Space Force – stagione 1

Space Force serie netflix

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Pochi anni fa Trump annunciò con orgoglio la fondazione del sesto ramo delle United States Armed Forces: la U.S. Space Force, ufficializzata nel dicembre del 2019. Greg Daniels (showrunner di The Office US e Parks and Recreation) e Steve Carell, senza perdere un minuto di più, iniziarono così i lavori per una serie tv chiamata Space Force, ora disponibile su Netflix.

Space Force è una cosiddetta “workplace comedy“, ossia serie comica ambientata prevalentemente sul posto di lavoro, che in questo caso ruota attorno alla figura del generale Mark Naird (Carell) incaricato di istituire la nuova sezione delle Forze Armate statunitensi. Ad aiutarlo nell’impresa abbiamo un cast di tutto rispetto, capeggiato da John Malkovich nei panni del capo scienziato Adrian Mallory, e arricchito da vecchie conoscenze dell’ambiente comico, ovvero Lisa Kudrow nei panni della signora Naird, Jane Lynch come capo della U.S. Navy e Fred Willard, al suo ultimo ruolo prima della sfortunata dipartita, come padre del generale.

space force mark naird

Per essere diretti quanto più possibile: Space Force è okay, non esalta ma non è un brutto prodotto. Se vogliamo analizzare meglio la situazione, in realtà è piuttosto comprensibile il motivo per cui la risposta di critica e pubblico sia stata, complessivamente, piuttosto tiepida, e a volte fin troppo aspra. The Office ha visto negli ultimi tempi un ritorno di fiamma della propria popolarità, grazie a Netflix negli Stati Uniti e, nel nostro piccolo, ad Amazon Prime Video.

Va da sé che i nomi di showrunner e star principale di una serie di nuovo così amata hanno chiaramente alzato molto le aspettative. Per di più questa attesa generale non ha tenuto conto di un problema che Greg Daniels ha già mostrato con i suoi due show più famosi: la prima stagione è sempre una prova, un modo per prendere le misure con l’umorismo, i personaggi e l’atmosfera della serie.

space force steve carell astronauta

Space Force però, come dicevo, non è un tentativo così disastroso, anzi. La partenza è piuttosto faticosa, con molte battute che non funzionano, una difficoltà generale nel calibrare le situazioni comiche e soprattutto personaggi che non hanno ancora trovato il modo di essere divertenti (uno su tutti, il social media manager interpretato da Ben Schwartz), ma andando avanti gli ingranaggi iniziano a funzionare meglio, terminando con due ultime puntate veramente divertenti, e forse non è un caso che il nono episodio sia scritto da Paul Lieberstein, sceneggiatore nonché interprete di Toby in The Office.

In ogni caso è indubbio che le colonne portanti di questa stagione siano Steve Carell e John Malkovich. Il primo è un generale estremamente devoto alla propria nazione, un soldato duro e puro che marcia anche quando va in cucina a preparare la colazione, ma che nasconde lati molto profondi della propria personalità. Il secondo è l’ovvia controparte: uno scienziato che fa della ragione e della ricerca scientifica l’unico credo, prendendo quanto più possibile le distanze dalla mascolinità tossica che impregna i ranghi militari e, perlomeno in superficie, da qualsiasi tipo di competitività intra ed extra-statale. Le loro prove attoriali, capaci di caratterizzare i relativi personaggi con piccoli momenti di silenzio, tic e semplice gestualità, il rapporto che si instaura tra i due leader di questa sgangherata divisione e l’evoluzione di tale relazione sono sicuramente il punto forte di Space Force.

space force trio

In ultimo è impossibile non parlare dell’uso che la serie fa di eventi, personalità e citazioni pop legate all’attualità. Spesso le comedy sembrano un po’ stare in un mondo tutto loro, poche volte si sono mostrate vicine a noi, tanto che quando piazzano un riferimento a Game Of Thrones o a Berlusconi l’effetto comico che ne risulta è senza sforzo maggiore.

Space Force invece, proprio perché nasce da una notizia legata al mondo reale, non si fa scrupoli ad inserire satira politica. Ci sono battute continue sulla poca maturità di Trump (nascosto nella serie dall’acronimo POTUS), sull’eccentricità della First Lady, sulla perversione totalmente statunitense di conquistare e combattere tutto e tutti pur di primeggiare, sulle fake news che inquinano il dialogo e i mezzi di informazione, con persino vaghi riferimenti alla politica Alexandra Ocasio-Cortez e all’imprenditore Elon Musk.

Questo mettere alla berlina un certo aspetto degli USA non è stato del tutto gradito da alcuni, soprattutto in patria (testate come l’Atlantic si sono espresse in maniera poco positiva), ma a mio avviso ha rappresentato un ottimo modo per cercare una propria linea comica, che sicuramente può regalarci ancora più risate nelle stagioni a venire. Space Force è un esempio di come le serie comiche possano essere un perfetto strumento per analizzare la società che ci circonda e far riflettere.




Fissato con le serie tv e sulla buona strada per esserlo anche con i film. Cosplayer di Abed Nadir e discepolo di Aldo, Giovanni e Giacomo.

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