WarioWare: Get It Together! (Nintendo Switch)

WarioWare Get it Together recensione

Voto:

Dal 2003 è tradizione che ogni console Nintendo – dal Game Boy Advance alla Wii U – goda del suo WarioWare e fortunatamente la Switch non fa più eccezione. L’annuncio di WarioWare: Get It Together! tre mesi fa è stato per me un forte e apprezzatissimo colpo al cuore: finalmente, dopo aver disintegrato il touch screen del Nintendo DS con WarioWare: Touched! e attentato alla vita di chissà quanti amici con Smooth Moves, ho potuto fare ritorno nella sgangherata azienda di quel furbone di Wario, carico a molla per una nuova valanga di minigiochi.

Incapace di attendere il lancio del gioco, ho parzialmente accontentato i miei bollenti spiriti con la sua demo gratuita che – inutile dirlo – mi ha spinto ancor di più a mettere le mani sul titolo completo al day one. Dopo circa due settimane all’insegna di una coloratissima full immersion fatta di follia e nonsense, sono pronto a parlarvi dell’ultima impresa di Intelligent Systems.

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Questa cutscene rappresenta esattamente il sottoscritto durante le lunghe sessioni di gioco.

La trama di Get It Together – nonostante sia appena più articolata rispetto a quella dei capitoli precedenti rimanendo fedele ai canoni caciaroni della serie – è molto semplice. In compagnia dei suoi colleghi alla WarioWare Inc. (ovvero tutti i personaggi provenienti dai vecchi giochi), Wario ha ultimato lo sviluppo di un nuovo videogioco per console portatile – metanarrazione portami via – con lo scopo di scavalcare la concorrenza e diventare ricco. La sua creazione, purtroppo, pare affetta da un potente virus che trasporta il nostro protagonista e i suoi compagni all’interno del gioco stesso, intrappolandoli. Lo scopo dell’antieroe è quindi quello di esplorare a fondo il mondo virtuale da lui progettato per liberare gli amici, scacciare le decine di bug venutesi a creare e trovare una via di fuga.

Prima di entrare nel vivo dell’azione, si viene accolti da delle cutscene dall’ironia pungente e dallo stile artistico frizzante, entrambi elementi portanti della saga; il primo impatto non può che essere davvero incoraggiante. Come evidenziato, i personaggi con cui avremo a che fare e che avremo occasione di controllare provengono dalle iterazioni passate di WarioWare; più precisamente, i soci di Wario sono in totale 19: i primi ad essere sbloccati sono Young Cricket e 18-Volt.

È proprio l’interazione con i suddetti eroi che differenzia questo capitolo per Switch dai precedenti: se i minigiochi di questi ultimi sfruttavano esclusivamente i supporti hardware specifici di ogni console – per citarne due, lo stilo per il DS e il Wiimote per la Wii – WarioWare: Get It Together propone al giocatore di utilizzare direttamente i personaggi per la risoluzione delle varie sfide. Personaggi che, a differenza di Touched! per esempio, non sono più legati ad una sola tipologia di livelli (a Mona era dedicata la categoria “taglio”, ad Ashley “trascina” e così via).

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Ciò si sostanzia in un sistema di comandi unico per tutti: il movimento avviene con lo stick analogico, il tasto A è invece adibito alle varie azioni che ogni personaggio potrà intraprendere. Il gioco ci invita a procedere nella modalità Storia per sbloccarli tutti. Ognuno di loro, come specificato, gode di abilità uniche: 18-Volt, ad esempio, può spostarsi solamente tramite degli anelli disseminati nei vari minigiochi e attacca sparando dei dischi dalla testa; Wario può invece fluttuare in giro con il suo jetpack e dare spallate nella direzione in cui è rivolto. Insomma, a seconda del proprio stile di gioco, si può scegliere l’impiegato che si preferisce e ogni minisfida si adatterà alle sue meccaniche. Unica nota negativa è il fatto che certi protagonisti, in determinati livelli, risulteranno essere nettamente svantaggiati o penalizzati rispetto ad altri.

Una seconda precisazione è d’obbligo: alcuni eroi come Dribble e Spitz o Kat e Ana sono pensati per essere sfruttati in coppia con un altro giocatore. Le loro interazioni uniche, infatti, sono speculari: Kat (G1) lancia i suoi shuriken solo verso destra e Ana (G2) esclusivamente a sinistra. È comunque possibile affrontare i livelli in solitaria utilizzando un solo personaggio tra i due.

Quest’ultima caratteristica rende chiaro come il nuovo capitolo della saga non si chiami Get It Together a caso: è difatti il gioco stesso a chiederci se preferiamo completarlo da soli o, nel caso della Storia e di alcune modalità offerte, insieme a degli amici. Approfondiremo le opzioni disponibili per il multiplayer più avanti.

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Uno dei tanti pregi della serie è l’eclettismo artistico portato in scena dai minigiochi: ognuno di questi presenta uno stile sempre diverso e spiritoso, complice l’art direction di Waki Shigeta.

