Sea of Stars (PS5)

sea of stars gioco

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Nel 2018 il team canadese di Sabotage Studio stupì tutti con The Messenger, un action-platformer in 8 e 16 bit premiato anche ai Game Awards come miglior debutto indie. Qualche anno dopo, lo studio annunciò la campagna Kickstarter per lo sviluppo di un titolo più ambizioso chiamato Sea of Stars, un GDR in pixel art ispirato ai grandi JRPG del passato. Il progetto ha riscosso un tale successo che, oltre a raggiungere tutti gli obiettivi della campagna, ha attirato a sé anche una collaborazione importante come quella di Yasunori Mitsuda (compositore di Chrono Trigger) alla colonna sonora.

Dopo tanta attesa, Sea of Stars ora è finalmente arrivato su console e PC, e in servizi come Game Pass o PlayStation Plus Extra, segnando con più di 250.000 copie vendute in una settimana un traguardo commerciale notevolmente superiore alle aspettative degli sviluppatori. Catturato dalla promettente direzione artistica e dal sistema di combattimento intrigante, mi sono dunque fiondato in questo mondo carico di nostalgia per un’era ormai lontana, ma in fondo sempre attuale soprattutto nel panorama indie.

sea of stars garl

Sea of Stars vede come protagonisti Zale e Valere, i nuovi Solstice Warriors che devono proteggere il mondo dalla minaccia di Fleshmancer, un alchimista malvagio che semina il terrore con le sue creature mostruose, i Dweller. In questo contesto fantasy i due formidabili guerrieri, che padroneggiano il potere del Sole e della Luna, devono fare i conti con una profezia che li spingerà in un lungo viaggio, lontani dalla loro casa di Mooncradle. Al loro fianco ci sarà Garl, amico d’infanzia e abile cuoco, un personaggio ricco di carisma che darà un grandissimo supporto all’avventura del duo.

Come ogni JRPG che si rispetti, la tematica del viaggio è al centro del racconto: Zale e Valere esploreranno ogni angolo del mondo, e le nuove conoscenze che faranno contribuiranno alla loro crescita personale. Altri personaggi si uniranno a loro nella lotta contro la calamità rappresentata dai Dweller, costellando l’avventura di una serie di sottotrame unite da un filo comune, e dando al racconto una coralità più che apprezzata. Dopotutto, Sea of Stars pone storia e personaggi in pieno vecchio stile, sfruttando talvolta anche la goffaggine di alcuni membri del cast.

sea of stars viaggio

La narrazione tuttavia segue uno schema decisamente ripetitivo: ogni volta che giungono in nuova città, Zale e Valere vengono coinvolti dai misteri e i problemi che affliggono il luogo, obbligando dunque il giocatore ad allontanarsi da quello che è il percorso tracciato dal plot principale. Infatti Sea of Stars preferisce compiere un giro davvero lungo per raggiungere l’obiettivo, rendendo alcune sequenze piuttosto pesanti. La storia impiega diverse ore prima di ingranare la marcia, e come se non bastasse i suoi ritmi risultano dilatati e lenti, togliendo impatto allo sviluppo degli eventi.

È evidente che il gioco punti sulla sua storia e sui suoi personaggi, ma sebbene si avverta la sensazione di percorrere un viaggio sensazionale, verso la fine emergono dei difetti che ne influenzano la memorabilità. Non mancano dei colpi di scena ben piazzati e rivelazioni importanti che giovano al racconto, ma personalmente sento che la storia prenda una piega negativa nella sua seconda metà. Da lì il titolo perde parte della magia del viaggio, imboccando un percorso che, rispetto a quello iniziale, può straniare il giocatore.

La storia di Sea of Stars è indubbiamente valida per alcuni aspetti, e riesce a costruire dei momenti veramente significativi che portano Zale e Valere a porsi delle domande sul loro ruolo, a maturare non solo come Solstice Warriors ma anche come persone. È un peccato che momenti così tanto significativi purtroppo vengano penalizzati da un racconto altalenante non solo nei ritmi, ma anche negli eventi e nella capacità di coinvolgere il giocatore.

sea of stars personaggi

Sea of Stars viene considerato come una lettera d’amore ai grandi classici del JRPG, traendo chiaramente ispirazione da alcuni grandi titoli tra cui il già citato Chrono Trigger. Ciò si riflette soprattutto nel combat system e nell’esplorazione, che compongono i due aspetti principali del gameplay. Infatti, il combattimento pone il party da 3 personaggi in un sistema a turni, con la possibilità di cambiare in qualsiasi momento i combattenti in gioco. Ciascun membro del gruppo può fare affidamento su skill peculiari, che variano in base all’elemento, il tipo di arma e soprattutto l’attivazione. Non mancano gli attacchi base, che non si limitano a infliggere danno ma fanno anche cadere dei globi speciali permettendo ai personaggi di potenziarsi per la prossima azione, tuttavia sono sempre le abilità a fare la differenza.

