nel mondo di Mage Knight, poiché cambia costantemente. In termini di gioco il tutto è reso da un lato col lancio dei dadi mana in momenti specifici, dall’altro con la possibilità data ai giocatori sia di generare mana tramite carte che di accumularlo cristallizzandolo (o reperendo cristalli in specifiche location).

Il mana è associato a 6 elementi: 4 base (rosso/fuoco, blu/acqua, verde/terra, bianco/vento) e 2 speciali (oro/sole, nero/oscurità). Durante la preparazione dei round i giocatori dovranno quindi lanciare l’ammontare di dadi richiesti e vedere quante, e quali, tipologie di mana saranno disponibili. Sebbene i colori base non presentino alcuna modifica tra le fasi diurne e quelle notturne, gli elementi associati al sole e all’oscurità avranno (come si può immaginare) usi specifici in funzione della fase che si sta affrontando. Il mana Oro è un vero e proprio jolly e potrà rappresentare qualsiasi colore, il mana Nero sarà invece usato per potenziare le carte incantesimo. Se però queste facce usciranno nella fase sbagliata (Oro di notte e Nero di giorno), quei dadi diventeranno non disponibili per l’intero round, limitando conseguentemente le nostre possibilità.

Ultimo elemento dal forte sapore american è poi la progressione del personaggio. Il gioco incardina la crescita del proprio cavaliere intorno a due elementi fondamentali: la Fama e la Reputazione. Quest’ultima potrà essere sia positiva che negativa e risulterà dalle scelte di gioco che faremo (ad esempio saccheggiare un villaggio porterà un malus, così come eliminare dei mostri aggressivi porterà un benefit). A essa si accompagnerà, sempre per fare un esempio, una maggior/minor facilità nel reclutare truppe che ci seguiranno e aiuteranno nella nostra avventura.

La Fama invece rappresenterà la vera e propria “esperienza” del personaggio. Accumulandola, prevalentemente uccidendo nemici, il nostro eroe salirà di livello vedendo crescere i propri punti armatura e la propria mano di carte, potendo inoltre acquisire nuove abilità e carte Azione Avanzate. Proprio da questa crescita del PG arriveranno le più grandi soddisfazioni: si passerà infatti dal temere anche il più piccolo gruppo di orchi allo sgominare potenti Draconum, o assaltare intere città accompagnati da eserciti ricchi di unità agguerrite al proprio comando.

Mage Knight Ultimate Edition Componenti varie

Abbandoniamo ora le componenti più americane per avvicinarci a quello che è il vero cuore del titolo: un deckbuilding e una gestione strategica delle risorse e del mazzo in grado di far impallidire anche il più fine stratega al tavolo.

Ho già citato il sistema di carte: ebbene, è qui che si esprime tutta la componente da tenere stretta sotto il nostro controllo. Cominceremo la nostra avventura con le 16 carte Azione Base del personaggio scelto (tra i 7 disponibili all’interno della Ultimate Edition): questi mazzi si differenziano per solo 2 carte specifiche ma, nel corso della nostra avventura, avremo modo di estendere il mazzo aggiungendo sia Azioni Avanzate che Incantesimi e Artefatti. A ogni inizio turno avremo pescato dal nostro mazzo principale le carte per la nostra mano (si partirà da 5 ma il numero crescerà con il progresso del PG), e dovremo scervellarci per capire come utilizzarle al meglio in funzione di ciò che il mondo di gioco ci presenterà in quello specifico momento.

Questa operazione, che potrebbe sembrare semplice e banale, risulta invece il cuore portante dell’intera esperienza strategica. Ogni possibilità dovrà essere soppesata per cercare di ottimizzare le nostre azioni, così da essere il più efficienti possibili e non sprecare azioni/turni/round. Ogni carta sarà quindi caratterizzata da un suo uso normale e da una sua versione potenziata dal mana: ognuna di esse rappresenterà un’azione specifica, ma potrà anche essere usata per eseguirne di basilari (movimento 1, attacco 1, blocco 1, influenzare 1) e sarà sempre possibile utilizzare più carte in contemporanea (in differenti modi) per potenziare le proprie azioni (ad esempio muoversi di molte caselle o eseguire attacchi più poderosi).

Mage Knight Ultimate Edition Carte iniziali

Gli scontri poi saranno impostati in modo totalmente prevedibile e calcolabile e seguiranno un flusso di gioco lineare: prima si potrà procedere attaccando il nemico dalla distanza, quindi se non sconfitto questo ci attaccherà e noi dovremo bloccare o subire il danno associato, e in ultima istanza starà a noi eseguire un attacco in mischia. Proprio le battaglie rappresentano la parte più delicata della gestione del mazzo, poiché non vi sarà alcun fattore aleatorio a modificarne gli esiti; starà semplicemente a noi riuscire a pianificare quando e come eliminare le varie minacce (i valori di armatura e di attacco, come anche i poteri dei nemici, sono stampati sugli stessi segnalini). Certo, occasionalmente ci capiterà di attaccare un nemico non ancora rivelato e quindi di doverlo affrontare alla cieca, ma sarà proprio questo elemento a mantenere viva la sensazione di scoperta/minaccia correlata all’avventura.

