In un momento storico in cui acquistare un fumetto in edicola è sempre più raro, lanciare un progetto pensato proprio per questo tipo di distribuzione è un gesto indubbiamente coraggioso. D’altronde Bugs Comics non è nuova a questo tipo di avventure: nel 2019 lanciò la serie horror Samuel Stern che, dopo tre anni, continua a uscire in edicola con cadenza mensile.
Se lanciarsi in un progetto da edicola è coraggioso, lo è altrettanto farlo con un fantasy, vista l’abbondanza di libri e fumetti che riprendono questo tipo di ambientazione, ma se si ha qualcosa di nuovo da dire o da proporre, entrambe le scelte possono rivelarsi azzeccate. Con Kalya, Bugs Comics quindi ci riprova proponendo ai lettori una nuova serie fantasy tutta italiana firmata da Leonardo Cantone (sceneggiatura) e Luca Lamberti (sceneggiatura e illustrazioni).
È ancora troppo presto, ovviamente, per dare pareri definitivi, ma sicuramente questo primo numero intitolato Il Frammento del Caduto (pubblicato con cover regular di Elena Casagrande e variant di Carmine Di Giandomenico), fornisce molti spunti che potrebbero rivelarsi interessanti, se ben sviluppati.
Come ogni fantasy che si rispetti, tutto comincia con una mitologia molto densa (di fatti e soprattutto di nomi… la mia memoria ha faticato non poco a destreggiarsi in mezzo a una foresta di divinità e razze nuove) che fa da sfondo alla storia in cui si muoveranno la giovane e atletica Kalya, una ragazza dalle origini misteriose, e il suo aiutante Tagh, un goblin dalla lingua lunga.
In questo primo numero seguiamo le vicende di due gruppi di personaggi: da un lato Kalya e Tagh, che vivono di espedienti e di attività “diversamente lecite”, come ama chiamarle il goblin; dall’altro Leena, un’esperta alchimista, e il suo aiutante Aridan. Entrambi i gruppi vengono incaricati, separatamente, di indagare sull’Alkest, oggetto leggendario che pare costituisse il nucleo di un’antica divinità, e che sembra essere stato avvistato non lontano da loro. Recuperarlo diventa chiaramente fondamentale per entrambe le compagnie, chi con l’intento di studiarne le proprietà, chi per… beh, vi rimando alle “diversamente lecite attività” del nostro goblin, ma la natura dell’oggetto l’ha reso interessante anche per qualcun altro, ed è qui che iniziano i guai.
Alla ricerca dell’Alkest si sovrappone anche la ricerca delle origini della protagonista, che sa poco del suo passato se non che lei stessa è frutto dell’unione di due razze: quella umana e quella dei gjaldest, razza semi-divina di origini antichissime.
Le premesse per un buon fantasy ci sono tutte: antiche divinità, leggende, magia, razze fantastiche e un’intrigante avventura appena iniziata. La trama è molto densa, ma è facile seguirla grazie a personaggi ben caratterizzati e all’appoggio del tratto dettagliato e ricco di Luca Lamberti. Unico appunto sulle illustrazioni è la fatica a staccarsi da un’iconografia dei personaggi femminili che li vede ancora strizzati in armature e vesti poco funzionali al loro ruolo, ma abbastanza aderenti da non lasciare nulla all’immaginazione; visti i tempi, sarei stata molto felice di ritrovare in un fumetto di recente uscita rappresentazioni meno cliché e stereotipate.
Kalya – Il Frammento del Caduto rimane comunque un interessante primo numero di una serie che sono curiosa di veder andare avanti (il numero 2 è in uscita il 6 dicembre) e da cui non mi stupirei di veder nascere un GDR.
Un ringraziamento speciale a Bugs Comics
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