Kill the Minotaur

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Tutti voi credete di conoscere il mito del Minotauro e del labirinto, vero? Beh, forse non avete ancora letto Kill the Minotaur, che riscrive, plasma e ripresenta questa storia da un punto di vista differente.

Kill the Minotaur è stato importato dall’America e tradotto in italiano dalla SaldaPress, che ha anche deciso di accorpare in un unico volume cartonato i sei numeri che lo componevano originariamente, includendo persino un’interessante cover gallery nelle ultime pagine (proprio per questo la sua mole non è indifferente). La graphic novel inoltre vanta tra i suoi creatori: Chris Pasetto, sceneggiatore ed attore cinematografico; Christian Cantamessa, sceneggiatore, regista cinematografico, scrittore e game designer; Lukas Ketner illustratore e disegnatore; Jean-Francois Beaulieu, noto colorista francese.

La storia si svolge con un ritmo accattivante che lascia incollati alla lettura fino alla comparsa della parola “fine”. Non mi stupisce che vogliano trarne un film, anche considerando che ci hanno lavorato esperti dell’ambiente cinematografico. Tutta la trama è organizzata in modo organico e non lascia insoddisfatti: i personaggi vengono ben presentati e approfonditi, ci sono colpi di scena, spiegazioni non pesanti inserite nei punti giusti, una plausibile evoluzione dei protagonisti e degli avvenimenti che sfocia in un finale avvolto nel mistero, quanto basta per lasciare al lettore libertà di interpretazione.

Pasetto e Cantamessa ci accompagnano lungo un tortuoso cammino in cui non si potrà fare a meno di paragonare continuamente la lettura al mito originale, rimanendo costantemente soddisfatti dai nuovi risvolti (io sono rimasta letteralmente a bocca aperta per almeno tre volte ed è un avvenimento decisamente raro). È un racconto che si lascia leggere con grande piacere, senza eccessive macchinazioni che potrebbero distogliere l’interesse. La sensazione che restituisce è proprio quella di guardare un bel film senza interruzioni di sorta.

Il disegno in Kill the Minotaur è di stampo realistico e si nota chiaramente che c’è stato un grande lavoro sulle colorazioni e i dettagli, ma sono due le cose che lasciano decisamente il segno: l’espressività dei personaggi e lo studio dietro al labirinto, il quale è stato reinterpretato in modo decisamente diverso dall’immagine canonica che ne ha ognuno di noi.

I personaggi principali sono sempre quelli conosciuti attraverso il mito, poiché appunto il volume non ne stravolge le basi, ma si limita a darne un’altra interpretazione. Ritroviamo quindi Teseo, Arianna, Dedalo e Minosse, ma anche in questo caso la loro personalità non è esattamente come la ricordiamo. Tra tutti rimane particolarmente impresso Teseo, protagonista per eccellenza della graphic novel: è il principe di un’isola sempre più in rovina, un giovane che vuole essere ricordato come eroe, che vuole canti in onore delle sue gesta, senza aver compreso che ottenere tutto ciò può comportare grandi sacrifici. Ogni personaggio agisce ed evolve all’interno della storia in maniera estremamente realistica.

L’unica cosa che secondo me stona un po’ è l’inserimento di alcune imprecazioni fuori luogo nei dialoghi: non che siano un problema di per sé e nessuno nega che ce ne fossero anche nell’Antica Grecia, solo che sembra siano state utilizzate in maniera troppo gratuita. Tolto questo, i dialoghi in generale sono indubbiamente ben scritti e perfettamente plausibili in base ai personaggi che li proferiscono ed al contesto.

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In Kill the Minotaur quasi nulla è come ci è stato insegnato a scuola, l’elemento divino viene lasciato in secondo piano per dare spazio all’uomo e all’ambiente che lo circonda, tanto da avere un punto di vista diverso, quasi più realistico e “credibile” in quelle circostanze. Così religione, mito, eroismo, valori, scienza ed ignoto si intrecciano tutti insieme creando una nuova storia forse anche più accattivante dell’originale.

Il vero pregio di questo fumetto è proprio la sua ricerca di un certo realismo nelle azioni e negli avvenimenti: la realtà non è pulita, bella o felice, se si vuole vincere bisogna combattere e forse ferirsi, a volte anche collezionare dei fallimenti. Pagina dopo pagina si assiste alla costante evoluzione della storia e i personaggi, tra colpi di scena fuori dal comune. Consigliato, consigliatissimo. Lasciatevi attrarre dal labirinto anche voi.

Un ringraziamento speciale a SaldaPress




Nina-chan Articoli
Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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