Have a Nice Death, la vita da ufficio non è una noia mortale (PC)

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Nella vita poche cose sono assicurate, e una di queste non può essere altro che la burocrazia. Lenta ed estremamente noiosa, appesantisce le giornate non solo di chi ne usufruisce, ma anche di chi lavora dietro la scrivania. Il clima abbastanza ripetitivo e apatico dipinge uno scenario perfetto nell’immaginario comune, rivisto nell’enorme palazzone grigio pieno di persone con profonde occhiaie e vestiti formali. Tale atmosfera permea Have a Nice Death, titolo roguelike che trasforma l’oltretomba in un piramidale ufficio burocratico.

Gli sviluppatori di Magic Design Studios hanno dedicato appieno le loro energie nel creare un mondo che non si allontana dalla sfera dell’amministrazione pubblica e privata, ravvivando molti luoghi comuni che aleggiano da sempre su questa categoria. Sarà la Morte stessa a combattere le varie falle e i malfunzionamenti del sistema, rappresentati da presenze spiritiche di ogni tipo. Un’ironica metafora che si dirama tra dipendenti fannulloni e documenti sparsi in tutti i livelli del gioco, ricordandoci che nemmeno la Morte può sfuggire a pratiche e fogli protocollati.

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La trama del gioco vede la povera Morte deperita a causa di una sessione lavorativa che sembra non finire mai. I suoi collaboratori intanto preferiscono trascorrere le ore concedendosi pause caffè letteralmente secolari, scatenando la furia del proprio amministratore delegato. Ogni piano della Death Inc. è formato da diverse rappresentazioni allegoriche delle maggiori cause di morte della nostra epoca; a queste si uniscono le contraddizioni di aziende e uffici che si ripercuotono sui dipendenti, costretti ad un lavoro sedentario e per nulla stimolante.

L’ufficio della Morte, che è la sede per i progressi di gioco e il nostro unico quartier generale, sarà popolato da anime dannate rimaste fedeli al tristo mietitore. Ogni dipendente è caratterizzato da una lore specifica e adatta al suo aspetto fisico, non a caso molti di loro sono deceduti a causa dello stacanovismo e dello stress causato dal mestiere svolto in vita.

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Tra le anime più interessanti spicca Jocelyn, uno spirito dalle sembianze di una vivissima fiamma ardente color bianco latte – governatrice dell’ascensore dello spettrale edificio – che ci permetterà di accedere ai vari livelli, proponendo di volta in volta contratti da portare a termine. Queste sfide opzionali, se completate nei limiti di tempo o nei luoghi giusti, permettono di sbloccare dei bonus che agevolano il percorso durante l’avventura. In base alle nostre scelte, alla fine di ogni livello è possibile accedere a diversi dipartimenti dai nomi singolari, e tra questi colpiscono il Dipartimento di Malattie Mentali e il Dipartimento di Dipendenze, totalmente colmi di nemici con un design “scarabocchiato” proprio a sottolinearne la triste causa di morte.

In ogni dipartimento sono presenti svariati stage da esplorare con oggetti e poteri da poter unire all’equipaggiamento base. Le monete di gioco – che si dividono tra animonete e lingotti d’oro – permettono di ottenere versioni alternative dell’arma principale e potenziamenti durante l’intera partita. Le animonete – dedicate ai consumabili – sono spendibili in uno store accessibile prima dei boss, mentre i lingotti sono dedicati ai bonus permanenti disponibili presso un NPC nell’ufficio del CEO. Purtroppo l’assenza di collezionabili o particolari interazioni con gli innumerevoli impiegati a disposizione rende l’universo di Have a Nice Death più scarno del previsto, un vero peccato se confrontato con la cura riposta nella lore e nel design complessivo.

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Il boss del Dipartimento di Malattie Mentali, rapito da internet e immerso nella spazzatura.

Per quanto riguarda l’assetto dei livelli, la varietà di nemici è estesa e questi sono dotati di animazioni dinamiche ed espressive. Un esempio rilevante è Waldo, il boss del Dipartimento dei Cibi Tossici che rappresenta la parodia di un diner americano. A seguito della sconfitta, questi afferra la sua gigante motosega e si suicida con tanto di schizzi colorati. Una particolare boss fight che non passa di certo inosservata agli occhi del giocatore e che risulta allo stesso tempo divertente e unica nel suo genere.

Il gameplay è caratterizzato da pochi comandi di base, come un attacco o un dash, che combinati assieme riescono a creare una perfetta sincronia con i poteri secondari. Inoltre gli attacchi base e i potenziamenti giocano molto con l’effetto splendente della falce che si amplifica se si attivano bonus secondari nel menu dei power up. In certi casi, però, tutto ciò potrebbe risultare alquanto macchinoso, soprattutto per la ripetizione continua degli stessi attacchi da parte dei nemici.

Ogni boss è perfettamente in linea con il suo ufficio e pronto a subire le nostre ire. Nonostante il lato artistico e interattivo sia ben curato, però, i pattern d’attacco sono molto simili tra di loro, e ciò rende gli attacchi facilmente prevedibili. Il livello di sfida può inevitabilmente crollare per i giocatori più navigati.

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Have a Nice Death infine ha un menu ricco di sezioni utili per qualsiasi evenienza, che permette al giocatore di avere una visione generale della partita in qualsiasi momento. Questa caratteristica si rivela molto utile soprattutto per le combo tra armi e potenziamenti, evitando di dover ritornare all’ufficio principale.

Considerando le 20 ore circa che occorrono per l’intera esperienza di gioco, la ripetitività purtroppo è garantita. Ogni tentativo inoltre richiederà circa un’ora, appesantito dall’assenza totale di checkpoint e il numero ristretto di consumabili per ripristinare la vita. Fortunatamente la vivace soundtrack accompagna degnamente le nostre run, scongiurando che diventino davvero noiose quanto una fila in comune.

Special thanks to Gearbox Publishing

Un'umile appassionata del mondo dell'arte in cerca di un motivo valido per cui parlarne.

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