Slipstream (Xbox Series X|S)

slipstream recensione

Voto:

Non è la prima volta che sulle pagine di Nerdevil scrivo di titoli pregni di subcultura retrowave, come l’apprezzatissimo Katana ZERO, oggi quindi vi parlerò di Slipstream, un indie automobilistico sviluppato da ansdor, studio brasiliano composto dal solo Sandro Luiz de Paula (eccetto per la colonna sonora curata da Effoharkay), e pubblicato da BlitWorks.

Il titolo si ispira apertamente al glorioso e ben noto Outrun di SEGA, storica opera ideata da Yu Suzuki e divenuta famosa nel mondo tramite i cabinati arcade. Dopo il debutto su PC nel 2018, negli anni Slipstream ha subito numerosi aggiornamenti e diverse rifiniture, arrivando ora anche su console di vecchia e nuova generazione.

slipstream schermata iniziale

Si parte con un breve tutorial che mostra i semplici comandi di gioco. Oltre ai classici acceleratore e freno, troviamo la derapata per le curve più ostiche e appunto lo slipstream che dà il titolo al gioco, che consiste in un grande boost di velocità quando ci si trova in scia di altre auto, siano esse avversarie o del traffico.

Ci sono ben 6 modalità di gioco: Gran Turismo, Gran Premio, Gara Singola, Prova a tempo, Cannonball e Battle Royale. Gran Turismo ci catapulta in un vero e proprio clone del classico Outrun, con l’obiettivo di attraversare lo stage di gioco entro un tempo limite per poter passare al successivo, sfidando diversi rivali lungo la strada. In Gran Premio invece potremo lanciarci in gare contro numerosi avversari, guadagnando punti campionato e vincendo le 4 coppe disponibili nel gioco: Rubino, Zaffiro, Smeraldo e Diamante; a quest’ultima si potrà accedere solo dopo aver completato le prime tre, e includerà ben 5 tracciati bonus da poter utilizzare poi anche in altre modalità.

slipstream retrowave

La Gara Singola, come si evince facilmente dal nome, permette di poter scegliere un tracciato tra i 20 a disposizione decidendo il numero di giri, degli avversari e offrendo tutta una serie di impostazioni di personalizzazione. La Prova a tempo, in maniera simile alla modalità precedente, ci permette di correre su un tracciato a nostra scelta, stavolta però liberi da traffico o avversari, cercando di segnare il miglior tempo sul giro.

Troviamo poi Cannonball, che riprende la struttura vista nella modalità Gran Turismo, ma consentendoci di gareggiare con avversari diversi dai rivali lungo l’intero percorso, personalizzando prima della partenza il percorso che andremo a seguire. Infine, è presente la più moderna Battle Royale, disponibile a 4, 8, 12 o 16 piloti dove, nel susseguirsi dei vari stage di gioco, l’ultimo classificato viene eliminato automaticamente dalla competizione.

slipstream spazio

Pur sembrando di primo acchito un titolo facile da padroneggiare, in realtà Slipstream ha una curva d’apprendimento piuttosto ripida, che inizialmente potrebbe far desistere i giocatori meno avvezzi all’anima retrò del gioco. Non c’è da disperare però, perché oltre a 3 livelli di difficoltà scalabili che modificano velocità di punta delle auto e la loro reattività, Slipstream permette di ridurre l’intera velocità di gioco, scalabile dallo standard 100% fino al 50%, per chi vuole prendere la mano con il gioco gradualmente o semplicemente giocare in maniera più rilassata.

Un ulteriore aiuto al giocatore è dato dalla derapata automatica, grazie alla quale sarà sufficiente sterzare per poter mettere la propria auto di traverso, senza l’utilizzo del pulsante per il freno a mano. Il titolo consente al giocatore di scegliere tra 5 veicoli diversi, differenziati per velocità di punta, accelerazione e tenuta di strada, ispirati a veicoli realmente esistenti, come la Honda NSX, la Lancia Delta o la Nissan 300ZX, auto del periodo a cavallo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90.

slipstream finale

Grande punto di forza della produzione è l’estetica, ispirata ai classici arcade di oltre trent’anni fa utilizzando un engine in pseudo 3D per simulare la profondità stradale nei vari stage. Proprio questi ultimi risultano particolarmente originali e variegati, con ambienti che spaziano da soleggiate spiagge marine a fitte città notturne illuminate dai neon, passando per cimiteri, antiche rovine, montagne innevate e così via. Da menzionare poi i tracciati bonus, alcuni singolari come percorsi in fondo all’oceano o in strettissime grotte, e altri fortemente ispirati all’immaginario Synth/Retrowave e Vaporwave, vere e proprie esplosioni di colore su schermo che rappresentano a mio parere l’apice estetico del titolo.

Graditissima inoltre l’aggiunta di una serie di filtri per enfatizzare l’aspetto vintage del titolo, come quello che simula l’utilizzo di un televisore a tubo catodico. Slipstream, oltre ad ispirarsi a Outrun sul piano della struttura di gioco e dell’estetica, è ricco di riferimenti ad altre opere come il manga seinen automobilistico Initial D, con tanto di presenza di un rivale chiamato Tofu Boy, che spesso nei dialoghi farà riferimento alle consegne per conto del padre.

slipstream tofu boy

Un titolo di questo tipo necessita senza ombra di dubbio di una componente sonora e musicale all’altezza e anche qui l’opera di ansdor non delude, con una colonna sonora synthwave composta non solo da brani orecchiabili che da fan del genere ho subito recuperato su Spotify, ma anche da tracce assolutamente perfette mentre si sta derapando a oltre 200 chilometri orari, che racchiudono perfettamente l’essenza di Slipstream.

Non manca, infine, la possibilità di giocare in multiplayer locale fino a 4 giocatori tramite lo split screen. Dispiace per l’assenza di una modalità online di qualsiasi tipo, ma non è da escludere possa essere aggiunta in futuro tramite un aggiornamento. La versione da me provata, quella Xbox, non ha mostrato alcuna problematica e il porting è realizzato perfettamente, includendo anche l’adattamento completo in lingua italiana.

slipstream vaporwave

Slipstream è un titolo che pesca a piene mani dall’epoca d’oro dei cabinati arcade automobilistici e, come altri prima di lui, tenta di riportare il giocatore indietro nel tempo, alle giornate passate in sala giochi sui coin-op di Outrun.

Se però molti in passato hanno fallito per svariate ragioni, Slipstream invece mette a fuoco il suo obiettivo e lo centra in pieno, offrendo un titolo ostico al punto giusto ma, grazie alla sua scalabilità, adatto a chiunque, con un’ottima varietà di ambientazioni e una colonna sonora che completa un pacchetto assolutamente imperdibile per i fan del genere, specialmente considerando il prezzo di vendita inferiore ai 10 euro. È tempo di tornare a derapare, mettersi in scia all’auto che ci precede e correre verso l’infinito!

Special thanks to BlitWorks




Mentore Articoli
Alessio Contini all'anagrafe, Mentore sul web. Videogiocatore a 360 gradi, appassionato di tecnologia, automobili e semiotica. Studio linguaggi dei media e comunicazione.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*