Poli, la graphic novel di Antonio Galota sul poliamore

poli antonio galota

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Nel mondo del fumetto e in generale dei lavori artistici esiste ancora il mito dell’autore unico, ma proprio perché non è una carriera adatta a chiunque (e se si pubblica con una casa editrice si lavora comunque in un team) esistono le specializzazioni. Chi ha studiato scrittura solitamente si affida a chi disegna professionalmente, tranne che in particolari casi, e ci si aspetterebbe la stessa cosa anche dall’altro verso; tuttavia non è raro che a persone competenti principalmente nell’illustrazione venga affidato un fumetto per intero.

Poli di Antonio Galota, in uscita nel 2024 per Awe Edizioni dopo una campagna Kickstarter, purtroppo rientra in questi casi. Infatti, pur avendo uno stile grafico interessante, tira su una storia quasi banale, raccontata attraverso una sceneggiatura verbosa e didascalica.

poli antonio galota ragazzi

Andrea vive a Milano, ma è nato e cresciuto in Sicilia: ha deciso di emigrare al nord per studiare in un’accademia delle belle arti. Quando suo padre muore, Andrea non ha modo di elaborare il lutto tra lo studio, i lavori che continua a procrastinare e la sorella maggiore Carmen che insiste affinché torni giù per prendersi cura con lei dell’hotel di famiglia, certa che nel lavoro artistico non ci sia una carriera né un futuro. Un giorno, per uscire un po’ e schiarirsi le idee, Andrea segue il consiglio dell’amica Noemi e si reca a un incontro sull’identità di genere, che viene però annullato senza preavviso. Ma non tutto il male viene per nuocere: lì incontra Marco e i due si piacciono fin da subito.

Al loro primo appuntamento tuttavia vengono raggiunti da Marina, la ragazza di Marco, e la cosa fa rimanere Andrea molto male visto che non capisce a che gioco stia giocando il ragazzo. Solo l’indomani Marco gli svela la sua è una relazione poliamorosa, e che vorrebbe ne facesse parte anche lui; così, dopo qualche appuntamento e delle pagine di spiegazione su come funzionano alcuni rapporti poli, i due cominciano effettivamente ad avere questa relazione, e pare che ad Andrea passino tanto il blocco artistico quanto la tristezza. Eppure i problemi che ha accantonato non tarderanno a ripresentarsi, e questo nuovo modo di esperire i rapporti romantici gli darà non pochi patemi d’animo.poli antonio galota schema

Oltre questo non c’è granché: la storia è molto semplice, il che di per sé non è un difetto, ma avrebbe avuto bisogno di essere sviluppata meglio, con dei buoni dialoghi, e magari non dilungarsi per più di un centinaio di pagine quando invece ne conta quasi 200. Questo in parte è dovuto anche a scelte stilistiche come la totale assenza di una griglia e l’utilizzo di soli 4 colori: nero, grigio, bianco e arancione. Ciò che però trovo non funzioni proprio è la sceneggiatura, che come già accennato si presenta estremamente verbosa, didascalica e ripetitiva. I personaggi non solo non sembrano reali, ma neanche si distinguono tra loro nel modo di esprimersi, tanto che passano come self-insert dell’autore. Quest’ultimo, disegnatore e graphic designer di professione, purtroppo si dimostra ancora molto acerbo per quel che riguarda la scrittura.

A spiazzarmi maggiormente sono stati la risoluzione degli incubi di Andrea, il finale e soprattutto il modo in cui ci si focalizza sulla relazione poli, che fa un po’ strano in questi anni in cui le persone queer e altri modi di vivere le relazioni vengono sempre più normalizzati. Insomma, non si capisce bene né a chi sia rivolta la storia né quale sia il punto. Forse sarebbe stato meglio realizzare un fumetto strettamente divulgativo di 20/30 pagine, come quelli pubblicati su La Revue Dessinée, perché così è troppo lungo per attirare chi non conosce il poliamore e mostrarglielo. Poli inoltre non riesce neanche a essere una graphic novel intimista e stimolante, essendo lenta e scritta con un linguaggio inadatto a un fumetto.

poli antonio galota ragazza

Nella versione di Poli che ho potuto leggere ho riscontrato anche problemi con il lettering, tra virgole e punti che si confondono, refusi, ma questo è un aspetto che volendo si può ancora migliorare nell’edizione definitiva che arriverà nelle mani dei lettori. Lo stesso forse vale un po’ meno per alcuni disegni, tra qualche errore e fondali che tendono a confondersi con i personaggi soprattutto a fronte dei pochi colori utilizzati.

Un vero peccato, perché in una società come la nostra ancora fortemente monogama ci sarebbe bisogno di storie capaci di sdoganare i preconcetti sulle relazioni poli, e sebbene apprezzi l’intento di Antonio Galota e Awe secondo me questa è un’occasione sprecata.

Se in ogni caso Poli vi incuriosisce e volete farvi una propria opinione sul fumetto leggendolo (che non è mai sbagliato), potete preordinarlo qui.

Un ringraziamento speciale ad Awe Edizioni

Chirano Articoli
Diplomatə al corso e al Master di Sceneggiatura alla Scuola Internazionale di Comics di Torino, laureatə in Letteratura Giapponese a UniTO e felice di essere qua :)

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