Ormai era nell’aria e non rimaneva che attenderne la conferma ufficiale: l’E3 è stato definitivamente cancellato. Partito nel 1995 a Los Angeles, l’Electronic Entertainment Expo negli anni ha segnato la storia dei videogiochi facendo da palcoscenico per l’annuncio di titoli che ormai conosciamo come dei classici e numerose generazioni di console. L’evento è stato a lungo il più importante dell’anno per videogiocatori e addetti del settore, e il ricordo di alcune edizioni è ancora vivido in molti, che sia per qualche presentazione spettacolare o qualche situazione bizzarra.
Negli ultimi anni tuttavia l’E3 ha perso sempre più interesse soprattutto da parte dei publisher, che complici le nuove tecnologie hanno iniziato a preferire eventi organizzati in proprio, in streaming, assai meno dispendiosi ma comunque efficaci. Un processo che era già iniziato ma a cui la pandemia da Covid-19 dal 2020 ha dato un’accelerata non indifferente. Così tra qualche edizione cancellata, i tentativi non riusciti di adattarsi al digitale, e la forte competizione da parte di altri eventi saliti alla ribalta come il Summer Game Fest, la chiusura dell’E3 non coglie i giocatori del tutto di sorpresa, anche se rimane l’amaro per quella che è davvero la fine di un’era.
“Dopo più di due decadi di un evento che ha fatto da vetrina principale per l’industria del gaming statunitense e globale, la Entertainment Software Association ha deciso di chiudere l’E3,” ha dichiarato al Washington Post Stanley Pierre-Louis, president e CEO dell’ESA. “Sappiamo che l’intero settore, che si parli di giocatori o sviluppatori, condivide come noi la stessa grande passione per l’E3. Sappiamo che è difficile dire addio a un evento così amato, ma è la cosa giusta da fare viste le nuove opportunità che il settore ha a disposizione per raggiungere fan e partner.”
— E3 (@E3) December 12, 2023
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