Party Hard (Nintendo Switch)

party hard nintendo switch

Voto:

Cosa non si farebbe per un po’ di pace e tranquillità? Io stesso devo ammettere, da insonne cronico e clinico, che a volte farei proprio di tutto per arrivare al meritato riposo. Probabilmente, però, il personaggio principale di Party Hard deve aver davvero preso alla lettera questo bisogno, con risultati alquanto cruenti.

L’incipit del divertente indie game sviluppato da Pinokl Games è tutto qui. Un poliziotto racconta, in ben recitate cutscene, la sua incredibile rincorsa a questo folle criminale, autore di centinaia di omicidi in tutta America e che, a sua detta, voleva solo “some peace and quiet”.

Party Hard cutscene
La scena iniziale che dà il via alla campagna di Party Hard. Le voci sono ottimamente interpretate.

Il gioco vi porterà nei più esclusivi ed esotici bar, rooftop, disco club degli Stati Uniti d’America per un totale di 12 capitoli. A questi vanno aggiunte alcune missioni secondarie, che variano dal tema principale, altrettanto divertenti. Contenutisticamete non ci si può di certo lamentare, soprattutto se alla campagna principale e alle side-quest aggiungiamo anche una sfiziosissima modalità multigiocatore locale.

Qualunque sia la modalità da voi scelta, in Party Hard sarete sempre chiamati a fare una ed una sola cosa: uccidere tutti gli invitati alla festa. L’atmosfera che si crea nelle partite è pertanto surreale, grottesca ma quanto mai divertente e interessante. Luci sfavillanti, ragazze in vestiti succinti, costosi cocktail, musica disco ed il nostro anti-eroe, sullo sfondo, ad eliminare uno per uno tutti gli ospiti del party.

Party Hard farm party
Chi non ha mai sognato di morire in una festa di campagna negli Stati Uniti?

Il gioco presenta una ricca pixel art 2D con visuale a volo d’uccello che crea l’illusione della terza dimensione. Il level design è ispirato e variegato, con luci, oggetti e personaggi che richiamano indissolubilmente ai magici anni ’80. La palette cromatica scelta, soprattutto nelle immagini promozionali e nelle schermate, ricorda molto quella del celeberrimo Hotline Miami, sempre più autentico totem e fonte d’ispirazione per tutti i developer indie. Muoversi all’interno del quadro è sempre semplice e i percorsi presenti sono intuitivi al punto giusto e, qualora la confusione del party prenda il sopravvento, è comunque possibile zoomare sul personaggio in modo da localizzarlo.

Party Hard dance
È possibile anche prendersi la scena e ballare come matti scatenati sotto il palco. Ma gli altri invitati, a quanto pare, non sempre gradiranno…

Le feste hanno sempre un gran numero di invitati, generalmente tra i 50 e i 70, e ucciderli tutti può essere un compito alquanto arduo. L’arma base del nostro “eroe” è un silenzioso coltello attivabile attraverso la pressione di un semplice tasto. Una volta ucciso il malcapitato di turno sarà necessario sbarazzarsi del cadavere sfruttando gli innumerevoli nascondigli offerti dagli scenari. A seconda del locale in cui starete ballando, flirtando e uccidendo, potrete sfruttare cassonetti, tombini e, perché no, anche far scomparire le carcasse lanciandole direttamente dal rooftop. Per quanto sia possibile completare i vari stage semplicemente utilizzando l’arma primaria, il modo più interessante per “calmare” i numerosi party consiste nello sfruttare l’ambiente circostante per omicidi più creativi. Già nel tutorial, imparerete come un semplice barbecue possa trasformarsi in un tragico incidente semplicemente spingendoci dentro lo sfortunato addetto alla rosticciata.