Altro elemento molto interessante in termini strategici è poi l’intero sistema di gestione delle ferite: i giochi di avventura tendono solitamente ad avere sistemi di gestione molto “videoludici” con punti vita e simili, invece Mage Knight sceglie di lavorare proprio sul deck. Subire ferite vorrà dire ricevere carte inutili che andranno a riempire il nostro mazzo così da renderlo meno efficiente. Oltre ad essere una soluzione di game design molto elegante, poiché continua a utilizzare lo stesso sistema di linguaggio degli altri elementi di gioco, riesce a rendere chiara la sensazione di fiaccamento che molteplici ferite (se non curate) arrecano al personaggio, rendendolo sempre meno potente.

Il titolo insomma riesce nello sforzo di consegnarci non un semplice gioco da tavolo, quanto più un’esperienza sandbox da affrontare come meglio crediamo. Tutto contribuisce a rendere le singole partite differenti, infatti non sono i soli elementi fin qui espressi a generare partite varie, ma è l’impostazione stessa degli scenari a offrire ogni possibilità di approccio al giocatore. Questo che si stia parlando di scenari cooperativi, competitivi, più o meno ostici, “corti” o lunghi, con obiettivi differenti e persino molte varianti di gioco e regole alternative.

Mage Knight Ultimate Edition Verso la città

Insomma Mage Knight Ultimate Edition è un gioco che certamente richiederà enorme impegno per essere compreso e padroneggiato, ma si presterà anche ad essere giocato nel modo che più si preferisce. Se ciò non bastasse, tutte le espansioni disponibili (e parliamo di altre tonnellate di contenuti, scenari, varianti, nemici e nuovi personaggi) e 5 carte aggiuntive contribuiranno ad aumentarne valore e longevità.

Non tutto però risulta perfetto. Da una parte la prima critica che può essere mossa arriva dal fronte contenutistico, non tanto per la mole dello stesso (gargantuesca) o la qualità di segnalini, carte e altro materiale cartaceo, ma per le miniature degli eroi, che oggi si trovano a dover competere con titoli di tutt’altra fattura (unite questo all’alto costo del prodotto e avrete un’idea del peso che vorrete attribuire a questo difetto). Malgrado gli sforzi riversati nella nuova colorazione delle miniature, basta affiancar loro una qualsiasi di quelle moderne per farle rapidamente sfigurare. A fare da contrappeso alla questione tuttavia troviamo l’ottimo lavoro svolto all’interno della scatola di gioco, nella quale i tanti elementi sono pensati per occupare spazi specifici, così da snellire preparazione e sistemazione del tutto.

Mage Knight Ultimate Edition Miniature

Un’altra pecca purtroppo risiede nel tempo di gioco e nell’enorme downtime che vi troverete a dover gestire in partite con molti giocatori. Personalmente posso dirvi che se il titolo fin qui descritto vi affascina allora dovreste giocarlo in massimo 3 persone, poiché in quattro o cinque dovreste passarci un intero giorno libero, o in alternativa dovreste avere una stanza dedicata in cui poterlo lasciare ad attendervi spezzando l’esperienza. Considerate anche che se il vostro gruppo di gioco se ne innamorerà e lo intavolerà spesso i tempi si alleggeriranno, ma in ogni caso è una caratteristica che dovrete tenere a mente nel momento dell’acquisto.

Sul fronte della scalabilità, invece, un aspetto positivo è che forse si tratta di un titolo perfetto per il single player. Anche a fronte di ore di investimento, che potrebbero concludersi con una sconfitta, intavolare Mage Knight in solo darà sempre grandi soddisfazioni. L’avventura stessa infatti riuscirà sempre ad essere gratificante in termini sia di “esperienza GDR” che puramente ludici.

Ultimo elefante nella stanza è quindi la natura stessa del prodotto. Come a questo punto avrete appreso, stiamo parlando di un titolo enorme, zeppo di regole, regolette ed eccezioni, un gioco che richiederà tutta la vostra dedizione per poter dare il meglio di sé. Per il giusto giocatore potrà rivelarsi un Sacro Graal, mentre un giocatore sbagliato od occasionale rischierà di farlo finire rapidamente nel dimenticatoio, lasciandolo a prendere polvere in un angolo della stanza senza avere l’occasione di rivelare il suo gigantesco potenziale.

Un ringraziamento speciale a Giochi Uniti

    Io sono JeruS e sono qui per le mie passioni. Quali? Ci sono i videogiochi dai tempi dell’Amiga, il Cinema e le Serie TV con le loro meravigliose storie, ed ovviamente i giochi da tavolo... i libri, i fumetti, la fotografia, il disegno, la scrittura… insomma avete capito! A coronare il tutto una laurea in Scienze Naturali così da poter divulgare il bello in ogni sua forma!

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