Rosso Profondo vol. 1 – L’uomo dimenticato

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Se amate le storie con i vampiri e vi piace vederli in ambientazioni moderne come Buffy l’Ammazzavampiri e Blade, oppure vi divertite a giocare di ruolo con Vampire: The Masquerade e disprezzate i vampiri che brillano alla luce solare, allora potrebbe interessarvi Rosso Profondo, nuovo fumetto horror edito da SaldaPress.

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La sceneggiatura è un lavoro originale di Tim Seeley, noto nel mondo del fumetto per alcuni volumi dedicati alla figura di Nightwing per DC Comics, i fumetti sui G.I.Joe e i Transformers, nonché per Revival (altro fumetto SaldaPress). Come dichiara Seeley stesso nella prefazione del primo volume, con quest’opera ha voluto trasporre graficamente quelle che sono le sue più grandi paure: la precarietà, l’instabilità politica del suo Paese e soprattutto l’odio, in particolare quello razziale.

A far paura per lui non sono i mostri o i vampiri, ma le ideologie suprematiste, che nell’America di Trump hanno trovato vita nuova e si sono sentite legittimate da un simile leader. Lo scenario proposto però si presenta ben peggiore di quello attuale, infatti a minacciare l’America e il delicato equilibrio che esiste tra umani e vampiri è una banda di vampiri suprematisti bianchi.

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Il protagonista principale della storia è Charles Ipwich, per gli amici Chip, un vampiro dall’aspetto molto umano che cerca di vivere una vita tranquilla a Fall’s End, un paesino dell’America rurale dove gli abitanti sono per lo più zoticoni e sostenitori di Trump. Chip ci appare come un uomo qualunque, che accetta di essere sfruttato dal proprio capo al minimarket in cui fa il turno di notte, e che subisce passivamente le angherie dei clienti ubriaconi per evitare qualsiasi problema. La vera natura di Chip tuttavia esce fuori con l’arrivo in casa sua di Evie.

La ragazza, nativa americana, è affetta da una patologia chiamata policitemia vera, che le fa produrre più sangue del necessario, per questo ogni giorno va da Chip per permettergli di berlo. Il legame tra i due personaggi non è puramente utilitaristico, ma si capisce fin dall’inizio che c’è qualcosa di più profondo e questo rapporto viene messo in crisi da un litigio che rivela l’aspetto mostruoso di Chip, che però rispetto a quello degli altri vampiri rimane molto umano.

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A rovinare la tranquillità di Chip è l’arrivo a Fall’s End di altri vampiri che vogliono occupare il suo “territorio di caccia”. Chip viene infatti approcciato da Kamilla Magdalena Kaczmarek, una vampira che non ama molto indossare vestiti a meno che non si tratti di pellicce, visto che la si vede per la maggior parte del volume nuda (sebbene il suo nudo risulti mai volgare).

Kamilla spiega a Chip di far parte di un gruppo ribellatosi all’Ordine del Vespro, una potente organizzazione di vampiri che controlla le varie città americane e agisce nell’ombra per non rivelare la propria esistenza agli umani (la si potrebbe paragonare alla Camarilla per chi conosce Vampire: The Masquerade), e gli dice che lui è il loro eroe perché potrebbe salvare i suoi simili. Chip non vuole essere l’eroe di nessuno, tanto meno di quelli che si rivelano essere dei nazisti succhiasangue che vogliono usare i suoi concittadini come carne da macello. Spinto dal vivido ricordo del suo passato (un flashback a cui è dedicato un intero capitolo) e dal desiderio di proteggere Evie e gli altri, Chip decide di combattere e ad aiutarlo saranno eroi inaspettati.

Non è facile essere completamente originali con i vampiri, soprattutto vista l’enorme quantità di prodotti che li hanno come protagonisti, ma la trama di Rosso Profondo sa essere avvincente e mette voglia di leggere un capitolo dopo l’altro. La critica alla società americana moderna è evidente, tra la disoccupazione dovuta alla chiusura delle fabbriche, la mascolinità tossica e ovviamente il suprematismo bianco. Quest’ultimo viene incarnato dal capo dei Sangue d’alabastro, Victor Varney, che con i suoi capelli biondi perfettamente pettinati e la sua retorica d’odio verso i vampiri e gli umani non caucasici ricorda in qualche modo un giovane Trump.

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I disegni sono a cura di Corin Howell, che personalmente trovo sia riuscita a rendere i personaggi ben caratterizzati ed espressivi. Le scene di combattimento sono dinamiche e, per quanto da un prodotto horror ci si aspetterebbe molto più sangue, le parti splatter sono molto belle da vedere. Anche la colorazione di Mark Englert , caratterizzata dal contrasto tra il nero della notte e colori accesi e brillanti (prevalgono il blu elettrico, il verde acido, il viola e ovviamente il rosso), contribuisce a rendere la parte grafica molto piacevole per la vista e a mantenere alta l’attenzione del lettore.

Anche il lettering è ben curato. Nello specifico ho apprezzato molto il cambio di stile dei balloon a seconda che a parlare sia un umano o un vampiro, un effetto che valorizza e accentua la natura duale di Chip. Nelle ultime pagine, inoltre, si possono trovare alcuni bozzetti dei personaggi e l’intervista a Corin Howell, che racconta il processo creativo dietro il fumetto.

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Ho trovato questo primo volume di Rosso Profondo davvero molto interessante e sono curiosa di sapere come continuerà la storia, ma non mi sento di promuoverlo a pieni voti principalmente perché viene presentato come un fumetto horror, e al suo interno non ho trovato nessuna scena che possa essere definita propriamente tale. Sono pochi anche i momenti di vera suspense, diciamo che prevale lo stile pulp. A parte questo, si tratta di una lettura molto piacevole e consigliatissima per chi apprezza i vampiri e vedere i neonazisti prenderle di santa ragione.

Un ringraziamento speciale a SaldaPress

Kalles Articoli
La mia passione per i videogiochi nasce sin da bambina con la prima Play e Pokemon Blu per GameBoy e non mi ha mai abbandonata. Amo in particolare i GDR e rilassarmi con Animal Crossing. Oltre ai videogiochi, mi interessano molto le serie tv e l'animazione nelle sue varie forme.

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