Katana ZERO (Nintendo Switch)

katana zero videogame 2019

Voto:

Devolver Digital mi ha sempre sorpreso in positivo per l’originalità dei titoli pubblicati, con piccole grandi perle da parte di sviluppatori indipendenti: qualche anno fa con i due Hotline Miami di Dennaton Games fino ad arrivare al termine del 2018 con GRIS di Nomada Studio. Oggi siamo qui per parlare di un altro sorprendente titolo da loro pubblicato e sviluppato da Askiisoft: Katana ZERO, uscito su PC e Nintendo Switch.

katana zero screenshot 1

Il titolo è un action-platform a due dimensioni, che fa suo il noto ritmo di gioco di Hotline Miami: un solo colpo per uccidere o essere uccisi, così da presentare una formula trial and error abbastanza classica, che richiederà uno studio attento dei vari elementi ostili presenti in ogni livello. Il nostro protagonista, The Dragon, è un letale samurai con la particolare abilità di rallentare il tempo per deviare proiettili e agire in modo preciso e pulito; l’arma principale sarà ovviamente la sua katana, ma non ne mancheranno altre sparse nei vari luoghi di gioco: bottiglie, coltelli da lancio, mine e così via.

Ogni livello è diviso in molte sottosezioni, con punti di salvataggio automatici così da non dover ripetere ogni volta l’intero stage e non risultare frustrante per il giocatore. Le ambientazioni dove hanno luogo le nostre battaglie evidenziano una notevole abilità di level design da parte dello sviluppatore, con sezioni ben articolate e varie tra di loro: hotel, discoteche, penitenziari e chi più ne ha più ne metta.

katana zero screenshot 2

Anche i nemici dispongono di una notevole varietà: ci sono umani, umani corazzati, con armi da fuoco o da mischia fino a letali torrette automatiche. In ogni caso, un colpo basterà per uccidere qualsiasi nemico, ma colpire un avversario che dispone di uno scudo o di una pistola sarà ben diverso da ucciderne uno disarmato. Ovviamente ci saranno anche dei boss di fine livello, ognuno da affrontare in maniera diversa, verbalmente o sguainando la katana.

La storia inizialmente un po’ fumosa diverrà sempre più chiara e ricca di colpi di scena proseguendo col gioco. La narrazione avviene tramite le sedute dallo psichiatra del nostro protagonista, dove si reca prima di ogni missione per cercare di fare luce sul proprio passato, che vive durante incubi notturni molto confusi. Un passato rimasto sconosciuto fino all’incontro, nelle battute iniziali del gioco, con una ragazzina che vive nell’appartamento adiacente al nostro, dove The Dragon si riposa bevendo tè e guardando la TV tra un incarico e l’altro.

In tutto ciò sono presenti anche dei dialoghi a scelta multipla che potranno cambiare l’esito di una missione e le strategie che dovremo mettere in atto per uscirne indenni. Queste scelte inoltre influenzeranno l’opinione che gli altri avranno di noi, sia questo lo psichiatra, i media televisivi o semplici cittadini che incontreremo nel corso del gioco.

katana zero dialoghi

Cos’è però che rende speciale questo gioco? Sicuramente l’atmosfera, che pesca a piene mani dalla cultura retrowave, tra la notte, la pioggia, i palazzi coi neon, il nostro protagonista che utilizza il walkman durante i suoi assassinii, il tutto condito da una grafica in pixel-art semplice ma ricca di effetti e animazioni. Tutto ciò si riflette anche nella colonna sonora synthwave realizzata da LudoWic e Bill Kiley, con una fortissima ispirazione anni ottanta.

Cercando un difetto nel gioco si potrebbe parlare della difficoltà, la quale segue un curva d’apprendimento mai eccessivamente ripida per l’utente, a parte alcune sezioni nella seconda metà di gioco che ho ritenuto un po’ eccessive; nulla di impossibile, ma è stata una leggera sbavatura evitabile da parte degli sviluppatori. Parlando in termini generali, la difficoltà di gioco non è mai eccessiva e una volta padroneggiati i comandi si arriva ai titoli di coda abbastanza tranquillamente. La durata si attesta tra le 4 e le 5 ore, non altissima, ma contando il prezzo di vendita di 15 euro la ritengo adeguata. Le scelte nei dialoghi sopracitate non consentono una vera e propria rigiocabilità, non influendo sul finale di gioco, ma semplicemente cambiano la difficoltà il nostro modo di affrontare determinati livelli.

Per la recensione ho giocato Katana ZERO su Nintendo Switch, sia in modalità fissa che portatile, ed è la piattaforma dove mi sento maggiormente di consigliare il gioco. Non ho riscontrato problemi tecnici di alcun tipo in nessuna delle due modalità, e soprattutto in portatile, magari con le cuffie, probabilmente il gioco dà il meglio di sé, grazie all’incalzante colonna sonora.

katana zero città

Considerare Katana ZERO un semplice action con colonna sonora synthwave sarebbe riduttivo: è una celebrazione della nostalgia sintetica, forte di una narrazione fuori dagli schemi con tematiche mai banali, un gameplay frenetico e ben bilanciato, personaggi carismatici e, ultimo ma non meno importante, un comparto grafico in pixel-art estremamente curato.

È un titolo che rapisce dall’inizio alla fine. Ci immerge in questo futuro alternativo e ci seduce con quel fascino che solo la cultura retrowave può regalare. Non manca qualche sbavatura sulla calibrazione della difficoltà, ma questo non inficia in modo eccessivo sul valore complessivo dell’opera.

Se amate Hotline Miami, la violacea cultura anni ottanta fatta di neon o semplicemente avete voglia di giocare un titolo con un gameplay frenetico forte di un’impostazione narrativa decisamente originale, è sufficiente una Nintendo Switch o un anche semplicemente un PC non recentissimo. Non posso quindi che consigliare Katana ZERO: saranno poche ore, ma tra le più intense della vostra carriera videoludica. Buon divertimento!




Mentore Articoli
Alessio Contini all'anagrafe, Mentore sul web. Videogiocatore a 360 gradi, appassionato di tecnologia, automobili e semiotica. Studio linguaggi dei media e comunicazione.

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