Parlando della già citata Storia, questa non è molto difficile da portare a termine, anzi si potrebbe dire che funge semplicemente da pretesto di 2-3 ore per farci accedere a tutte le modalità del titolo e ai minigiochi offerti. Per quanto riguarda questi, ce ne sono più di 200 e vengono divisi in 10 categorie, associate a loro volta ad ogni collega di Wario: si passa da sfide a tema Sport e Cultura in compagnia di Jimmy Thang e Orbulon, a livelli dedicati persino al parco titoli Nintendo (recente e non). Buona parte della ciccia del videogioco è raccolta in una sezione del menu principale chiamata Wariopedia che permette di rigiocare fino allo sfinimento tutti i livelli della campagna; ciò servirà a battere i propri record (di velocità e punteggio) o a completare le numerosissime, variegate e spesso ostiche missioni secondarie.

La mole di contenuti è davvero esorbitante, le sopracitate secondarie non sono le sole ad aumentare la già estrema longevità di Get It Together: il vero divertimento inizia, come se non fosse già sufficientemente chiaro, una volta portata a termine la trama (dal finale a sorpresa che condurrà il giocatore verso degli apprezzatissimi livelli speciali).

Prevedibilmente, lo scheletro del gameplay è rimasto pressoché inalterato: si hanno a disposizione quattro vite e per fronteggiare le sfide si possono usare tutti e 20 gli eroi insieme, a turno, oppure si può decidere di scaglionarli fino ad un massimo di 5. Superando i minigiochi, questi si faranno sempre più articolati e veloci: riflessi pronti e mani veloci sono i requisiti minimi per sopravvivere. Terminare le vite – recuperabili battendo dei boss che si presenteranno a intervalli regolari – vuol dire game over.

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In Wario Ware: Get It Together sono presenti molteplici citazioni al mondo Nintendo. Non mancano omaggi a Super Mario, Splatoon, Donkey Kong e persino Breath of the Wild!

A proposito di sopravvivenza, è qui che arriva il primo e forse unico grande difetto di questo WarioWare: la progressione tra i vari livelli è stata notevolmente semplificata tramite un sistema di monete che guadagneremo superando gli stage della Storia, battendo i nostri record, superando con successo le missioni secondarie o semplicemente partecipando alle restanti modalità come la Coppa Wario (di cui parlerò a breve insieme al multigiocatore). Questi crediti possono essere spesi in due modi:

  • “Potenziare” Wario e compagni tramite uno shop interno al gioco nella sezione Personaggi. Con gli upgrade si otterranno delle personalizzazioni cosmetiche e dei graditi bozzetti extra.
  • Riprendere subito a giocare qualora si perdano tutte le vite a disposizione. Una soluzione che va a snaturare la saga, in quanto da sempre fondata sul battere ogni livello di fila e senza morire.

Nonostante questo sgarro che potrebbe far storcere il naso a molti fan storici della saga, il titolo per Switch difficilmente deluderà gli appassionati, dal momento che – come se non bastasse – sommerge i videogiocatori con un ricchissimo comparto online.

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Come evidenziato in apertura, l’esclusiva Nintendo non è stata chiamata “Get It Together” casualmente: essa mostra i muscoli proprio se giocata in compagnia. Se si possiedono due console – Switch e/o Switch Lite – e due copie del gioco, è possibile connettersi in locale; se si è in possesso di una sola console ma di più Joy-Con, il titolo permette di giocare sia alla campagna principale (in coppia), sia alla modalità Gran varietà fino ad un massimo di 4 giocatori. Quest’ultima – spiccatamente da party game – contiene una serie di minisfide con regole totalmente diverse rispetto a quelle della Storia; per superarle occorre necessariamente fare squadra, solo una manciata di queste sono affrontabili in singolo.

In ultimo, la sopracitata Coppa Wario è un’area che viene aggiornata ogni settimana con nuove prove da affrontare da soli per guadagnare punti esperienza. Se ci si connette ad internet – pagando il classico abbonamento Nintendo – i propri risultati entreranno in una classifica globale: i contendenti più bravi avranno diritto a premi speciali. Pad alla mano ci si rende subito conto di come gran parte di queste gare siano davvero ardue. La difficoltà, però, non rende il tutto tedioso, anzi si è sempre spinti a migliorare per raggiungere punteggi più alti.

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Il titolo è molto divertente in solitaria, ma è chiaro che sia stato concepito per essere giocato soprattutto insieme ad altri.

WarioWare: Get It Together è una vera e propria droga da cui è impossibile staccarsi. È un arcade al 110%, in pieno stile nipponico, perfetto per una console portatile come la Switch. Che siano partite da 15 minuti o da un’ora, non importa: l’antieroe più amato di casa Nintendo è tornato e riesce egregiamente a regalare attimi di folle intrattenimento. Non si può negare che il lavoro di Intelligent Systems sia curatissimo in ogni suo aspetto, soprattutto quello estetico, sound direction di Masanobu Matsunaga inclusa.

Se state cercando un videogame brioso, stimolante e adorabilmente eccentrico che sappia tenervi compagnia per lungo tempo, l’ultima fatica del buon Wario fa per voi. Da recuperare a occhi bendati.




Nefasto Articoli
Videogiocatore incallito, cinefilo dalla nascita, attore di teatro e batterista da diversi anni. Adoro approfondire qualsiasi cosa abbia a che fare con l'arte e l'audiovisivo: è difficile fermarmi quando inizio a scrivere o a parlare focosamente di ciò che amo.

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