Non voglio assolutamente rovinarvi la sorpresa ma, tanto per capirci, vale la pena nominare almeno qualche interessante meccanismo di omicidio presente nei primi livelli. Manomettere una fantastica Harley Davidson causerà l’ira dell’ignaro proprietario che, per reazione, inizierà a picchiare a sangue chiunque gli capiterà a tiro; avvelenare il prezioso punch presente sul tavolo farà sentire male chiunque ne berrà anche un solo bicchiere e… vabbè sapete come va a finire; Aprire il gas del forno in cucina creerà un’esplosione che coinvolgerà chiunque sia presente nelle immediate prossimità. E così via. Sebbene questa sia senz’altro la componente del gameplay più intrigante, va detto che non tutto funziona davvero alla perfezione. Gli oggetti con cui interagire sono sempre troppo pochi e, una volta attivati tutti quelli presenti, rimane sempre una grandissima fetta di invitati da uccidere, noiosamente, semplicemente col coltello. E’ davvero un peccato dato che la maggior parte delle meccaniche sviluppate sono davvero intelligenti e innovative.

I livelli ruoteranno in modo completamente casuale le posizioni di oggetti e personaggi dopo ogni Game Over.

Party Hard non è assolutamente un gioco semplice. A parte il già citato gran numero di persone da eliminare che contraddistingue ogni livello, bisogna aggiungere il fatto che gli scenari sono disegnati in modo tale da darvi poche opportunità di uccidere, indisturbati, invitati malauguratamente rimasti da soli. Inoltre nascondere i corpi risulta cruciale se non si vuole riempire la festa di poliziotti. Anche qui, c’è da ammettere che le meccaniche di investigazione degli uomini di legge non risultano chiare al 100%. Fin troppe volte mi è capitato di essere stato accusato sebbene nessuno potesse testimoniare contro di me e fossi ben lontano dalla scena del crimine. In ogni caso, Party Hard è un gioco che, più che l’abilità, premia la pazienza (e la fortuna). Pertanto qualora lo si giochi con metodica cura e meticolosità, nascondendo con calma ogni cadavere, si riuscirà sempre ad arrivare alla fine degli stage.

Il Game Over è comunque sempre dietro l’angolo e, purtroppo, obbliga a ricominciare il livello da capo. Nonostante tutto ciò può risultare spesso frustante, soprattutto quando si è quasi alla fine del livello, il gioco di Pinokl Games nasconde un’attraente idea che renderà i vostri riavvii meno traumatici. Infatti, dopo ogni nuovo inizio, il livello cambierà, ruoterà o ricollocherà gli oggetti e i nemici presenti. Un’autentica chicca che aiuta ad alleviare il tedio causato dal Game Over. Inoltre, in qualunque momento, è possibile utilizzare i numerosi telefoni presenti nello stage per chiamare aiuto offerto da improbabili assistenti. Anche qui la creatività degli sviluppatori ha trovato terreno fertile e, tra alieni, zombi, killer non potrete annoiarvi.

Quanto sono belli i party sui rooftop? Beh, ammesso che tra gli invitati non ci sia l’antieroe di Party Hard.

Chiudo la recensione parlando della fantastica sountrack del gioco. È davvero tra le migliori colonne sonore abbia mai avuto modo di ascoltare in un indie game. Sebbene i temi siano girati a loop, sono così belli e variegati (oltre che tagliati perfettamente per il clima di gioco) che è davvero impossibile stancarsi di sentirli. Per vostra comodità, in fondo all’articolo vi allego una playlist con tutti i brani di Party Hard. Scommetto che farà capolino nelle vostre feste.

Party Hard è l’ennesimo buon indie game presente sul sempre più ricco Nintendo eShop. Alcuni difetti sparsi non gli permettono, però, di raggiungere lo stato di must-have nonostante sia infarcito di buone idee e dotato di stile da vendere. È senz’altro venduto ad un prezzo corretto per una nuova release, sebbene sia già presente su altre piattaforme a cifre più basse. Time to get some peace and quiet now…

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Vivo nella costante speranza che venga finalmente costruita un'astronave per Namek. Nell'attesa, tra una tazza di caffè d'orzo e una pizza Hawaiiana, impiego il mio tempo videogiocando e discutendo di argomenti che non interessano a nessuno. Nelle ore diurne sono un architetto.

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