Il nido – Il crepuscolo del Terzo Reich raccontato da Marco Galli

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Primo giorno. 3 giugno 1944.

Un cervo entra nel mirino di un guardiacaccia. Un movimento distrae lo sguardo attento dell’uomo, che aggiusta il tiro un poco più in là, fino alla fonte del rumore, fino a una figura intera in tenuta da passeggio, calma, che cerca di accarezzare l’animale. Il guardiacaccia si immobilizza incredulo: quello che ha di fronte, apparentemente innocuo e decisamente lontano dall’essere minaccioso, è Adolf Hitler.

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Ci sono alcune cose nella vita che, in barba a qualunque tipo di stravolgimento mondiale, sono una garanzia, tipo che l’Halftime Show del Super Bowl, a prescindere da chi salirà sul palco, sarà gloriosamente trash, che i film di Tarantino se non li vedi al cinema perdi metà dello spettacolo, e che se vuoi un fumetto che abbia la stessa visione narrativa di un noir d’autore devi leggere Marco Galli.

L’ultima opera di Galli, Il nido (Coconino, 2022), racconta il Führer da una prospettiva intimista non inedita ma sicuramente insolita. In realtà è più corretto parlare di una molteplicità di prospettive, tenute insieme dalla sopracitata narrazione più filmica che letteraria. I suoi ultimi giorni infatti sono vissuti attraverso gli occhi della compagna Eva Braun, del suo cane Blondi, del guardiacaccia che più volte ha avuto la possibilità e la tentazione di uccidere l’uomo che ha segnato la storia del XX secolo, e della corte di ufficiali, medici e sostenitori che lo seguono nel suo rifugio arroccato sulle Alpi Bavaresi, detto “Il nido dell’aquila“.

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Le prospettive sono tante perché Adolf Hitler è uno dei caratteri più imperscrutabili dell’intera Storia dell’umanità, ed è impossibile inquadrarlo sotto un solo punto di vista. Sulle sue contraddizioni, allucinazioni e sulle potenzialità del suo carisma, studiosi e storici si stanno interrogando tuttora: anche dopo lo sbarco degli Alleati e con l’esercito ormai allo sbaraglio, lui continuava a parlare del suo Impero come se fosse imperituro. La morte di centinaia di migliaia di persone per sua mano non cozzava, nella sua testa, con un profondo rispetto per il regno animale, tanto da essere convintamente vegetariano. Molto si è dibattuto sul caso clinico di Hitler: c’è chi ha parlato di schizofrenia, di nevrosi, di personalità paranoide affetta da deliri d’onnipotenza, ma la verità è che si tratta di un caso così complesso che è impossibile venirne a capo.

Galli dipinge il Führer come una personalità fragile, preda di infinite contraddizioni e succube del ruolo che lui stesso si è assegnato, un uomo dalla personalità bipolare e dipendente da droghe e farmaci pesanti comunque incapaci di contenere i suoi deliri. Nell’arco di cinque giorni la corte di cui il cancelliere è circondato si rivela sempre meno devota, le persone a lui vicine sono progressivamente più spaventate dal suo declino psicofisico e l’idea della sua morte, per mano d’altri, per incidente o per sua stessa mano, si fa sempre più plausibile e desiderabile agli occhi di tutti.

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Un’escalation di deliri, visioni e allucinazioni accompagna le ultime ore di vita del Terzo Reich, in un’estetica simil-pulp che nasconde dietro i suoi colori ipersaturi il terrore del giudizio della Storia, il terrore che tutto, dalle vite di milioni di persone alle esistenze dei cervi nei boschi, sarebbe andato avanti anche (e forse meglio) senza di “lui”.

Racchiudere tutto questo in circa 160 pagine è impossibile, ma pur lasciando aperte le porte a mille approfondimenti e dubbi, Il nido coglie l’ineluttabilità del destino e contemporaneamente l’assurdità delle premesse che hanno generato i decenni più drammatici dello scorso secolo, affidando alle infinite potenzialità del fumetto, che Galli sperimenta e utilizza con un’energia e una padronanza spiazzanti, il giudizio del lettore e dell’umanità.

Un ritratto straniante e profondo del temuto Führer, che lo umanizza fino a renderlo patetico, che affonda le sue radici nella Storia ma ancora di più nella consapevolezza della fragilità psicologica e dei limiti umani del singolo, che si rivela essere non più di uno tra i tanti anche quando aspira, da solo, a dominare le masse.

Un ringraziamento speciale a Coconino Press

IndianaJuls Articoli
Appassionata di arte, illustrazione e letteratura, si è lasciata trasportare nel meraviglioso mondo del fumetto... e ora non può più farne a meno! * arte * fumetto * illustrazione * letteratura * GdR

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