Armello (Nintendo Switch)

armello nintendo switch

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Per qualche strana congiunzione astrale, in queste ultime settimane ho avuto l’occasione di mettere le mani su ben due giochi sviluppati in Australia, dove attualmente vivo: The Gardens Between e Armello. Sebbene siano due titoli di genere completamente differente, si possono rintracciare interessanti similitudini tra i due. Sono entrambi indie games, usciti in un periodo simile anche su Nintendo Switch e dotati di una forte impronta artistica. Che dire… Well done Australia!

Armello Cutscene
Siete pronti a guadagnarvi il trono?

I lettori più attenti al mondo del gaming, però, conosceranno già molto bene Armello, dato che il titolo firmato League of Geeks è stato pubblicato la prima volta nel 2015 per PC e PS4, arrivando successivamente anche su Xbox One e mobile ed ora, finalmente, su Nintendo Switch. Per me è sempre interessante notare come una grande quantità di titoli indie convertiti per Switch sembrino tagliati apposta per la console ibrida Nintendo. Nella fattispecie si tratta di uno strategico a turni, pesantemente influenzato da meccaniche da gioco da tavolo puro, il tutto inserito in un comparto tecnico che ricorda vagamente gli ultimi Civilization.

Stiamo parlando di un gioco, quindi, con partite che possono durare anche un’ora ma che, vista la sua intrinseca natura a turni, si configura perfettamente anche per veloci sessioni sul tram o al parco dato che è possibile riprendere il match esattamente dal momento in cui lo si è precedentemente interrotto. Senza dilungarmi troppo, sembra quasi che Nintendo Switch stia regalando una seconda vita (spesso addirittura migliore della prima) a diversi titoli indie.

Armello Gameplay
Sul tavolo di gioco di Armello, è possibile spostarsi di casella con un pattern di movimenti esagonale, come negli ultimi Civilization.

L’idea di fondo di Armello è alquanto intelligente e influenza il gameplay in ogni suo aspetto. Il Re del regno di Armello, un leone dall’aspetto fiero e, da quanto rintracciato in alcuni dialoghi, dal passato illuminato e saggio, è stato infettato da un oscuro morbo chiamato Putrefazione. Questa specie di maledizione ne influenza non solo l’aspetto e la condizione fisica, ma anche il giudizio e il comportamento. Colui che era conosciuto per essere stato un astuto sovrano, è ora un imprevedibile ed iracondo tiranno destinato ad una prematura morte per mano di questo tenebroso e ignoto virus.

La morte del re è un fattore che aleggia costantemente su tutte le partite. In realtà ogni match finisce con la morte del sovrano, che sia per mano della Putrefazione da cui è affetto (che lo priva di un cuore ogni alba) o per mano dei quattro eroi presenti contemporaneamente sul tavolo di gioco. Il loro stesso scopo è quello di sostituirsi al regnante e hanno 4 modi per reclamare il trono. Per la verità uno dei più grandi limiti di Armello, a mio parere, risiede nel livellamento decisamente imperfetto delle meccaniche di vittoria.

Si può ottenere la corona per regicidio, per maggior prestigio, collezionando Pietre dello Spirito e per Putrefazione. Senza entrare troppo dettagliatamente nella descrizione delle stesse, risulta davvero una sfida troppo difficoltosa e sbilanciata arrivare alla vittoria tramite l’ultima modalità elencata. Sebbene regali una grandissima soddisfazione, accumulare Putrefazione (mettendosi quindi nella difficile posizione di perdere punti salute ogni turno) e poi sconfiggere in battaglia il Re è qualcosa che richiede un numero di turni enorme e una buona fortuna nel pescaggio delle carte. E come sapete bene la fortuna non può far parte in maniera preponderante di un piano studiato a tavolino.

Armelo Carte
Le carte di Armello sono contraddistinte da grafiche fantastiche.

Armello prevede un complesso e profondo sistema di regole che viene efficacemente esposto nel lungo tutorial, diviso in quattro sezioni, e permette al giocatore anche di familiarizzare con i quattro clan presenti nel gioco (Lupi, Ratti, Orsi e Conigli). L’ottima introduzione è corredata da fantastici filmati animati che, purtroppo, non vengono riproposti nelle fasi successive. Uno dei più fastidiosi difetti di questo videogame, infatti, risiede nel non avere una campagna e, di conseguenza, una trama. I ragazzi di League of Geeks hanno dimostrato di avere un ottimo potere immaginifico, un gran talento nella creazione di personaggi interessanti e di un setting dinamico. Pertanto mi duole davvero constatare quest’immensa occasione sprecata.

