Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX (Nintendo Switch)

Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX

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Fin dal lancio di Nintendo Switch, gli appassionati dei Pokémon hanno sempre atteso con trepidazione l’arrivo di un nuovo Mystery Dungeon per l’ibrida della grande N. Così a sorpresa, lo scorso gennaio, Nintendo ha annunciato non un gioco completamente nuovo, ma il remake del capostipite della serie, che debuttava su Game Boy Advance e Nintendo DS ben 13 anni fa, con la doppia versione Squadra Rossa e Squadra Blu. Oggi quindi sono qui a parlarvi di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX, pubblicato lo scorso 6 Marzo.

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Come molti di voi sapranno, Mystery Dungeon è lo spin-off Pokémon di maggior successo, oltre ad essere la serie di giochi Pokémon con storie più mature e sfide post-game molto ardue, in contrasto con il colorato mondo di gioco che a primo impatto potrebbe dare un’altra impressione. La storia di questo remake è rimasta sostanzialmente la stessa dell’originale, con protagonista un essere umano trasformato in Pokémon intento a salvare il mondo da una catastrofe naturale assieme a un fidato compagno di viaggio, coinvolgendo anche i Pokémon più forti e rari nel corso della narrazione.

Raggiungere i titoli di coda richiede circa 15 ore di gioco, seguiti da un post-game che può arrivare anche alle 60 o 70 ore con il reclutamento dei Pokémon leggendari e ulteriori quest ad essi collegate. Insomma, portare a termine la trama principale permette solo di scalfire la superficie di un gioco molto più complesso e stratificato di quanto possa sembrare.

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Il gameplay è quello classico da dungeon crawler, con visuale dall’alto e livelli generati proceduralmente, in cui lo scopo è arrivare alla fine di ogni dungeon per proseguire con l’avventura, incontrare il leggendario di turno o trovare strumenti molto rari. Tutto ciò però è ulteriormente rifinito e confezionato con cura per adattarsi perfettamente alle peculiarità del brand Pokémon. Questo si traduce nel limite delle 4 mosse per mostriciattolo, abilità peculiari, combinazioni dei tipi e tutta quella serie di caratteristiche ereditate direttamente dalla serie principale.

Il limite di ogni squadra di soccorso all’inizio di ogni dungeon è di 3 Pokémon, con la possibilità di reclutarne ulteriori 5 nel corso dei dungeon, per un totale di 8 creature al nostro servizio. Il reclutamento di altri membri è in gran parte casuale, anche se non mancano strumenti appositi per aumentare la probabilità che ciò accada. Alla fine di ogni dungeon potremo poi decidere se tenere con noi i Pokémon reclutati nel corso della nostra avventura o rifiutarli ricevendo un compenso in monete di gioco.

Quest’ultime potranno essere spese o depositate nella piazza principale del gioco: oltre al classico negozio Kecleon per l’acquisto di strumenti e MT delle mosse, troviamo Gulpin che ci permetterà di ricordare mosse precedentemente dimenticate, apprenderne di nuove o combinare tra loro quelle in nostro possesso per attacchi devastanti. Troviamo inoltre come da tradizione il deposito Kangaskhan dove depositare gli strumenti che potrebbero andare persi in caso di sconfitta all’interno dei dungeon.

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La formula Mystery Dungeon da questo punto di vista è rimasta sostanzialmente intatta, con tutti i pregi e difetti storici della serie, quindi chi attendeva una rivoluzione in tal senso potrebbe rimanere deluso. Nei pressi del quartier generale della nostra squadra di soccorso troviamo poi delle aree amico acquistabili al negozio di Wigglytuff, rivisitate per l’occasione, dove potremo vedere i Pokémon reclutati nel corso delle nostre scorribande nei dungeon, con la possibilità di potenziarli, visualizzare le loro statistiche o rimuoverli dal nostro team.

Il potenziamento dei Pokémon questa volta vede, oltre ai classici strumenti per l’aumento delle statistiche, l’utilizzo di speciali gelatine introdotte proprio con questo remake. Questi strumenti, se utilizzati su una creatura del team, oltre a potenziare una statistica casuale permetteranno di sbloccare una specialità tra le più svariate. Sono presenti specialità per massimizzare la possibilità di reclutare nuovi Pokémon, altre che riducono i danni subiti dalle esplosioni e così via. La combinazione delle suddette permette di strutturare squadre sempre più complesse e studiate appositamente per determinate tipologie di dungeon.

Parlando delle creature disponibili, troviamo come negli originali solo le prime 3 generazioni Pokémon, con l’aggiunta però stavolta di alcune evoluzioni viste solamente in quarta generazione. Un’aggiunta sicuramente gradita ma, almeno per il post-game, non mi sarebbe dispiaciuto incontrare anche i mostriciattoli delle ultime generazioni.

