Shadow Warrior (PS4)

C'è sicuramente bisogno di un po' di Wang nel mondo dei videogames

Voto:

È la mia prima recensione di un videogioco e, pur non trattandosi di un’uscita recente, voglio parlarvi di Shadow Warrior. Questo è uno di quei titoli che ai più non dice niente o forse solo ai veterani del gaming per la sua prima apparizione nel 1997 ad opera di 3D Realms: uno sparatutto single-player in prima persona sulla falsariga di altri come DoomDuke Nukem 3D (di cui condivideva il motore grafico), ma con la particolarità di poter usare una katana per fare a pezzi i nemici. Qui, però, vi parlerò del remake del 2013, approdato nel 2014 anche su PS4 e Xbox One.

Shadow Warrior (1997)
Shadow Warrior (1997) – violenza pixelata

I Flying Wild Hoggià famosi per Hard Reset, hanno dato una seconda vita a Shadow Warrior, regalandoci un FPS altamente appagante e rapido che conserva lo spirito dei grandi classici. Nei primi minuti di gioco facciamo conoscenza con Lo Wang, il protagonista spaccone e molto nerd da noi impersonato, che ha il compito di recuperare una potente katana chiamata Nobitsura Kage, per conto del suo capo Zilla. Qualcosa all’inizio va storto, il mondo viene invaso dai demoni e uno in particolare, Hoji, ci aiuterà nella ricerca della spada, donandoci dei poteri magici. La trama è semplice, ma piacevole, tuttavia è solo di contorno al gameplay, re incontrastato di questo titolo.

Il gioco ha una struttura a capitoli, che sono veri e propri stage con tanto di punteggi finali. Ogni livello si può riassumere con un andare dal punto A al punto B, risolvendo puzzle ambientali (per la maggiore trovare chiavi per sbloccare porte) e uccidendo orde di nemici, ma è di fondamentale importanza l’esplorazione, poiché ogni angolo può nascondere segreti, easter egg (che spaziano da riferimenti al gioco del ’97 ed altri videogame famosi, fino a film e fumetti), collezionabili, munizioni, medikit e potenziamenti.

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Ops! Chiedo scusa signorina, tolgo immediatamente il disturbo (WTF??)

I combattimenti in Shadow Warrior sono frenetici e premiano l’abilità del giocatore: la barra della vita non si rigenera automaticamente, ma tramite l’utilizzo dei medikit sparsi per la mappa e gli scatti veloci sono condizionati da una barra della stamina; c’è anche una componente da picchiaduro, poiché le magie e le mosse con la spada sono legate a diverse combinazioni di tasti da eseguire. Per quanto riguarda le armi, abbiamo a disposizione anche quelle da fuoco classiche come revolver, mitra e fucile a pompa, potenziabili a nostro piacimento tramite un costo in denaro (parliamo sempre di quello in game), tutte con un utilizzo secondario oltre a quello base: per esempio col revolver possiamo sparare singolarmente o a ripetizione in stile far west. Le munizioni si possono trovare per la mappa o acquistare (nel menù di pausa) tramite del denaro che troveremo in giro. Occasionalmente possiamo utilizzare anche i cuori e le teste dei demoni, cosa che in situazioni difficili può salvarci la pelle, e c’è anche la possibilità (molto old-school) di compiere uccisioni ambientali facendo esplodere i classici barili rossi, le automobili e i pannelli elettrici. Ogni arma si rivelerà più efficace contro un tipo di nemico anziché un altro, ma tutte hanno un ottimo feeling e donano grande soddisfazione al giocatore nel loro utilizzo, in particolare la fedele katana, con cui è possibile fare a pezzi i nemici scatenando tutta la nostra rabbia repressa.

Che goduria
Ciao mamma, guarda come mi diverto

Anche il nostro personaggio è potenziabile nel corso del gioco, tramite i Punti Karma e i Cristalli di Ki. I primi si potranno guadagnare negli scontri o in alcune aree segrete, e dovranno essere spesi per acquisire nuove abilità magiche offensive, difensive, guaritrici eccetera, in base al nostro stile di gioco preferito; ad ogni abilità corrisponde un tatuaggio che si andrà a “stampare” sul corpo di Lo Wang rendendolo sempre più tamarro. I cristalli sono esclusivamente da trovare e ci permetteranno di ottenere abilità passive o attive varie, tra le quali nuove mosse con la spada o miglioramenti di salute e stamina.

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Da grandi poteri derivano grandi tatuaggi orientali

I nemici sono dotati di un’AI basilare, ma efficace, difatti non sembrano collaborare tra di loro per attaccarci, ognuno fa semplicemente quello che deve per ostacolarci e questo genera un caos che ci procurerà tanti problemi quanta adrenalina. Più si va avanti nei livelli, più i nemici diventano numerosi, grossi e difficili da abbattere: si parte da semplici umani, facilmente smembrabili con la spada, a demoni normali, demoni dotati di scudo e mostri giganti contro cui non basta un solo colpo di lanciarazzi. Si ha spesso a che fare con vere e proprie orde inferocite, che costringono il giocatore a riflettere velocemente sulle diverse strategie da attuare per non soccombere e ripartire dall’ultimo checkpoint. Quest’ultimi, per fortuna, soprattutto nelle battaglie lunghe ed estenuanti ci vengono incontro salvando, per fare un esempio, tra una prima e una seconda ondata di nemici da affrontare. Come ogni gioco dall’animo classico e vagamente arcade, ci sono ovviamente anche le boss fight, che nel nostro caso sono tutte pressoché uguali nello schema, anche se non nella difficoltà: in grandi arene dobbiamo far fuori un gigantesco demone corazzato, facendo attenzione ai suoi pattern e attaccandolo con precisione non appena mostra il suo punto debole; intorno cadranno casualmente consumabili (munizioni, medikit…) in nostro aiuto. I nemici più temibili che possiate incontrare in Shadow Warrior, però, rimangono i conigli…

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Lasciateli in pace se non volete vivere un incubo! …naaa sparate pure, riderete come matti

Il gioco non stupisce molto per la grafica, soprattutto quando si tratta dei volti di personaggi umani, mentre i demoni sono tutti molto ben fatti e caratterizzati. Le animazioni di armi e personaggi sono ben realizzate, spesso con dovizia di particolari, e il gioco gira sempre sui 60fps con rari rallentamenti (non fastidiosi) nelle situazioni più concitate. Il colpo d’occhio generale è comunque ottimo, anche grazie a delle ambientazioni davvero suggestive ed effetti particellari e d’illuminazione splendidi.

Shadow Warrior è uno di quegli FPS di cui il mondo dei videogiochi ha bisogno al giorno d’oggi, adatto anche a chi proprio non riesce a digerire i soliti Call Of Duty o Battlefield. Lo splatter, le citazioni e l’umorismo scanzonato che permeano questo titolo (ho adorato le battutacce di Hoji) vi rimarranno nel cuore e vi verrà voglia di rigiocarlo più volte. Spesso si trova in offerta anche a meno di 10€ in digitale sui vari store, quindi vale assolutamente la pena recuperarlo. Shadow Warrior 2 è in sviluppo e sembra ancora migliore del primo: attendo con entusiasmo il ritorno di Lo Wang!




RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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