Da molti anni ormai la storica rivalità tra Marvel e DC ha valicato i confini dei fumetti per protrarsi anche nel cinema e la televisione, e nonostante alcuni passi falsi della DC in questi ambiti, sembra che finalmente abbia trovato la sua strada proponendo prodotti sorprendenti come la serie tv Doom Patrol.
Rilasciata negli Stati Uniti sulla piattaforma DC Universe e in italia su Amazon Prime Video, Doom Patrol parla di un gruppo di persone con abilità straordinarie, che però a differenza dei Titans o la Justice League è formato da reietti della società che si sono nascosti per anni in una magione sperduta nel nulla. Robotman, Negative Man, Cyborg, Crazy Jane ed Elasti-Girl sono i cinque membri della squadra messa in piedi dallo scienziato Niles Caulder, anche detto “Chief“, l’uomo che ha visto in dei “fenomeni da baraccone” la possibilità di essere molto di più.
La serie si concentra in maniera interessante sul concetto di diversità. Il supereroe è sempre visto come “diverso”, ma nella maggior parte dei casi si tratta di una diversità che lo rende superiore rispetto all’essere umano medio, sia fisicamente che moralmente. In Doom Patrol invece abbiamo a che fare con persone strappate ad una vita normale, che si ritrovano a dover affrontare un nemico che fa rivivere le loro peggiori paure. Questo porta inevitabilmente a due possibilità: superarle e vincere lo scontro o soccombervi e perdere.
Al pari di altri contenuti a marchio DC Universe come Titans e Swamp Thing, Doom Patrol si differenzia molto dalle più note serie tv dell’Arrowverse grazie ad una storia non diluita con cattivi di passaggio o episodi musical. L’elemento “interesse amoroso” tra l’altro viene usato con parsimonia e si amalgama bene col resto rendendo i personaggi più vivi, senza però mai distrarre lo spettatore dall’obiettivo principale: sconfiggere Mr. Nobody.
Sebbene il nome del villain possa risultare poco altisonante, la portata dei suoi poteri ci è chiara fin da subito, dal momento che è lui stesso a narrare la storia. Non è un espediente insolito, ma in questo caso è parte integrante dei poteri del personaggio, che per tutta la stagione si identificherà come il narratore e fino alla fine rimarrà fedele al suo nome.
La serie saprà soddisfare molto sia chi conosce i fumetti originali, che chi è rimasto colpito dall’apparizione dei personaggi nella prima stagione di Titans o è incuriosito dalla presenza di Cyborg dopo averlo conosciuto in Justice League (anche se non è la stessa versione dell’eroe DC).
Una storia ben costruita, unita ad un cattivo coi fiocchi e dei personaggi che affrontano una vera crescita emotiva, rendono Doom Patrol a mani basse una delle migliori serie televisive DC. Non ci resta che sperare che la seconda stagione in arrivo nel 2020 sia ugualmente bella, se non di più.
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