Call of Duty: Modern Warfare (Xbox One)

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Dopo aver provato la beta multiplayer a settembre, è finalmente arrivato il momento di dare il giudizio definitivo sul nuovo Call of Duty: Modern Warfare. Infinity Ward sarà riuscita nell’arduo compito di rinnovare il titolo e far breccia nei cuori di vecchi e nuovi giocatori?

Come tutti sapranno, Call of Duty è una serie che deve il suo successo principalmente alla ricca componente multiplayer che l’ha sempre contraddistinta. Modern Warfare però storicamente vuol dire di più, in primis personaggi e missioni memorabili, e in tal senso questo reboot non tradisce le aspettative.

modern warfare 2019 special ops

La saga originale viene rivista in chiave moderna, spingendo subito sull’acceleratore con missioni frenetiche e varie, trattando anche temi fortemente attuali. L’unica pecca della campagna, davvero ben fatta, è la sua longevità, poiché raggiungere i titoli di coda richiederà appena 6 ore di gioco, andando verso le 8 ore con la difficoltà più elevata. La varietà offerta però è sensazionale: missioni di assalto più classiche saranno affiancate da altre puramente stealth o ambientate in stretti cunicoli dove il buio sarà il nostro principale alleato.

I conflitti si svolgono tra Londra e l’Urzikstan, una regione fittizia su cui gli sviluppatori hanno dovuto ripiegare per non citare esplicitamente il Kurdistan e zone limitrofe. Il riferimento a situazioni del nostro presente è piuttosto palese, un atto di coraggio da parte degli sviluppatori che ho particolarmente apprezzato. Infinity Ward inoltre mi ha sorpreso mettendo finalmente da parte il limitato concetto di buoni e cattivi, fornendo una visione del conflitto più completa, anche se non manca qualche reinterpretazione storica in favore degli Stati Uniti.

Per quanto concerne la modalità single-player, il gioco si pone come un validissimo nuovo inizio per la serie Modern Warfare, che in futuro potrebbe continuare a regalarci grandi soddisfazioni. Il tutto poi è condito dalla giusta dose di fanservice, con qualche riferimento ai precedenti capitoli.

call of duty modern warfare 2019 combattente

Le novità però non riguardano solo l’intreccio narrativo, ma anche e soprattutto il gameplay. Pad alla mano l’evoluzione rispetto ai vecchi capitoli si percepisce chiaramente, giacché ci troviamo davanti ad una via di mezzo tra un CoD classico e un più “simulativo” Battlefield. Ovviamente la resa finale rimane tra le più arcade nel panorama videoludico moderno, però ho apprezzato questo cambiamento, che finalmente ci consente di percepire in maniera più adeguata la pesantezza dell’equipaggiamento.

Tutto questo è racchiuso all’interno di un level design che rappresenta l’apice del genere e si conferma assolutamente all’altezza della fama degli sviluppatori. Questo si nota soprattutto nelle mappe multiplayer, anche se rispetto al passato troviamo una percentuale maggiore di ambienti ampi, che meglio si sposano con il ritmo di gioco più ragionato. Di contro quest’abbondanza di spazi aperti ha portato, specialmente nelle modalità più classiche come il Deathmatch a Squadre, ad una maggiore presenza di episodi di camping.

Le lamentele della beta però non sono rimaste inascoltate e ad esempio ho potuto constatare il ritorno della minimappa, grande assente nella prova effettuata a settembre. Un’altra criticità emersa in precedenza riguardava i respawn, che in gran parte sono stati migliorati, anche se occasionalmente può accadere di tornare in gioco e morire dopo pochi secondi. Avere un Time-To-Kill fin troppo basso è probabilmente il modo migliore per riassumere quei pochi difetti che intaccano un comparto multiplayer assolutamente di primo livello, con un netcode, almeno nella mia prova, esente da qualsivoglia problematica o disconnessione.

L’offerta multiplayer è mastodontica e per tutti i gusti: oltre alle classiche modalità a squadre classiche, troviamo una modalità 2 vs 2 per giocare in coppia con un amico, il sempreverde tutti contro tutti, la modalità Guerra Terrestre con oltre 100 giocatori ed infine tutta una serie di missioni speciali co-op da affrontare sia online che in locale.

Le modalità standard invece includono (oltre al Deathmatch a Squadre) il Dominio, il Cerca e Distruggi e Quartier Generale, assieme alla loro variante “Realismo” che prende il posto del classico Veterano e propone partite prive di HUD e minimappa, oltre ad una vitalità ridotta.

modern warfare 2019 molotov

La sopracitata Guerra Terrestre è interessante, perché si propone con una formula diversa da quella classica dei battle-royale nonostante l’altissimo numero di giocatori in partita. È un po’ come un Dominio su vastissima scala, con ambienti di dimensioni molto generose ed un maggior tatticismo, grazie ad un ritmo inevitabilmente più lento.

Completano il pacchetto le missioni co-op, che ho trovato l’elemento meno brillante dell’intera offerta. Il gioco stesso consiglia di affrontare quest’ultime dopo la campagna, visto che dovrebbero porsi come eventi successivi alla stessa, ma manca senza dubbio il mordente visto nella storyline principale.

