Tales of an imaginary deadman, di Armin Barducci

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Eris Edizioni di recente ha pubblicato il cofanetto dai toni estremamente pop di Tales of an imaginary deadman, ad opera di Armin Barducci; al suo interno si trovano i due brossura Teghe e Rest in space, accompagnati da due spillati intitolati Tossico e un’altra storia ed Etakan Api – The evergreen hunter. I vari volumetti sono stati elencati nell’ordine in cui dovrebbero essere letti, ma la casa editrice in ogni caso ha pensato bene di ovviare a eventuali confusioni riscrivendo sul retro dei singoli volumi spillati, e all’interno dei brossura, la loro numerazione.

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Prima di avventurarci nei contenuti, vorrei spendere ancora qualche parola sul contenitore: il cofanetto si presenta con una cura meticolosa delle dimensioni, poiché i volumi all’interno si incastrano alla perfezione e non rischiano di venire sballottati o rovinati, ma neanche vengono stipati al punto da rendere difficile l’estrazione di un singolo volume quando lo si vuole leggere. Inoltre, le grafiche sono una vera e propria chicca, considerando non solo il psichedelico fronte, ma anche il retro, dove vengono presentati i titoli e le sinossi dei quattro contenuti in un interessante schema a croce.

Andando al sodo, Teghe è il più corposo fra i quattro volumi e incarna caos, gioco di ruolo, superpoteri, guerra, viaggi nel tempo e nello spazio, ma anche molto di più. Teghe è la base da cui partire (effettivamente gli altri numeri possono anche non essere letti in modo consequenziale, sebbene seguire l’ordine consigliato migliori l’esperienza di lettura). Barducci condensa in poco meno di 160 pagine varie storie che poi si influenzeranno a vicenda, unendosi in un’unica gigantesca storia che spazia su campi diversissimi. Senza Teghe non si può comprendere il mondo creato dall’autore, poiché non solo getta le fondamenta della storia, ma è qui che i personaggi prendono vita e assumono uno spessore che non ci aspetterebbe.

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La narrazione prosegue in Rest in space, opera che si avvicina molto all’essere definita “wordless“, se non fosse per le brevi e necessarie frasi che appaiono sporadicamente. Rest in space approfondisce una parte di storia solo accennata nel volume precedente, unendo un viaggio dallo spazio al microcosmo, una rivelazione continua che riporta alla luce le piccole cose, a volte strappando anche qualche sorriso, considerando tutte le citazioni nerd che l’autore mette nei suoi fumetti (non tutte immediate).

Per quanto riguarda i due spillati, questi rappresentano decisamente una lettura più leggera e sono riassumibili come dei “dietro le quinte” della storia, degli approfondimenti su cosa accade e sulle dinamiche che si sono messe in moto affinché il mondo pensato dall’autore potesse nascere.

Tutto questo per dare un’idea generale di cosa sia il cofanetto di Tales of an imaginary deadman: tutto ciò che contiene è un tripudio di libertà autoriale e cultura pop. Sotto uno strato di apparente disimpegno, si viene a scoprire un pensiero profondo ed articolato da parte di Barducci, che non solo disegna per divertirsi e divertire, ma scrive per parlare di qualcosa a modo suo: non per forza bisogna usare mezzi complessi per parlare di tematiche importanti come il lutto, la dipendenza o il bullismo.

Leggere questo cofanetto equivale a tuffarsi in una vasca in cui acidi, cult anni ’90 e leggerezza vengono plasmati dalla fantasia di un gruppo di ragazzi che trova il proprio rifugio nel gioco di ruolo, l’unico posto felice dove nessuno li giudicherà e dove possono essere tutto quello che vogliono.

Questo cofanetto è un piccolo gioiellino apprezzabile tanto dai nerd quanto da chi non lo è, una lettura piacevole nelle corde di tutti coloro che cercano qualcosa di diverso e spensierato senza rinunciare però all’impegno. Tales of an imaginary deadman regala piccole e grandi emozioni alle quali non si dovrebbe rinunciare.

Un ringraziamento speciale a Eris Edizioni

Nina-chan Articoli
Dolce, carina, coccolosa, sadica, affascinata dall'horror e dal creepy... insomma, gli opposti convivono in me. "Mani in pasta" ovunque con collaborazioni tra sceneggiature, recensioni, gestione di disegnatori ed autori, sono loro il mio mondo. Datemi libri, non fiori.

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