Il genere roguelike non è sicuramente sconosciuto vista la grande quantità di titoli che rientrano al suo interno, tra cui i famosi The Binding of Isaac, Enter the Gungeon e Wizards of Legends, ai quali ora si aggiunge Children of Morta.
Il gioco narra le vicende della famiglia Bergson, i difensori del monte Morta, la cui missione è fermare l’avanzata della corruzione nel mondo. Per quanto il concept alla base sia semplice, il modo in cui viene sfruttato è molto interessante: nel tentativo di salvare la Terra i Bergson affronteranno anche problemi personali e situazioni che potranno essere superate solo restando uniti come famiglia.
I personaggi giocanti sono 6, ciascuno dei quali è un membro della famiglia e rappresenta una classe iconica dei giochi di ruolo: il guerriero con scudo e spada, quello con martello a due mani, l’arciera, il ladro con due pugnali, il monaco e la maga di fuoco. Ognuno di loro ha uno stile di gioco unico e completamente diverso dagli altri.
Le abilità a disposizione dei membri della famiglia possono essere attive, passive o utilizzabili dopo aver riempito la barra della furia. Sconfiggendo i nemici presenti nei vari dungeon è possibile guadagnare esperienza, grazie alla quale il personaggio può salire di livello e di conseguenza ottenere un punto per sbloccare nuove abilità o potenziare quelle già disponibili.
Nonostante Children of Morta incoraggi a trovare il proprio stile di gioco e continuare con esso, è anche vero che se un personaggio muore più di due volte di seguito o viene utilizzato per troppi livelli senza tregua, molto probabilmente verrà corrotto e la sua vita massima calerà in base al grado di corruzione.
Questo stato negativo per fortuna passa da solo, lasciando semplicemente il personaggio che ne è affetto fuori dall’azione per un po’. Questa meccanica serve per incentivare i giocatori a provare tutti i vari personaggi, visto che man mano che aumentano di livello sbloccano delle abilità passive particolari dette “familiari“, che sono condivise tra tutti i Bergson.
I livelli che si affrontano nel gioco sono dungeon procedurali, quindi cambieranno ogni volta che verranno affrontati e anche gli incontri con NPC o eventi particolari accadranno nello stesso modo, rendendo ogni nuovo tentativo di superare un livello particolarmente ostico ancora più impegnativo, ma allo stesso tempo più stimolante e interessante. I nemici presenti nel gioco inoltre godono di una buona varietà, coadiuvata dalla grande differenza di biomi dei vari dungeon.
Come in altri roguelike, all’interno dei dungeon sarà possibile trovare diversi oggetti per potenziare i personaggi nella run in cui ci troviamo. Questi oggetti si dividono in: Charm (consumabili), Divine Grace (passivi), Divine Totem (attivabili), Rune (oggetti che temporaneamente potenzieranno abilità singole) e Altari, che se attivati donano bonus temporanei. I modi per ottenerli sono molteplici: alcuni possono essere lasciati cadere dai nemici alla loro morte, altri vengono dati in cambio della riuscita di alcune sfide, ma una cosa certa è che ogni piano del dungeon avrà una stanza in cui sarà possibile ottenere un Divine Totem o una Divine Grace gratuitamente.
Un altro metodo per ottenere oggetti è scambiarli col mercante del dungeon in cambio di pietre magiche, che però servono anche per aprire gli scrigni presenti nei vari livelli, i quali forniscono grandi quantità di oro necessario a potenziare l’equipaggiamento dei nostri personaggi. Potenziando l’armatura avremo un po’ più di vita, potenziando le armi aumenteremo i danni e così via. L’oro però è utilizzabile anche per aumentare l’esperienza guadagnata, la percentuale di drop dei nemici, la quantità di oro raccolta e la durata delle rune e degli altari. Questo obbliga il giocatore a riflettere bene su come spendere le risorse a propria disposizione.
Un ulteriore aspetto positivo di Children of Morta è che, in caso di sconfitta, al nostro ritorno all’hub spesso troveremo delle cutscene o dei dialoghi tra i membri della famiglia che ci faranno capire meglio il loro rapporto e come stanno vivendo le varie situazioni che si presenteranno. Nonostante i Bergson siano fatti di pixel, è quasi impossibile non essere coinvolti dalle loro vicende, vista l’ottima caratterizzazione che ognuno di loro possiede.
L’ottima pixel art e le musiche completano quella che è un’esperienza videoludica davvero godibile, ed unite ad un gameplay interessante, dei personaggi ben caratterizzati e una co-op locale, dimostrano quanto Children of Morta sia un gioco fatto davvero col cuore.
Special thanks to 11 Bit Studios
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