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Un’altra importantissima novità introdotta in Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è la meccanica di level-up per i Pokémon non impiegati nelle lotte. I Pokémon che non prenderanno parte alle esplorazioni, riceveranno punti esperienza in egual misura a quelli partecipanti, una novità decisamente d’impatto, che riduce fortemente il grinding sfrenato dei precedenti capitoli della serie. Questa meccanica permette soprattutto di poter switchare tra i propri Pokémon senza dover per forza allenarli intensamente in preparazione dei dungeon più difficili.

Tutto questo però non si traduce assolutamente in un gioco più facile. Il livello di sfida rimane piuttosto alto nelle fasi più avanzate e soprattutto dopo i titoli di coda, con picchi di difficoltà piuttosto improvvisi, che richiederanno al giocatore la giusta dose di strategia ed equipaggiamento adeguato. Il lavoro svolto sul fronte del gameplay in questo remake non rivoluziona quindi la formula di gioco, ma va a limare in maniera intelligente tutti quei difetti di contorno che rendevano i precedenti titoli, soprattutto gli originali Squadra Rossa e Squadra Blu, piuttosto frustranti in alcune circostanze.

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Oltre alla storia principale, troviamo ovviamente anche delle missioni secondarie: si tratta di missioni di soccorso di difficoltà variabile che ci permetteranno di aumentare il rango della nostra squadra oltre a donarci cospicui premi in monete di gioco o strumenti rari. Salire di rango consentirà al giocatore di accedere ad aree amico più ampie, avere maggiore spazio nell’inventario e tutta una serie di miglioramenti per il proprio team.

Queste missioni di soccorso potranno essere svolte anche online, andando a salvare amici o altri giocatori rimasti vittime di dungeon particolarmente ostici. Chi viene sconfitto nel corso dell’esplorazione di un dungeon avrà infatti la possibilità di scegliere se essere salvato da altri giocatori online, offrendo un premio in monete di gioco in cambio, oppure rinunciare perdendo tutto il contenuto dell’inventario. Questa novità dell’online, pur non essendo al passo coi tempi e apparendo nel mercato attuale come anacronistica, risulta essere una grande introduzione nella serie Mystery Dungeon.

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Chiaramente il primo aspetto che risalta quando parliamo di remake, remastered o riedizioni di vario tipo è quello di natura tecnica. Il team di sviluppo, Spike Chunsoft, ha svolto un lavoro assolutamente di qualità. Lo stile grafico in cel-shading con colori pastello spicca da subito come uno dei punti forti del titolo, che finalmente mette da parte lo scarno comparto tecnico dei predecessori grazie alla potenza messa a disposizione da Nintendo Switch. L’ibrida Nintendo restituisce su schermo un ottimo impatto grafico, in particolar modo nella modalità portatile, che si sposa perfettamente con la tipologia di gioco, essendo il brand nato e cresciuto negli anni su Game Boy Advance, Nintendo DS e 3DS.

Ovviamente nulla vieta al gicatore di usufruire di Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX su TV dalle diagonali maggiori. Il risultato anche in questo caso è decisamente positivo, con una presentazione in 1080p, Pokémon e fondali coloratissimi, dettagliati e finalmente in alta definizione. Graficamente parlando l’operazione remake è quindi riuscita decisamente bene; unica nota stonata in un comparto tecnico assolutamente di qualità sono le animazioni, che rimangono purtroppo ancorate ai limiti dei precedenti capitoli della serie.

Sulle musiche il lavoro svolto è più che buono. Il remix della celebri colonne sonore tanto amate dai fan non stravolgono quanto di buono era presente negli originali, offrendo un accompagnamento sonoro di qualità e, come 13 anni fa, in perfetta sintonia con quanto accade sullo schermo.

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Pokémon Mystery Dungeon: Squadra di Soccorso DX è un remake ben riuscito, che però non rivoluziona la formula classica della serie, rimanendo ancorato ai canoni di videogioco per console portatile, cosa che inevitabilmente si scontra con il prezzo di lancio in linea con altre esclusive Nintendo Switch. I fan della serie però avranno pane per i propri denti e ritroveranno in questo remake tutto ciò che hanno amato negli originali, oltre a tutte quelle novità atte a rendere il gioco più attuale e moderno, con nuovi Pokémon, meccaniche di gioco rivisitate e un comparto tecnico d’impatto e moderno.

Se non avete mai amato i Mystery Dungeon, non sarà certamente questo titolo farvi cambiare idea, al contrario per lo zoccolo duro dei fan della serie è imperdibile, al netto dei difetti menzionati poco sopra. Ai nuovi potenziali giocatori consiglio di provare la demo disponibile sul Nintendo eShop, così da farsi un’idea della tipologia di gioco e decidere se passare oltre oppure perdersi nel fiabesco mondo dei Pokémon e i suoi infiniti dungeon misteriosi.




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Alessio Contini all'anagrafe, Mentore sul web. Videogiocatore a 360 gradi, appassionato di tecnologia, automobili e semiotica. Studio linguaggi dei media e comunicazione.

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