Notti di Tokyo, di Mateusz Urbanowicz

notti di tokyo Mateusz Urbanowicz ippocampo recensione

Voto:

Dopo aver catturato il fascino degli antichi e peculiari negozi sparsi lungo le stradine della capitale giapponese con Botteghe di Tokyo, le inconfondibili illustrazioni dell’artista polacco Mateusz Urbanowicz tornano in un nuovo volume targato L’Ippocampo Edizioni, dal titolo Notti di Tokyo. Ancora una volta, protagonista assoluta è l’ipnotica città di Tokyo, proposta però in una chiave diversa, dal fascino misterioso: il suo volto notturno.

Questo volume pregiato e curato fin nei minimi dettagli è molto più di una semplice lettura. Immaginatelo piuttosto come un viaggio accanto ad un amico, una persona con la quale avete un’intesa tale da non aver bisogno che di poche parole. Urbanowicz vi prenderà per mano affinché lo accompagniate nei suoi vagabondaggi notturni per la capitale, in lunghe passeggiate senza meta che hanno visto tramutare ad ogni passo la sua percezione di Tokyo, un palcoscenico immenso dove le luci e i suoni non si spengono mai.

notti di tokyo il cancello

Il freddo, l’afa, le luci al neon, le voci e le risate, i passi svelti della popolazione notturna e le fragranze invitanti provenienti da ristoranti e izakaya si mescolano tutti sotto al manto della notte, portando un giovane Urbanowicz, ancora stordito dalla sua nuova vita in un paese sconosciuto, a frenare i suoi mille pensieri per lasciarsi trasportare da quel fiume in piena, magico e indimenticabile, che è la capitale giapponese di notte.

Il calare del buio tramuta infatti ogni aspetto della città e gli occhi attenti dell’artista non possono fare a meno di coglierne i particolari. Quando la pressione del lavoro e l’eccesso di stimoli diurno sembravano schiacciarlo, racconta Urbanowicz, era solito uscire la sera tardi a caccia di scorci, angoli inaspettati, mescolanze di luci irripetibili, situazioni sconvolgenti ma fugaci, che convogliavano in quella che lui stesso definisce nell’introduzione al volume una “meditazione“.

notti di tokyo campi purpurei

I percorsi di lettura proposti da Notti di Tokyo sono molteplici: potrete scegliere se immergervi nelle sole illustrazioni, soffermandovi sui dettagli messi in risalto dall’autore stesso, rimandando la lettura delle parti di testo per vivere un viaggio silenzioso e puramente emozionale. Oppure, potrete approcciarvi all’opera concentrandovi sia sulla componente visiva che sulle didascalie, per provare la stessa euforia e curiosità dell’autore e sua moglie Kana.

Non mancano spiegazioni sulle tecniche impiegate nelle illustrazioni, apprezzabili non solo dagli appassionati e dagli esperti, ma anche da chi non si diletta nel disegno. C’è inoltre una splendida sorpresa per gli amanti della lingua giapponese: come per il volume precedente dedicato alle botteghe di Tokyo, anche qui ogni testo, dall’introduzione alle didascalie delle illustrazioni, è scritto sia in lingua giapponese che in italiano, e potrà fornire un ottimo supporto per coloro che hanno voglia di dilettarsi con la lettura e mettere alla prova le proprie conoscenze linguistiche.

notti di tokyo notte solitaria

Una città complessa come Tokyo non può che racchiudere in sé anche contraddizioni, e la bellezza di alcuni luoghi si tinge non di rado di note stonate, come nel caso di parcheggi vuoti e spettrali, o di alti e freddi edifici che, pur nella loro magnifica e sbalorditiva grandiosità, sembrano a tratti scontrarsi con la bellezza della natura per inghiottire gli astanti nella loro fredde mura.

Con la schiettezza e l’umanità che lo contraddistinguono, Mateusz Urbanowicz non manca di condividere momenti scoraggianti nel suo processo creativo. L’artista rivela infatti alcuni fallimenti nei suoi tentativi di immortalare le scene che più lo hanno colpito nei suoi vagabondaggi notturni, fallimenti che lo hanno però inaspettatamente portato a modi nuovi di esprimersi attraverso il colore e il disegno. Uno dei grandi insegnamenti di questa raccolta di illustrazioni risiede proprio nel percorso che l’artista ha intrapreso, una strada che non ha un vero e proprio punto di arrivo: come la scoperta del proprio io interiore, che si accresce inesorabile ad ogni passo, guardare il mondo significa stupirsi costantemente e imparare, talvolta, a lasciarsi cullare da ciò che ci circonda.

Nelle ultime pagine è presente inoltre un’intervista di Urbanowicz al celebre regista giapponese Makoto Shinkai, in cui i due artisti si confrontano su tecniche e metodi impiegati per mostrare le bellezze di Tokyo ai propri lettori e spettatori.

Notti di Tokyo è un volume magnifico, da sfogliare per perdersi infinite volte fra le strade della metropoli giapponese. Consigliatissimo!

Un ringraziamento speciale a L’Ippocampo Edizioni




Melancoliae Articoli
Una traduttrice made in Italy appassionata di videogiochi (in particolare j-rpg), fumetti (Bonelli, americani e giapponesi), anime, letteratura fantasy e sci-fi e serie tv.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*