Zootropolis

Voto:

Zootopia, o Zootropolis (traduzione italiana del titolo statunitense) è il nuovo film d’animazione Disney in CGI, diretto da Byron Howard e Rich Moore, immediato successo al botteghino (neanche a dirlo!).

Devo ammettere che, da quando sono andata a vedere “Frozen – Il regno di ghiaccio” al cinema, ho una tremenda paura di venir delusa dai classici Disney, di cui per altro sono una grandissima ammiratrice. Per questo motivo sono andata a vedere questo film con qualche giorno di ritardo e con una massiccia dose di spirito critico.

Vi ricorda qualcuno questa volpe?
Vi ricorda qualcuno questa volpe?

Nutrivo delle grandissime aspettative per questo titolo. Il concept infatti non è del tutto nuovo, a mio parere è stato ripreso da un film che Disney voleva produrre negli anni ’50 ma che alla fine non ha più avuto luce: Chanticleer, un gallo gentiluomo, di cui restano solamente i bellissimi sketch disegnati dal maestro Marc Davis e un libro di storie per bambini. In questa storia, basata su un pezzo di teatro francese scritto verso la fine dell’800, vediamo le vicissitudini di una fattoria divisa tra creature diurne e notturne.

Zootopia è qualcosa di diverso rispetto a Chanticleer. Il distacco più significativo è rappresentato dalla modernità: i personaggi del film possiedono smartphone che sanno sfruttare al meglio, sono dotati di device tecnologici che li aiutano nelle indagini, ascoltano gli mp3 e non sono esenti dal farsi i selfie (come si vede nel trailer di presentazione del film).

La stessa città di Zootopia è una metropoli di fattezze statunitensi: super tecnologica, gigante, altissima e coloratissima, punto di riferimento per coloro che vivono nella campagna circostante (proprio come avviene negli States).

Lo stesso nome, “Zootopia”, deriva dalla fusione di due parole che indicano l’utopia di tanti animali che vivono assieme senza dover considerare le catene alimentari o gli istinti predatori. Il mondo del film si è evoluto, gli animali non sono più soggetti solo ai propri istinti di sopravvivenza e fame e riescono a convivere, vestendosi come gli umani. Insomma, rivediamo la storia della specie umana più in grande e con più specie. La città è divisa in quattro grandi zone che ripropongono i quattro habitat fondamentali: ghiacci, deserto, foresta pluviale e ambiente urbano. Le varie specie di mammiferi (sì, non sono contemplati gli altri regni animali) sono insidiati nel loro habitat naturale, a parte alcune eccezioni.

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Una panoramica aerea della città: niente male!

Il film è fondamentalmente una detective story con la trama molto simile a quella del film “Alien Nation”: in una città multietnica in cui ogni specie è ben integrata iniziano a scomparire degli abitanti. L’unico legame fra di loro è l’essere predatori (a Zootopia ci sono solo mammiferi, 90% dei quali sono erbivori e il rimanente carnivori, come gentilmente ci specifica l’adorabile pecora segretaria del sindaco). Casualmente il caso che la coniglietta protagonista dovrà risolvere è proprio collegato ad esso, e dopo varie vicissitudini verrà arrestato il presunto colpevole. Successivamente ci si accorgerà che non tutto è come sembra…

I protagonisti formano la classica coppia strana ma vincente: una coniglietta, Judy Hopps, che fin da piccola vuole diventare un poliziotto (prerogativa solitamente degli animali più grossi e forti, come rinoceronti, elefanti e bufali) invece di proseguire l’attività di famiglia di coltivatori di carote, e una volpe astuta e truffaldina di nome Nick Wilde, abituata alla vita della grande metropoli. Durante l’indagine i due saranno costretti a collaborare fino ad arrivare ad apprezzarsi reciprocamente, nonostante storicamente volpi e conigli siano nemici naturali.

Come tutti i lungometraggi Disney, il film è permeato da due messaggi fondamentali: credi in te stesso e non aver paura del diverso, temi decisamente attuali e che si sposano molto bene con la trama del film e l’ambientazione.

Credo ci siano moltissime cose da dire su un film come Zootopia. Partiamo da un punto di vista più tecnico: le animazioni. Sembra sempre superfluo elogiare un’animazione Disney, le cure per i dettagli e le fluidità sono sempre all’avanguardia, ma credo che la cosa tecnicamente migliore in questo film siano le luci e i colori: è davvero difficile riuscire a rendere ambienti del tutto diversi sotto questo aspetto, e sicuramente è un punto di forza per il racconto e per la profondità delle scene. Per quanto riguarda la trama, il ritmo è davvero incalzante, i personaggi si svelano con il giusto tempismo e ci sono alcuni colpi di scena insospettabili (ma non facciamo spoiler!).

La colonna sonora non è indimenticabile. Onorabile menzione, se piace il genere, alla canzone di Shakira, rappresentata nel mondo di Zootopia come una gazzella superstar.

La cosa più carina è il character design dei personaggi. Se gli autori disneyani sono bravi nel disegnare animali, lo sono ancora di più nel creare animali antropomorfi. I personaggi, ad esclusione dei principali, sono abbastanza stereotipati (bradipo lento, volpe astuta per dirne alcuni), ma i ruoli e i lavori che svolgono sono esilaranti e decisamente adatti alla loro caratterizzazione (il bradipo che lavora alla motorizzazione l’hanno visto tutti, giusto? Sia nel trailer che nella vita reale). Il mio personaggio preferito è stato senza dubbio l’elefantessa indiana con tanto di tatuaggio all’henné sulla proboscide che insegna yoga in un centro naturista, ma ce ne sono così tanti e così diversificati  che è davvero dura scegliere.

Ovviamente quando si vede il logo Disney si tende a considerare il prodotto un capolavoro. Zootopia, nonostante abbia moltissime componenti positive e che lo rendono un film vincente, non ha una trama originalissima. La vera originalità sta nella presentazione della città e dei personaggi, dietro ai quali c’è stato uno studio non indifferente, a mio parere a scapito della trama. Rispetto ad altri prodotti di casa Disney recenti, come ad esempio Inside Out, Zootopia non crea un mondo nuovo, ma ne proietta uno fittizio su uno esistente, dandomi una sensazione di “già visto”. Nonostante la prevedibilità dello svolgimento della trama però il film non annoia neanche gli adulti, perché il vero intrattenimento è veder vivere Zootopia dai suoi bizzarri abitanti.

A conti fatti, Zootopia è un bel film che va visto senza troppa criticità. Decisamente la pellicola sa intrattenere e divertire, e le risate sono assicurate!




FrancyFay Articoli
Gamer di vecchia generazione, appassionata soprattutto di avventure grafiche e rpg. Nintendara incallita, non si separa quasi mai dalla console portatile Nintendo, seppure adori anche le console fisse (specialmente Sony e Nintendo). Appassionata di animazione e di tutto ciò che ha a che fare con il disegno!

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