Castlevania – stagione 4

castlevania netflix stagione 4

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Torna finalmente su Netflix una delle migliori serie animate originali della piattaforma, nonché uno degli adattamenti più riusciti di un videogame: parlo ovviamente di Castlevania, che però con questa quarta stagione giunge anche al termine. Un peccato considerato che sommando i 10 nuovi episodi ai precedenti si contano soli 32 episodi in totale, e la narrazione avrebbe meritato sicuramente più spazio per essere sviluppata meglio.

Infatti in questa quarta ed ultima stagione è evidente la difficoltà nel gestire tutte le storyline aperte e il risultato, per quanto soddisfacente se si è apprezzata la serie finora, lascia comunque un retrogusto amaro. Principalmente abbiamo Trevor e Sypha intenti a fermare di continuo tutti coloro che cercano di resuscitare Dracula, e Carmilla sempre più assetata di conquista, mentre il suo prigioniero Hector escogita in segreto un piano per liberarsi e vendicarsi. Più a margine abbiamo Isaac con una nuova visione del mondo e il suo enorme esercito di creature della notte, e Alucard, che dopo tanta monotonia e solitudine trova un nuovo scopo nella protezione degli abitanti di Danesti.

castlevania 4 dipinto dracula

Sebbene tutte queste vicende andranno in qualche modo a convergere sul finale, nel mentre il continuo passaggio dall’una all’altra rende la storia frammentata e di conseguenza la visione confusionaria. Non viene dato abbastanza tempo per lasciarsi coinvolgere pienamente da ciò che accade e ne risente anche l’empatia verso i protagonisti, andando così a smorzare il carico di emozioni anche nelle scene che vorrebbero risultare più intense. Rispetto agli inizi, quando si veniva trascinati dalla rabbia e il dolore di Dracula, le ultime due stagioni hanno perso progressivamente la capacità di fare altrettanto presa, lasciando il posto ad un blando interesse se non proprio un disinteresse per le vicende vissute dai protagonisti.

L’introduzione di ulteriori personaggi di certo non aiuta in questo senso. Zamfir, guardia della corte reale di Targoviste (l’epicentro della furia di Dracula), è un personaggio abbastanza anonimo che serve giusto a condurre i protagonisti in un luogo dove ci sono oggetti importanti ai fini della trama, ma c’è anche il vampiro londinese Varney, sbucato fuori dal nulla, la cui presenza lascia interdetti per gran parte del tempo, fino a risolversi in un colpo di scena bello, ma a mente fredda poco plausibile. In tutto ciò purtroppo rimane poco valorizzato Alucard (è stata data più attenzione persino a Saint Germain, messo in un ruolo chiave), mentre almeno la coppia Trevor-Sypha continua a funzionare bene.

Deludente la gestione del finale di serie, nel quale si ricerca forzatamente un lieto fine, che però stona con l’atmosfera piuttosto cupa e violenta di Castlevania, dalla quale non ci si aspetterebbe esattamente un “e vissero felici e contenti” come quello che si arriva quasi a proporre qui. La stagione 3 sembrava gettare le basi per sviluppi molto più interessanti di quelli mostrati, invece le situazioni sono rimaste all’incirca le stesse, ma con una gestione ancora più maldestra.

castlevania 4 varney

Nonostante tutto, questa quarta stagione non la ritengo affatto da bocciare: se la serie finora è riuscita a farsi amare dal pubblico è perché i suoi difetti sono sempre stati controbilanciati da degli innegabili pregi, e i nuovi episodi non fanno eccezione. I combattimenti, in primis, sono spettacolari e riescono a far passare in secondo piano tutte le criticità della storia; questo grazie non solo a una brutalità senza freni, ma soprattutto una creatività sorprendente e assolutamente sopra la media per prodotti di questo tipo. Le animazioni curate da Powerhouse Animation contribuiscono all’ottima riuscita degli scontri, anche se in diversi casi qualche frame in più per rendere il tutto più fluido non avrebbe guastato.

Spesso mi sono ritrovato ad apprezzare molto anche i dialoghi, ma c’è da dire che la loro qualità è parecchio altalenante: se da un lato ce ne sono alcuni davvero ben scritti, profondi o dall’ironia tagliente, dall’altro non mancano dialoghi pesanti e pretenziosi, scialbi o talvolta proprio senza senso.

Niente male i rimandi più o meno espliciti ai videogiochi, ma continuo a pensare che nella serie, a maggior ragione nel finale, si sarebbero dovuti utilizzare in maniera decisamente più massiccia i meravigliosi brani originali presi dai vari capitoli: porto ancora nel cuore la scena della stagione 2 con Bloody Tears rivisitata in sottofondo.

castlevania 4 finale

Come dice Alucard nell’ultimo episodio “è stato un viaggio strano“, ed è proprio vero. Questa serie animata ha dato nuova linfa vitale a Castlevania, che ormai in campo videoludico vive solo delle glorie del passato, dando ai fan qualcosa di finalmente originale ed entusiasmante (anche se su un altro media) e invogliando gli spettatori che non conoscevano i giochi a scoprirli. D’altro canto però bisogna ammettere che non sono mai mancati grossi scivoloni a livello di trama, gestione dei personaggi, dialoghi e animazioni, in un continuo alternarsi di molti alti e molti bassi.

In ogni caso, ad averne di serie animate come Castlevania. Sono davvero dispiaciuto che finisca qui, ma sembra che Netflix stia comunque lavorando a nuovi progetti legati al suo mondo, e non vedo l’ora di scoprire di cosa si tratta. Nel frattempo, penso che toglierò un po’ di polvere dal Mega Drive per recuperare The New Generation.




RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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