Dopo il mega-cliffhanger con cui ci aveva lasciato la serie, è finalmente disponibile su Netflix la seconda stagione di Titans. Se la prima salvava in extremis quello che avrebbe potuto essere un prodotto al limite della sufficienza, la seconda entra con prepotenza nel catalogo dimostrando il grande potenziale del titolo DC Universe.
Nel corso dei 13 nuovi episodi assistiamo ad una carrellata di personaggi DC ormai storici come Super Boy, Krypto, Wonder Girl, Aqualad/Garth, Rose Wilson, Dottor Light, Jerico, Jason Todd e nientemeno che Bruce Wayne.
Tutto ciò farà sicuramente felici gli amanti dell’universo DC, anche perché i personaggi non vengono inseriti a caso, ma si uniscono alla storia già in corso. In alcuni punti però gli intrecci si accavallano davvero troppo facendo perdere il ritmo invece di incalzarlo, in particolare se non si conosce il background fumettistico dei personaggi. Fortunatamente, è una situazione che si affievolisce sul finire della stagione.
Ricominciamo esattamente da dove eravamo rimasti: nella casa di Raven con i nuovi Titans in procinto di affrontare suo padre Trigon. Nuovi perché come già visto nella stagione precedente Dick e gli altri non sono i primi Titani. I nuovi episodi infatti esplorano anche le vicissitudini dei primi titani riuniti da Dick e il motivo per il quale si separarono: Deathstroke, una vecchia conoscenza che qui fa la sua comparsa vendicativo e carico di rancore.
È quest’ultimo a segnare a fondo la trama della stagione ed è proprio la sua rabbia il fulcro di tutte le vicende di vecchi e nuovi componenti, rivelandosi uno dei migliori villain apparsi in una serie di questo genere.
Dick Grayson resta comunque il protagonista indiscusso. Fondatore di entrambe le squadre, è sempre colui che vuole portarne il peso dei segreti e questo segna le vicende di tutti i suoi compagni, svelando che alla fine il vero nemico da sconfiggere sono le bugie.
Le bugie e le cose non dette caratterizzano ogni puntata, rendendo i rapporti tra questi giovani supereroi estremamente maturi e realistici, e uscendo dai soliti canoni delle serie tv sui supereroi. Qui il nemico è insito nel gruppo ed ha la forma del sospetto e della frustrazione di non conoscere qualcosa di importante come un segreto o il motivo della morte di qualcuno al quale si vuole bene.
Tutto ciò genera squilibrio tra i protagonisti, ma invece di separarli li sprona a crescere e unirsi ancora di più, regalando un gran finale che apre la strada alla terza stagione.
Una grande sorpresa della stagione 2 è Bruce Wayne, interpretato da Iain Glen (il Ser Jorah di Game of Thrones), che si comporta come un perfetto deus ex machina, tessendo le fila della trama e della crescita di tutti i protagonisti. La sua entrata in scena ammutolisce eroi e spettatore anche se non lo si vede mai con indosso il costume: sarei davvero curioso di vederlo in azione come Batman in questa serie.
Nel complesso in questa seconda stagione di Titans è facile notare un budget molto più cospicuo ed un lavoro più curato sulla sceneggiatura, e questo ha il pregio di salvare e ravvivare il titolo, preparandolo ad una terza stagione che si preannuncia come una grande occasione per rilanciare alcuni dei migliori personaggi DC.
Commenta per primo