Shikhondo: Soul Eater (PS4)

shikhondo soul eater key art

Voto:

Era da tanto tempo che un bullet hell nudo e crudo non sbarcava anche nel mercato occidentale che, purtroppo, non ha mai avuto modo di ospitare attivamente il genere “shump” così tanto amato in Oriente. Shikhondo: Soul Eater arriva in sordina sul finire dell’estate 2018 anche su PS4, Xbox One e Switch, con una deluxe edition contenente artworks e colonna sonora, in ritardo solo di qualche mese rispetto ai principali store online per PC.

Il titolo dei coreani DeerFarm, pur essendo fedele agli schemi dei Danmaku, non raggiunge vette di difficoltà esageratamente elevate come altri suoi fratelli (Dodonpachi e Touhou in primis), ma si presenta comunque come un puro inferno di proiettili, schivate, attacchi incessanti e colori sgargianti.

shikhondo soul eater screenshot gameplay

La durata della campagna principale si attesta intorno alla mezz’ora: un po’ deludente, considerando il prezzo di listino a cui è venduto il titolo (intorno ai 20 euro), ma sicuramente la longevità non è, e non deve essere, il punto focale di questo genere di giochi.

Il giocatore, infatti, non si dovrà semplicemente accontentare di concludere una volta la storia perché il suo scopo sarà quello di migliorare sé stesso e la sua abilità, partita dopo partita, tendendo alla perfezione, alla no-hit run e al punteggio più alto possibile. Una vera manna dal cielo per gli “hardcore gamer” che sono sempre in attesa di un gioco che li sappia stuzzicare. In modo particolare nella sua difficoltà più elevata, Shikhondo diventa davvero un vero e proprio banco di prova per riflessi, sangue freddo e abilità; soprattutto chi si sta avvicinando da poco al genere avrà pane per i suoi denti.

Nella sua versione console il gioco presenta 6 modalità: Arcade, che replica l’esperienza di un cabinato, Boss Rush dove si potranno affrontare unicamente i boss della storia, Hardcore per una sfida ancora più impegnativa, Novice per chi si sta approcciando per le prime volte al genere e ha bisogno di qualche facilitazione, Customize nella quale è possibile modificare e personalizzare quasi ogni aspetto della partita (questa modalità è particolarmente degna di nota per la libertà che mette nelle mani del giocatore) ed infine una Co-op locale (in esclusiva per console) per espandere ancora di più le già enormi possibilità che il gioco ci offre.

shikhondo soul eater grim reaper

Prescindendo dalle singole modalità, all’inizio della partita il gioco ci dà l’occasione di selezionare una tra le 2 protagoniste (il roster dei personaggi potrebbe far storcere un po’ il naso, vista la pochissima possibilità di scelta), che hanno tipologia e rosa dei colpi molto diverse tra loro.

Sono presenti due distinte modalità di fuoco: quella “base” caratterizzata da un rateo dei proiettili non molto elevato ma da un’ampia gittata, e la modalità di precisione (attivabile su PS4 tramite la pressione del dorsale destro) che focalizza il fascio di distruzione in un punto più ristretto, aumentando il danno in maniera esponenziale ma rendendoci, allo stesso tempo, più scoperti e limitando la nostra capacità di movimento.

shikhondo soul eater screenshot gameplay 2

Oltre al normale attacco viene messo nelle mani del giocatore un altro importante strumento: caricando la Soul Collect, una specie di barra che si riempie man mano che colpiamo bersagli nel corso dello stage, è possibile pulire lo schermo da tutti i colpi che sono presenti in quel momento, avere qualche secondo di invulnerabilità ed effettuare una potentissima raffica di colpi. Ovviamente caricare la Soul Collect è tutt’altro che semplice e durante uno stage riusciremo ad effettuare questa devastante mossa per un massimo di 5 volte.

Il gioco presenta 5 stage, ognuno diviso in tre fasi: la prima in cui alcuni nemici ci verranno addosso sparando più o meno colpi (purtroppo questi nemici secondari sono ripetuti spasmodicamente e non variano tra uno stage e l’altro), la seconda dove incontreremo il boss e inizieremo a combatterlo, ed infine, quando sarà stremato, inizierà l’ultima fase nella quale il nemico entrerà in berserk, tornando a vita piena e cambiando completamente pattern di attacchi. Dopo aver sconfitto definitivamente la creatura il gioco ci darà un attimo di pausa mostrandoci il nostro punteggio di fine livello e dandoci l’opportunità di scegliere una ricompensa tra una vita o una Soul Collect da tenere per il livello successivo.

shikhondo soul eater screenshot gameplay 3

Per quanto riguarda il lato tecnico, il gioco si presenta molto bene con 60 fps complessivamente stabili, non esenti però da sporadici cali nelle fasi più concitate, problema che mi auguro verrà risolto in futuro con qualche patch, perché soprattutto in questo genere di giochi può essere molto fastidioso. I temi della colonna sonora sono incalzanti e sempre adatti alle circostanze: si passa da melodie classiche orientaleggianti a motivetti più veloci ed elettronici, in alcune boss fight addirittura quasi tendenti al metal.

Ma la punta di diamante e il vanto del titolo è senza dubbio il comparto artistico: gli sfondi per le nostre battaglie sono ispirati alle classiche illustrazioni orientali ukiyo-e e fungono da perfetto stacco cromatico, con le loro placide pennellate, rispetto ai colori folli e super luminosi dei colpi nemici. Come se non bastasse tutte le creature con cui ci scontreremo sono ispirate o proprio appartenenti al folklore e alla tradizione coreana. Ad esempio, come ha spiegato il game designer e programmatore del gioco Youngjin Ko in alcune occasioni, il boss del secondo livello è ispirato allo yokai chiamato Chang-kwi.

shikhondo soul eater yokai chang-kwi
Rappresentazione dello yokai Chang-kwi in Shikhondo

Shikhondo: Soul Eater è un più che discreto bullet hell, capace di regalare (nella sua interezza) diverse ore di divertimento e sfida. Mi auguro solo che quanto prima venga rilasciata qualche patch per risolvere quei difettucci fastidiosi che minano l’esperienza di gioco. Il titolo è sicuramente consigliato agli appassionati di questo genere, al giorno d’oggi sempre più di nicchia, ma soprattutto a chi vuole approcciarvisi per la prima volta, grazie alle numerose strizzate d’occhio che offre ai principianti.

Special thanks to Digerati




TheAGE98 Articoli
Ho sempre avuto la mania di recensire tutto quello che leggo o a cui gioco consigliando (o costringendo) tutti i miei amici e conoscenti ad avvicinarsi a quella determinata opera.

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