The Defenders

the defenders recensione

Voto:

A partire dall’uscita di Daredevil nel 2015 e l’annuncio da parte di Marvel e Netflix dell’ambizioso progetto dei Defenders, abbiamo atteso pazientemente due anni per vedere finalmente Devil, Jessica Jones, Luke Cage ed Iron Fist fare squadra, imparando nel frattempo a conoscerli singolarmente. La serie avrà tenuto fede alle aspettative?

Partiamo con ordine (ovviamente ci saranno spoiler delle serie precedenti). Per comprendere al meglio The Defenders bisogna aver visto almeno Daredevil ed Iron Fist, poiché si basa sulla lotta finale al loro nemico comune: La Mano, l’antica organizzazione ninja della quale stavolta conosciamo il leader più importante, Alexandra (Sigourney Weaver). Servendosi di Elektra resuscitata come arma finale al suo servizio, La Mano minaccia di annientare l’intera città di New York e i nostri eroi, inizialmente impegnati su casi differenti, si ritrovano ad unirsi e combatterla insieme quasi come per un bizzarro scherzo del destino.

The Defenders Team
Ah sì, non poteva mancare anche Stick, d’altronde lui è tutta la vita che combatte contro La Mano

Vedere i quattro eroi Marvel combattere fianco a fianco, e talvolta anche entrare in conflitto tra di loro, regala indubbiamente una certa soddisfazione. Sono belle anche le alchimie che si creano tra personaggi piuttosto diversi, ad esempio mi sono piaciute molto le scene con Jessica Jones e Matt Murdock, ed è interessante anche l’accoppiata Cage + Rand. Suscita particolare interesse anche osservare le interazioni tra i personaggi secondari provenienti dalle singole serie.

Questa prima stagione dei Defenders però rischierebbe di crollare come un castello di carte se non fosse per Daredevil. Al Diavolo di Hell’s Kitchen sono affidati i migliori dialoghi, le migliori scene d’azione e alla sua serie sono collegati personaggi di spessore come Stick ed Elektra. Tra l’altro, il passato di Matthew con quest’ultima costituisce indubbiamente un elemento fondamentale della trama.

Tolta Jessica Jones che pure fa la sua bella figura, infatti, gli altri protagonisti appaiono abbastanza fiacchi, e soprattutto Iron Fist spesso risulta un personaggio un po’ inutile e idiota, che il più delle volte combina solo danni, ed è un vero peccato: mi auguro sul serio che più avanti riescano a valorizzarlo come dovrebbero, cosa che mi aspettavo già di vedere qui. Un’altra delusione per me è stata Claire Temple: dopo averla vista allenarsi duramente, combattere e alla fine appropriarsi di un’arma (degli artigli di metallo) nella prima stagione di Iron Fist, ero quasi certo che qui l’avremmo vista contribuire un minimo all’azione o evolvere in un qualche modo, invece niente.

The Defenders Alexandra, Gao, Bakuto

Finalmente in The Defenders si fa chiarezza su chi sono i capi della Mano, come sono organizzati e qual è il loro scopo. Posso dirvi che La Mano si chiama così perché è stata fondata da 5 leader, 5 come appunto le dita di una mano; due di loro, Madame Gao e Bakuto, abbiamo già avuto modo di conoscerli precedentemente, mentre qui ci vengono presentati altri due che però rimangono poco approfonditi e Alexandra. Il personaggio di Sigourney Weaver è sicuramente carismatico ed ottimamente interpretato, ma nel corso della stagione purtroppo non viene sviluppato come ci si aspetterebbe, e finisce col non poter essere definito uno dei migliori villain di queste serie come tutti speravano.

Se da un lato comunque questi nemici funzionano abbastanza bene, dall’altro quando si comincia a parlare dei loro obiettivi tutto inizia a diventare un po’ confuso, oltre che stereotipato, facendogli perdere credibilità man mano che le puntate avanzano finché di loro allo spettatore non rimane nulla. Dopo tanta fatica fatta nelle altre serie per creare attorno a quest’organizzazione un’aura di mistero e malvagità pura, questa viene dissolta da motivazioni risibili, almeno a fronte del realismo e la serietà che caratterizzano queste produzioni Marvel e Netflix (a tal proposito, anche stavolta non mancano discrete dosi di violenza).

Il ritmo della stagione è altalenante e le cose si fanno davvero interessanti dal quinto episodio in poi, quando si entra nel vivo dell’azione. Peccato che la regia nei momenti più concitati diventi spesso confusionaria, privando molte sequenze di combattimento della qualità che avrebbero meritato. Alcune scene in slow motion, come quella di Iron Fist che colpisce la spada di Elektra o il volto di Luke Cage, invece, sono davvero suggestive, e nei momenti tranquilli non mancano belle inquadrature.

Come prevedibile, nella fotografia si è deciso di sfruttare i diversi colori che caratterizzano i protagonisti (rosso, viola, giallo, verde), quindi nei primi 4 episodi circa (quelli che servono a preparare il terreno alla formazione del team) ogni scena dedicata ai singoli eroi presenta il loro colore di riferimento. Una soluzione carina, che però arriva ad un passo dallo stufare, finché ad un certo punto i protagonisti, dopo essere passati assieme per un ambiente neutro, fanno finalmente squadra ed assistiamo ad una fotografia composta dai colori di tutti e quattro, dopodiché questo giochino viene gradualmente abbandonato.

The Defenders ascensore

La prima stagione di The Defenders purtroppo non è grandiosa come si proponeva di essere. Non è noiosa, presenta dei bei colpi di scena e i momenti in cui gli eroi sono assieme fanno comunque la gioia dei fan, ma non riesce ad essere del tutto soddisfacente. Anche il finale lascia un retrogusto amaro, instillando più che altro curiosità nei confronti della terza stagione di Daredevil. Un prodotto nella media, che riesce a rispettare solo parzialmente le aspettative.

 

RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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