An Unkindness of Ravens: La vendetta dei corvi

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Alla fine del diciassettesimo secolo si tenne il tristemente famoso processo di Salem, in cui centinaia di persone tacciate stregoneria vennero bruciate vive. Non tutte le streghe, però, furono scovate in quell’occasione, e quelle superstiti si riunirono in due congreghe distinte, proseguendo il loro lavoro con maggior discrezione. Il primo gruppo, chiamato I Corvi, cerca ancora oggi di proteggere i propri adepti con le unghie e con i denti dal secondo gruppo, I Sopravvissuti, che pur di salvare la pelle hanno venduto i propri compagni nel processo di Salem.

La diatriba si consuma nelle apparentemente tranquille stradine di Crab’s Eye, dove Wilma si è appena trasferita con il padre per motivi di lavoro. Quest’ultima, che fa di tutto per passare inosservata, attira subito l’attenzione dei nuovi compagni di scuola perché identica ad una ragazza scomparsa proprio pochi giorni prima, Waverly. Tra i corridoi della scuola inizierà, quindi, una gara per entrare nelle grazie di Wilma, che non sa di valere moltissimo per la guerra tra congreghe, proprio a causa della sua incredibile somiglianza con la ragazza scomparsa.

La vendetta dei corvi Wilma

Storia, occultismo, suspense. Ne La vendetta dei corvi, di Dan Panosian e Marianna Ignazzi, ci sono tutti gli ingredienti per una graphic novel di successo. A questo punto però una premessa è d’obbligo: per quanto l’argomento sia trasversale, adatto cioè a tutte le fasce d’età, complessivamente la sceneggiatura è indirizzata ad una fetta di pubblico piuttosto giovane. Si tratta infatti di un vero e proprio teen drama sullo sfondo di un’impalcatura che oscilla tra il fantasy e il giallo in piena regola. Ovviamente questo non costituisce un difetto, ma è una chiave di lettura fondamentale per poter approcciare fin da subito con lucidità la lettura del volume.

Il clima che si respira, infatti, ricorda un po’ W.I.T.C.H. – un classico della mia infanzia – benché qui l’atmosfera sia a tratti decisamente più cupa. Ciò che però rende più particolare – e leggermente più matura – La vendetta dei corvi rispetto al fumetto appena citato, sono le prefazioni che accompagnano ogni capitolo, scritte in prima persona da una figura che si pone come una sorta di oscuro narratore esterno; a ben vedere, però, il termine è improprio, dal momento che parla come se fosse un personaggio all’interno della graphic novel.

Ogni capitolo, dunque, viene offerto al lettore con questo focus che ha lo scopo di illustrare chiaramente i fatti antecedenti alla storia raccontata, soprattutto per quanto riguarda la questione delle congreghe rivali. Si tratta di due o tre pagine che hanno un impatto decisamente diverso rispetto alle tavole prettamente narrative. Sono, infatti, pagine cupe, spigolose, che poco hanno in comune con il resto del fumetto, dove le linee sono decisamente più morbide e i colori più accesi e accoglienti. Una dicotomia che su carta può sembrare incolmabile, ma che in realtà trova un suo equilibrio personale e assolutamente funzionale.

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Il resto dell’opera si pone come più fresca, a tratti quasi fanciullesca; il clima che si respira nelle tavole è quello di un vero e proprio teen drama, con tutti i meccanismi che comporta: rivalità tra compagni di scuola, gruppi popolari super esclusivi contro emarginati e via discorrendo. La “sola” differenza è che qui i gruppi rivali hanno anche poteri magici e combattono una lotta sotterranea all’ultimo sangue.

Le tavole restituiscono lo stesso tipo di approccio, con colori vivaci e una grafica piuttosto tondeggiante; uno stile che può ricordare, ancora una volta, W.I.T.C.H. e le sue tavole fresche, con sfumature accoglienti che non stancano mai l’occhio del lettore. Ciò che però colpisce maggiormente ne La vendetta dei corvi è un’altra strana dualità: sebbene le tavole siano ricche di dettagli – basta dare un’occhiata ai fondali per notare una certa maniacalità – le linee che caratterizzano i personaggi sono molto semplici, come fossero bozzetti. Di nuovo, però, si tratta di un peculiare mix di suggestioni che riescono a trovare un equilibrio davvero funzionale.

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Sul piano narrativo, purtroppo, emergono tutti i difetti della graphic novel. Ad una prima lettura, infatti, ho pensato che La vendetta dei corvi fosse evidentemente un volume con il compito di presentare personaggi e storia, dal momento che gli elementi sono molti, ma appena accennati; un po’ come un episodio pilota di una qualsivoglia serie tv, gli autori hanno predisposto il tutto lasciando presupporre successivi sviluppi. Le dinamiche presentate nei 5 capitoli che compongono la storia sono molte e di varia natura: si passa dalla rivalità su menzionata tra le due congreghe al passato di Wilma, inconsapevole della sua pesante discendenza. Quest’ultima, in modo particolare, potrebbe bastare da sola a riempire almeno tre volumi. Informandomi meglio, tuttavia, ho scoperto che si tratta di un volume unico e non di una pubblicazione regolare.

Ciò che lascia perplessi è il non-finale della storia, nel quale c’è evidentemente l’apertura a un seguito che però, per quel che ne sappiamo ad oggi, probabilmente non arriverà mai. Una storia tronca, che lascia l’amaro in bocca perché non porta da nessuna parte; la trama, così come ogni subplot, non solo non trova la sua quadratura del cerchio, ma sembra lasciata decisamente a metà. È come se inizialmente fossero stati pensati altri capitoli, salvo poi abbandonare il progetto; non è chiaro se sia andata esattamente così, ma quel che è certo è che stando al sito di BOOM! Studios, l’editore originale, il fumetto è ufficialmente concluso.

Peccato, perché le premesse erano piuttosto buone e gli ingredienti – seppur non particolarmente innovativi – davvero efficaci. Mi sento di consigliarne la lettura? Obiettivamente non so rispondere a questa domanda; è senz’altro un bellissimo tuffo nel passato, quando passavamo pomeriggi interi sul tappeto delle nostre rispettive camerette a leggere i primi fumetti fantasy, sebbene in questo caso sia qualcosa di storicamente più inquadrato e leggermente più maturo. Il finale decisamente tronco, però, mi porterebbe a sconsigliare il volume; la scelta sta a voi, per quanto sapere che la storia ha delle importanti lacune e un non-finale non sia la migliore delle premesse.

Claudia_Smith Articoli
Piccola bambina cresciuta a pane e Dragonball, in tenera età scopre l'amore per tutto ciò che è narrazione, dai film ai libri fino ai fumetti di ogni tipo. Ad oggi cacciatrice compulsiva di news per tutto ciò che riguarda la cultura Nerd.

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