Morgan Lost 1 – L’uomo dell’ultima notte

Morgan Lost 1 - L'uomo dell'ultima notte.

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Circa una settimana fa è uscito il primo numero di Morgan Lost, personaggio ideato da Claudio Chiaverotti, nuova testata della famosa Sergio Bonelli Editore e vista la mia passione per tutto ciò che riguarda il mondo della carta stampata a fumetti, ho deciso di recensirlo per voi Nerdiavoli.
Una cosa che tengo a precisare prima di iniziare è che nell’articolo eviterò il più possibile di approfondire troppo la trama per non sfumare l’alone di mistero che la fa da padrone in questa storia, e quindi escluderò qualsiasi tipo di spoiler.

L’albo ci catapulta nel passato, intorno agli anni 50, su una Terra alternativa in cui gli inverni sono più lunghi e le giornate più corte. La storia non si è svolta come nel nostro mondo ed alcuni eventi ne hanno condizionato lo sviluppo, ad esempio pur essendo ambientato nell’epoca immediatamente successiva alla seconda guerra mondiale, il mondo è tecnologicamente avanzato al punto da avere telefoni cellulari e mega schermi al centro della città; su questi mega schermi viene fatto girare ogni giorno il “Bollettino del Serial Killer” in cui una graziosissima donna racconta gli orrori compiuti dagli assassini più famosi della città e comunica l’ammontare delle loro taglie. In questo mondo i Serial Killer vengono quasi adorati dalle persone comuni, come fossero delle star del cinema.

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Qui compare Morgan Lost, un cacciatore di taglie, uno dei più bravi, nel cui passato si cela l’oscuro motivo che l’ha portato a diventare cacciatore.
Di sicuro il nostro eroe ha non pochi problemi, Morgan soffre di insonnia e riesce ad addormentarsi solo grazie ad alcol e pillole, cosa che gli provoca spesso dei forti mal di testa; ma questi di sicuro non sono i suoi problemi più grandi, già, perché il nostro eroe è anche affetto da un’acuta forma di daltonismo che gli permette di vedere il mondo solo in bianco, nero e sprazzi di rosso; questo spesso lo porta a confondere il mondo reale con i film pulp di cui è appassionato.

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L’albo è impregnato di atmosfere dark e retrò, e riesce perfettamente ad accompagnare chi sta leggendo, in una storia intrisa di sangue, mistero e malvagità. I disegni di Michele Rubini sono eccellenti, con un tratto che ricorda molto quello dei disegnatori di Comics americani. I colori, pur essendo il fumetto in scala di grigio e rosso, sono meravigliosi, riescono ad immergere il lettore nella testa del protagonista e danno l’idea di come dev’essere per lui vivere ogni giorno così.
Unica nota stonata a mio avviso, sono i dialoghi, non sempre sottili come ci aspetterebbe da una storia del genere, in alcune occasioni capita che lo scrittore cerchi di forzare troppo dei concetti che si capirebbero perfettamente anche senza spiegarli apertamente, insomma, alle volte è decisamente troppo esplicito.
Per il resto, sono rimasto davvero coinvolto ed appassionato, aspetto con ansia il prossimo numero!

Strigo Articoli
Leonardo Giardino, nome in codice Strigo o Streego o Streegoi, insomma come volete. Fin da quando ero piccolo sono sempre stato appassionato di fumetti, videogiochi, serie tv, videogiochi, arte, ho già detto videogiochi? Sto cercando di lasciarmi dietro un'impronta abbastanza evidente di notizie ed informazioni ben scritte, così che un giorno, magari, un bel principe della pubblicità mi inviterà a far parte della sua corte di abili e promettenti copywriters.

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