Una novità assoluta è il cross-play, che mi ha permesso di giocare con utenti di tutte le piattaforme. L’unica discriminante è il dispositivo di input: verremmo associati ad altri giocatori in base all’utilizzo di gamepad o mouse e tastiera. Ovviamente tutto ciò è completamente opzionale e l’utente è libero di disattivare il cross-play in caso di necessità.

call of duty modern warfare 2019 camping cecchino

Rinnovato anche il sistema di progressione, che abbandona il vecchio Prestigio per abbracciare una visione più attuale, in linea con quanto visto nei titoli della concorrenza e i loro sistemi stagionali. Una volta arrivati al livello 55, avremo accesso ai Seasonal Officer Ranks, con tutta una serie di missioni connesse a ciascun livello per poter progredire fino ad un massimo di cento sfide, alla fine delle quali sbloccheremo un emblema di riconoscimento del nostro percorso oltre a tutta una serie di bonus aggiuntivi.

Inizialmente ciò potrebbe spiazzare i giocatori abituati al precedente sistema dei prestigi ma, pensando al supporto post-lancio del gioco, questo sicuramente aiuterà a rendere l’approccio alla progressione più dinamico e meno noioso rispetto al passato.

Concludo la mia disamina del multigiocatore parlandovi delle classi e delle personalizzazioni. Le armi ad esempio dispongono di un livello, che salirà basandosi sull’utilizzo che ne faremo anche in termini di uccisioni effettuate: più prenderemo confidenza con un’arma, più accessori, skin e potenziamenti sbloccheremo. Oltre alle armi avremo la possibilità di scegliere i bonus per le serie di uccisioni, che andranno dal classico supporto radar avanzato sulla minimappa, fino all’utilizzo di elicotteri pesantemente armati. Non mancano ovviamente anche le abilità bonus, che andranno da una riduzione dei danni subiti dalle esplosioni fino ad una ricarica meno lenta o vantaggi di altro tipo, per combinazioni ideali con le armi equipaggiate.

call of duty modern warfare 2019 carro armato

Parliamo infine del comparto tecnico. Infinity Ward in questo nuovo Modern Warfare sfoggia il nuovo engine proprietario che ha richiesto ben cinque anni di lavoro da parte del team. Il risultato è davvero notevole, l’utilizzo di luci dinamiche, fisica migliorata, texture finalmente in altissima definizione e animazioni di nuova generazione segnano un cambiamento epocale per Call of Duty.

Durante la mia prova su Xbox One X, il titolo ha mostrato sempre i muscoli, mantenendo un framerate piuttosto stabile sui 60 fotogrammi al secondo, anche se, durante la campagna, non è mancato qualche calo di minore entità, probabilmente risolvibile tramite un aggiornamento. La risoluzione nativa con target 3840×2160 fa utilizzo della ricostruzione temporale dell’immagine in quelle situazioni dove il gioco mette in crisi la console ed entra in gioco la risoluzione dinamica, in maniera molto simile a quanto visto recentemente in Gears 5. Nonostante ciò la pulizia dell’immagine non subisce mai peggioramenti significativi. È presente anche il supporto HDR, con una resa, soprattutto nelle missioni nel buio più totale, decisamente impressionante: a parer mio questo è uno dei pochi titoli che ad oggi sfruttano in maniera piuttosto sapiente la suddetta tecnologia.

In quanto all’audio, troviamo più che altro dei setting standard che consentono di regolare frequenze alte, medie e basse in accordo col dispositivo di ascolto, sia questo un sistema multicanale, stereo o cuffia. Segnalo a proposito la presenza di un buon doppiaggio italiano, decisamente sopra la media, oltre ad un validissimo sistema di effetti sonori con esplosioni e colpi di arma da fuoco abbastanza realistici.

call of duty modern warfare 2019 soldati

Tirando le somme, posso dire senza alcun timore che Infinity Ward è tornata in forma smagliante. Il reboot di Call of Duty: Modern Warfare segna il riscatto per uno studio di sviluppo che ha fatto la storia degli FPS nella scorsa generazione di console. Non manca qualche criticità in alcuni aspetti: una campagna strepitosa ed incalzante che purtroppo si esaurisce in poche ore di gioco e un paio di aspetti del comparto multiplayer che, sebbene migliorati rispetto alla beta, necessitano di un’ulteriore rifinitura.

Parlando di tecnica e contenuti, però, ci troviamo davanti ad uno dei capitoli più ricchi della serie, con una personalizzazione ai massimi livelli, un supporto post-lancio gratuito molto promettente e un level design da applausi. A tutto ciò poi vanno ad aggiungersi un innovativo sistema cross-play e un impianto grafico finalmente moderno.

Siete vecchi fan delusi dalle recenti iterazioni del brand o nuovi giocatori che approcciano per la prima volta la serie? Beh, Modern Warfare è tornato ed è il titolo che fa per voi!

Un ringraziamento speciale ad Activision




Mentore Articoli
Alessio Contini all'anagrafe, Mentore sul web. Videogiocatore a 360 gradi, appassionato di tecnologia, automobili e semiotica. Studio linguaggi dei media e comunicazione.

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