Una volta avviata la partita, il giocatore è completamente libero di scegliere la propria strategia, basandola spesso sul clan e l’eroe scelti. Ovviamente la selezione del fiero combattente Thane (del Clan dei Lupi) porta, come naturale conclusione, alla scelta di una partita che non si basi sulla magia. Così come scegliere un personaggio del Clan dei Ratti invoglierà il giocatore ad abbracciare un approccio più stealth e basato sull’astuzia. C’è comunque spazio per modificare il proprio piano in corso d’opera e, anzi, al giocatore è richiesta grandissima flessibilità dato che le carte pescate possono influenzare pesantemente il match. Forse anche troppo.

Alla fine di ogni turno, infatti, non solo il Re perderà un punto vita e ne guadagnerà uno di Putrefazione, ma tutti gli eroi pescheranno delle carte divise in tre categorie: Oggetti, Magia e Trucco. Anche la selezione del mazzo da cui pescare le carte, ovviamente, fa parte della complessa strategia da mettere in atto ed esse non svolgono solo l’importante ruolo di donare bonus/malus attivi e passivi sul personaggio (o sui nemici), ma si rivelano cruciali anche per le battaglie. Quest’ultime sono condizionate sia dalle caratteristiche proprie di ogni personaggio (e del relativo equipaggiamento) che dalla fortuna nel lancio dei dadi. Anche in questo caso non voglio addentrarmi nella spiegazione del meccanismo del minigioco, ma è facile comprendere come la sorte rivesta un ruolo fondamentale in queste dinamiche.

Armello battaglia
La schermata tipica delle battaglie in Armello. Il numero di dadi utilizzabili varia pesantemente in base alla selezione del personaggio e ai bonus attivi.

Fortuna a parte, in Armello i giocatori più strategici e attenti saranno sempre capaci di tessere le strategie più disparate e di adattarle alle tante variabili presenti sul tavolo. È possibile in qualsiasi momento accedere a partite single player, utili soprattutto per prendere confidenza con i clan, gli eroi e i relativi poteri, per comprendere meglio le strategie di vittoria e conoscere le carte. I giocatori più hardcore però sicuramente propenderanno per la modalità multiplayer. Durante la prova, sono stato piacevolmente sorpreso dal buon numero di persone presenti sui server e non mi è mai stato troppo difficoltoso formare un team di 4 giocatori. In tal senso va rimarcata la possibilità di poter avviare una partita single player durante il matchmaking multiplayer. Un vero tocco di classe!

Un grande plauso va fatto alla componente artistica e tecnica del gioco. Non solo i modelli poligonali e, più in generale, la grafica sono sempre più che adeguati per un titolo indie, ma i disegni delle carte (alcune anche animate) sono un vero piacere per gli occhi. È possibile anche ammirarle in una sezione apposita, dove verranno collezionate tutte quelle che abbiamo avuto la fortuna di pescare fino a quel momento. Anche musiche e il doppiaggio inglese sono eccellenti, laddove è da riscontrare più di qualche imprecisione nella localizzazione italiana dei testi. Niente di trascendentale, ma qualche traduzione risulta fin troppo letterale.

La schermata di selezione dei personaggi.

Ci sarebbe davvero ancora molto alto da dire, di buono, su Armello, soprattutto sul suo profondissimo gameplay. Ci sono però alcuni difetti di cui non si può non tenere conto, oltre alle già citate assenza di una campagna e sbilanciate modalità di vittoria. Le partite in multiplayer, per quanto ben strutturate, sono davvero troppo lente. Il ritmo è così tediosamente blando che la stragrande maggioranza dei giocatori, sono sicuro, smetterà di seguire le manovre degli avversarsi già dopo i primi turni. Dispiace inoltre constatare che un gioco vecchio di tre anni esca su Nintendo Switch senza includere il DLC nel suo formato finale. Nell’espansione sono infatti presenti nuovi e interessanti eroi che, a mio parere, sarebbe stato il caso di implementare sin dall’inizio su questa versione, dato che Armello non è proprio un videogame di primo pelo.

Nonostante sia contraddistinto da alcuni importanti limiti, Armello rappresenta sicuramente un’interessantissima pubblicazione per Nintendo Switch, anche grazie alla sua ricca community di giocatori. Il titolo firmato League of Geeks è uno strategico a turni solido, con regole coerenti, una fantastica idea di fondo e un comparto tecnico davvero buono. Il prezzo a cui è proposto risulta inoltre correttissimo, soprattutto se comparato alla grande quantità di ore che è possibile investire su questo gioco che, sebbene sia chiaramente non per tutti, è contraddistinto da un’innegabile cura generale.

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Vivo nella costante speranza che venga finalmente costruita un'astronave per Namek. Nell'attesa, tra una tazza di caffè d'orzo e una pizza Hawaiiana, impiego il mio tempo videogiocando e discutendo di argomenti che non interessano a nessuno. Nelle ore diurne sono un architetto.

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