Kubo e la Spada Magica

Voto:

La storia di questo film è ambientata nel Giappone antico. Kubo è un ragazzino sveglio che fa il cantastorie nel suo villaggio, e riesce ad incantare tutti suonando abilmente il suo shamisen magico, grazie al quale dà vita a fogli di carta in forma di origami, mettendo in scena le storie da lui raccontate. Queste però non hanno mai un finale, perché sono le stesse che racconta a lui sua madre, la sua sola famiglia, storie sul suo scomparso padre samurai alla ricerca dei tre pezzi di un’armatura magica in grado di sconfiggere il malvagio Re Luna, che si perdono e confondono però nella memoria della donna, ogni giorno più sbiadita.

Kubo ha un occhio solo, perché a detta della madre uno gliel’ha rubato quand’era in fasce proprio il Re Luna, che ora vuole prendergli anche l’altro, e l’unico modo per evitare che questo accada è di restare sempre nascosto al chiuso quando fa buio. Proprio quando il ragazzino comincia a dubitare dei racconti della madre e per una disattenzione rimane fuori casa al calare della sera, ecco che quelle storie si rivelano terribilmente reali e lo costringono ad un viaggio alla ricerca della magica armatura, accompagnato da una scimmia ed uno scarabeo.

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Come spesso accade per l’adattamento italiano dei titoli, anche questo risulta purtroppo storpiato e fuorviante. In originale il film si chiama Kubo and the Two Strings (Kubo e le due corde), molto più profondo e pertinente con quanto narrato; in Francia è stato chiamato Kubo et l’armure magique (Kubo e l’armatura magica), meno profondo ma comunque sensato; in Italia il titolo è Kubo e la Spada Magica… considerando che la spada di per sé non ha poi tutta quest’importanza rispetto al resto, l’unica spiegazione possibile è che chi si è occupato di questo compito si sia limitato ad osservare il poster senza neanche leggere uno straccio di sinossi.

Se rimanete un attimo in silenzio potrete udire i lontani echi della mia rassegnazione.

Tornando alla trama, ci troviamo davanti ad una bellissima fiaba in salsa orientale, che per atmosfere e personaggi riporta alla memoria antichi racconti come (per citarne uno) Viaggio in Occidente, ma trattandosi in fondo di una produzione americana, rimane ben evidente un modo di pensare e costruire la storia tutto occidentale. Nonostante la trama possa sembrare in molti punti semplice e prevedibile, riesce piacevolmente a stupire in più occasioni, grazie a colpi di scena efficaci, un intreccio interessante e un’inaspettata profondità.

Il film lascia messaggi positivi ed importanti, ma lo fa in maniera spensierata, facendo trasparire più una sana volontà di intrattenere che di fare la morale. Una cosa che ho trovato davvero straordinaria è l’equilibrio di cui Kubo e la Spada Magica è dotato, che lo rende effettivamente diverso dai soliti film d’animazione che passano al cinema: l’umorismo non sfocia mai nell’infantile e le parti più serie risultano perfettamente comprensibili anche ai più piccoli. Tutti gli ingredienti sono dosati alla perfezione e il risultato finale è un prodotto ottimo per chiunque. I personaggi principali poi sono pochi e molto ben caratterizzati, ma quello a cui vi affezionerete di più sarà sicuramente Scimmia, per i suoi modi di fare rudi ed il suo pragmatismo, che però nascondono un cuore immenso.

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Kubo: “Non dici mai niente di incoraggiante?”; Scimmia: “Ti incoraggio a non morire”

Il film è realizzato prevalentemente in stop-motion, ibridato poi con la computer grafica. C’è da dire che l’utilizzo di pupazzetti reali animati frame by frame oggigiorno è una scelta quantomeno azzardata e coraggiosa, ma il risultato lascia davvero a bocca aperta, e vorrei ben vedere: Kubo e la Spada Magica è prodotto da Laika Entertainment, lo stesso studio d’animazione a cui dobbiamo Coraline e Paranorman. Le scene che vi troverete di fronte vi lasceranno a dir poco estasiati, complice anche una regia di tutto rispetto ad opera di Travis Knight, già presidente di Laika, al suo primissimo lungometraggio da regista.

Ambientazioni e personaggi sono realizzati in maniera certosina fin nei minimi dettagli, ma se c’è un appunto che posso fare al film è che a livello di design puro forse si potevano rendere i protagonisti più accattivanti: volendo giudicare il libro dalla copertina, ho potuto constatare io stesso che pochi sono rimasti incuriositi dai poster o i trailer promozionali. Certo è che queste impressioni superficiali poi scompaiono durante la visione per il modo in cui i personaggi sono stati resi, e a tal proposito mi piacerebbe tanto recuperare il film in lingua originale, poiché vanta al doppiaggio attori del calibro di Charlize Theron (Scimmia) e Matthew McConaughey (Scarabeo), ma è giusto citare anche il giovane Art Parkinson (Kubo), conosciuto ai più per il ruolo di Rickon Stark in Game of Thrones.

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Kubo e la Spada Magica è uno dei migliori film d’animazione di quest’anno. Diverte, commuove ed affascina, grazie ad una storia interessante e ben strutturata, nonché un impatto visivo veramente fenomenale. Una voce sicuramente fuori dal coro che porta aria fresca nel suo genere d’appartenenza, mettendo in primo piano l’intrattenimento e il comparto artistico.

Se vi siete fatti qualche tipo di pregiudizio su questo film, liberatevene subito nel bidone dell’umido più vicino e correte a recuperare questo piccolo capolavoro, perché ne vale davvero la pena.




RocketSimoon Articoli
Appassionato di film e videogiochi da quando c'erano ancora videocassette e floppy disk, da meno tempo anche di serie tv. Sono curioso per natura e per questo non specializzato in un unico genere, ma tendo a preferire horror, thriller e azione.

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