The Red Strings Club (Nintendo Switch)

the red strings club nintendo switch

Voto:

Alzi la mano, chi di voi, nel recente passato, si è trovato nella situazione di mettere in pausa un gioco per poi fermarsi a pensare. E, badate bene, che non sto parlando di quella frustrante sensazione di trovarsi di fronte ad un videogame troppo difficile, ma di momenti di pura meditazione filosofica. Se infatti dovessimo indicare un (grande) merito in The Red Strings Club, sarebbe proprio quello di toccare argomenti così tremendamente attuali da imporre una reale riflessione al giocatore.

The Red Strings Club Brandeis
Life sucks sometimes Brandeis…

Il titolo sviluppato da Deconstructeam vuole che il giocatore di turno sia consapevole delle scelte prese, della direzione verso la quale vuole guidare la trama e, di conseguenza, parte del destino dell’umanità. Il grande elemento di discontinuità che The Red Strings Club presenta nei confronti  di molti altri titoli in cui la scelta è fondamentale è, però, dato dalla tipologia di decisioni che si è chiamati a guidare. Non si tratterà (solo) di salvare o meno un determinato personaggio o decidere le sorti di una compagnia, ma di indicare la via etica che la società dovrà seguire da quel momento in poi.

Se prenderete seriamente la trama di questo videogame vi ritroverete inevitabilmente, come successo a me, a sfregarvi il mento e chiedervi “ma qual è la mia opinione in merito alla depressione? E allo stupro? E cosa penso dell’omosessualità?”. Mia intenzione, in questa recensione, non è quella di elencarvi le varie opzioni che vi verranno proposte dal gioco, ma di trasmettervi la serietà e la profondità con cui gli argomenti portanti della nostra civiltà siano maneggiati in questa particolare avventura punta-e-clicca.

The Red Strings Club Donovan
I dialoghi nel bar di Donovan sono sempre affascinanti.

The Red Strings Club è un’avventura grafica atipica anche in termini di difficoltà e “gameplay”. Non sono infatti presenti i tipici puzzle che ci si aspetterebbe in un gioco del genere e, soprattutto, non è davvero possibile ritrovarsi in quelle situazioni in cui non si sa davvero dove e come procedere (come in Monkey Island, ad esempio). Non è, inoltre, neanche previsto il “game over“.

Nel corso della storia prenderemo il controllo dei 3 protagonisti principali: Akara-184, un androide capace di creare dei moduli genetici in grado di migliorare le abilità dei clienti umani che ne necessitano; Brandeis, abilissimo e strafottente hacker e, infine, il suo partner Donovan, personaggio con cui si spende la maggior parte del tempo, leggendario barman dal carisma magnetico e dall’innata capacità di ottenere informazioni dai vari clienti del bar.

The Red Strings Club choises
Alcune scelte in The Red Strings Club vanno davvero prese con estrema cura.

I personaggi, sia i principali che i secondari, sono tutti perfettamente caratterizzati, ognuno di loro con moventi credibili, proprie ideologie e, soprattutto, personali debolezze. Uno dei minigiochi più interessanti di tutta la trama si svolge, infatti, proprio nel club di Donovan dove egli, attraverso il sapiente utilizzo dei giusti ingredienti, è in grado di creare cocktail non solo dal gusto impareggiabile (a detta dei clienti), ma capaci di modificare lo stato d’animo di chi li degusta. Tale competenza dona a Donovan la possibilità di indirizzare i suoi velati interrogatori nella direzione da lui prevista.

Anche in questo caso, come per il game over, The Red Strings Club non porterà il giocatore di fronte ad un epilogo errato, ma la perdita di informazioni potrà gettare ombre su NPC di cui si sarebbe voluto sapere di più o, nel peggiore dei casi, potrebbe portare ad una risoluzione della trama leggermente meno esaustiva. In tal senso, anche le scelte prese, sia in termini di domande che di vere e proprie decisioni, condurranno la partita verso bivi che non potranno far altro che accendere la curiosità del giocatore e creare la giusta aspettativa anche per successive run.

The Red Strings Club Gost
The Red Strings Club vi metterà di fronte a momenti molto intensi.

Tema portante della trama è quello del libero arbitrio. Tentando si svelare il meno possibile sul plot di The Red Strings Club, sin dalle prime battute si intuirà che la gigantesca compagnia in grado di creare i suddetti moduli genetici è al lavoro per crearne delle versioni potenziate. Questi, ipoteticamente, avrebbero il potere di andare ad influenzare umore, atteggiamento, ideali e persino il potere decisionale degli utenti.

A complicare la faccenda intervengono anche preoccupazioni sulla privacy, sulla legalità di tutta l’operazione e sul diritto che hanno le persone di sapere cosa stanno realmente sottoscrivendo per impiantare i moduli nel loro corpo. Discorso più che mai attuale confrontandolo con le innumerevoli volte in cui, pigramente, spingiamo il tasto “accetta” prima di utilizzare un’applicazione sui nostri inseparabili smartphone. Starà quindi al giocatore capire quanto ci sia di vero in queste speculazioni e, come già detto, tentare o meno di sventare i presunti piani della Supercontinent Ltd.

The Red Strings Club Akara
Uno dei minigiochi presenti in The Red Strings Club. In questo caso Akara-184 è chiamata a confezionare i giusti moduli genetici per i suoi clienti.

A confezionare lo splendido pacchetto fin qui descritto concorre l’adeguato comparto artistico. La pixel art è utilizzata a dovere, con effetti di luce gradevoli e ambientazioni ispirate. Niente che faccia gridare al capolavoro, sia ben chiaro. Picchi come quelli di Slain: Back from Hell, ad esempio, sono ben lontani, ma complice anche l’ottimo character design il risultato è più che soddisfacente.

Menzione d’onore per il sonoro, capace di creare in ogni contesto, la giusta atmosfera. Memorizzate il nome di Gost, perché quando entrerà in scena questo NPC, la colonna sonora vi farà letteralmente passare un brivido dietro la schiena. Concludo la disamina sul comparto artistico citando i fantastici dialoghi che impreziosiscono ulteriormente The Red Strings Club. Questi, oltre ad essere il solo modo per procedere nel gioco, sono anche ispiratissimi e per niente banali.

The Red Strings Club Brandeis 2
Brandeis in tutto il suo arrogante fascino.

Il piccolo studio Deconstructeam è stato capace di regalarci un’autentica gemma, un indie game imperdibile per tutti gli amanti dei punta-e-clicca e per quelli che, in un videogame, cercano soprattutto una trama appassionante. The Red Strings Club è capace di maneggiare con cura argomenti spinosi, criticare le storture della nostra società da un punto di vista maturo ed equilibrato e spingere il giocatore a riflettere su quali siano i problemi concreti (ma spesso invisibili) che la nostra quotidianità affronta.

L’avventura cyberpunk targata Devolver Digital è pertanto consigliata anche ai non estimatori del genere che, magari, vorranno intervallare una partita a FIFA o una cavalcata a Red Dead Redemption 2 con un titolo unico nel panorama videoludico. Non resta che aspettare, con ansia, il prossimo lavoro di Deconstructeam.

Special thanks to Cosmocover and Devolver Digital




Vivo nella costante speranza che venga finalmente costruita un'astronave per Namek. Nell'attesa, tra una tazza di caffè d'orzo e una pizza Hawaiiana, impiego il mio tempo videogiocando e discutendo di argomenti che non interessano a nessuno. Nelle ore diurne sono un architetto.

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