Dragon Ball Super: Broly

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Dragon Ball Super: Broly è il nuovo film d’animazione della Toei Animation, direttamente collegato all’universo della serie Dragon Ball Super. Temporalmente si colloca poco dopo la fine del Torneo del Potere, in cui l’Universo 7 di Goku e compagni è uscito vincitore schivando così la distruzione per mano dei due Zeno.

Come da titolo, la storia si focalizza su Broly, saiyan dall’incredibile potere latente, mandato a morire insieme al padre Paragas sul desolato pianeta Vampa da Re Vegeta quando era ancora un neonato, poiché sprigionava una forza superiore anche a quella di suo figlio e pertanto veniva visto come una minaccia per lo stesso pianeta Vegeta e per la galassia intera.

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La differenza principale con il precedente film su Broly (risalente al ’93 e ambientato tra la saga degli Androidi e quella di Cell), oltre al fatto che questo è pienamente canonico, è che qui il “super sayan della leggenda” non è rappresentato come un maniaco che prova piacere nel far soffrire gli altri, ma è più simile a una versione anime di Tarzan, ossia un selvaggio dal cuore buono che si relaziona con la “civiltà” dopo una vita di reclusione su un pianeta disabitato, da solo con suo padre.

Un altro aspetto importante è che in questo film Broly ha un vero motivo che lo spinge a voler eliminare Goku e Vegeta: quando lui e Paragas vengono ritrovati dall’esercito di Freezer su Vampa, il tiranno galattico fa credere ai due che sia stato Vegeta a distruggere il loro pianeta natale, condannando così la razza saiyan. Viene inoltre eliminato lo stupido espediente del pianto di Goku che avrebbe fatto impazzire Broly nell’incubatrice, rimuovendo ogni traccia delle discutibili motivazioni di Paragas e Broly presenti nel vecchio lungometraggio.

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In Dragon Ball Super: Broly vengono introdotti diversi nuovi personaggi come Cheelai, l’aliena che aiuta Broly ad ambientarsi nella civiltà e che non vede di buon occhio come il padre lo abbia educato al combattimento nonostante l’animo del ragazzo fosse buono. Per la prima volta vediamo sullo schermo anche la madre di Goku, Gine. Approfittando di questo film, infatti, vengono modificati almeno in parte anche gli eventi de “Le origini del mito” (1990), sovrascrivendoli con quelli dell’episodio manga “Dragon Ball Minus“, che appunto rivela l’identità della madre di Goku e racconta come sia stato suo padre Bardack a salvarlo inviandolo sulla Terra, per timore dei loschi piani di Freezer.

La partecipazione di Akira Toriyama si nota molto nello stile di disegno e le bellissime animazioni, unite alla colonna sonora durante le battaglie, aumentano l’adrenalina nello spettatore tenendolo incollato alla sedia. In alcune scene è presente l’ausilio della CGI, che però è sempre usata con criterio e non stona mai troppo nel complesso, forse anche grazie agli ultimi videogame di Dragon Ball che ci hanno abituato ad un certo tipo d’impatto visivo.

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In generale lo scopo del film è offrire combattimenti spettacolari e dare una maggiore profondità ad un personaggio precedentemente poco sfruttato come Broly. Sicuramente riesce in entrambe le cose, talmente bene che non è difficile chiudere un occhio su piccole incoerenze che si incontrano di tanto in tanto, come la rottura dello spazio-tempo durante lo scontro finale o (SPOILER) il fatto che secondo quanto detto nel film stesso Freezer e Broly si affrontino per un’ora prima che Goku e Vegeta riescano a fondersi in Gogeta.

In conclusione, Dragon Ball Super: Broly è il giusto connubio tra avvincenti lotte senza esclusioni di colpi e l’approfondimento di nuovi personaggi, che anche se per poco riescono a dire la loro. Una visione più che consigliata per tutti i fan di Dragon Ball e soprattutto di Dragon Ball Super.

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    Gioco ai videogiochi da che ne ho memoria, cosa che mi ha portato poi sulla strada dei fumetti e delle serie tv. Seguo un po' di tutto e i memes mi danno una conoscenza approssimativa su qualsiasi argomento. I miei generi preferiti sono senza dubbio il fantasy e tutto quello che riguarda la strategia.

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