Consumando i punti magia a disposizione ciascun personaggio può attivare varie abilità, alcune delle quali basano la propria potenza sulla pressione del tasto o il tempismo dell’input, dando al sistema di combattimento una leggera nota di profondità. Per fare un esempio, il Moonerang di Valere può essere deviato dalla guerriera con il giusto tempismo, lanciando l’arma contro uno o più nemici; più rilanci vengono effettuati, più veloce sarà l’effetto di ritorno, e di conseguenza aumenteranno i danni inflitti dall’attacco. Prendendo in considerazione la Sunball di Zale, la sua grandezza e potenza vengono decise in base alla pressione del tasto, senza però influenzare il consumo di mana.

Caricando un’apposita barra, il giocatore inoltre può avviare una combinazione di attacchi con due membri specifici del party, generando delle azioni devastanti capaci di colpire l’intero gruppo di nemici. Il sistema di combattimento sfrutta molto l’intercambiabilità del gruppo, al punto da assegnare ai mostri delle debolezze capaci di interromperne le azioni. Espresse come “blocchi“, queste permettono non solo di guadagnare qualche turno extra prima di subire un attacco da parte del nemico, ma anche di infliggere danni maggiorati, semplificando i combattimenti. Ciascun personaggio in aggiunta può limitare i danni subiti proteggendosi con il giusto tempismo. Il sistema di combattimento è uno degli elementi meglio riusciti in Sea of Stars, poiché è un punto d’incontro tra la vecchia e la nuova filosofia dei turn-based, che oggi risultano più ritmati nelle tempistiche.

sea of stars combattimento

Il mondo di Sea of Stars si compone di mappe (isole) isometriche esplorabili, con diverse deviazioni che conducono ad aree segrete e ricompense. Ciascun dungeon risalta per soluzioni che implicano l’utilizzo di alcuni strumenti di cui Zale e Valere entreranno in possesso durante l’avventura, permettendo infine di raggiungere aree precedentemente inaccessibili. Ogni zona è ricca di risorse utili per il viaggio e, grazie anche alla presenza di ricompense piuttosto importanti, l’esplorazione viene incentivata senza pesare troppo sull’esperienza. La varietà dei dungeon non è da dare per scontata: si possono trovare dei laghi in cui poter pescare, dei santuari particolari, grandi città o semplicemente zone rurali infestate da creature di vario genere, ma il viaggio spingerà il duo anche verso luoghi inimmaginabili.

Durante l’esplorazione il party potrà riposarsi in un falò, dove oltre a recuperare le energie sarà possibile cucinare dei piatti prelibati che assolveranno al compito di oggetti curativi. Raccogliendo le ricette da NPC e forzieri, la conoscenza culinaria del party si espanderà man mano introducendo nuove pietanze. In alcune occasioni poi capiterà di imbattersi in qualche puzzle ambientale (la cui varietà però è piuttosto scarsa): i Solstice Warriors potranno sfruttare la luce del Sole e quella della Luna per attivare meccanismi particolari, in una dinamica inizialmente interessante, che purtroppo nelle fasi avanzate andrà incontro a un appiattimento.

In più occasioni Zale e Valere si imbatteranno in alcuni insediamenti e città, che apporteranno uno sviluppo alla main quest ma costituiranno anche dei punti dove fare rifornimento di oggetti e materiali, o rinforzare il proprio equipaggiamento (che in questa occasione ha un ruolo quasi del tutto marginale). Ogni città ha i suoi negozi, la locanda e infine un tavolo di Wheels, il minigioco principale di Sea of Stars.

sea of stars mostro

Si tratta sostanzialmente di un minigioco basato sulla fortuna. I giocatori scelgono due pedine e devono proteggere la loro fortezza a tutti i costi; per attaccare e difendersi, bisogna avviare una roulette che contiene alcuni simboli, la cui tipologia e quantità determinerà le azioni e il loro impatto sulla partita. Sebbene sia richiesta una buona dose di strategia, la sorte può condizionare in modo importante una partita, decretando la vittoria o la sconfitta. Oltre a Wheels il titolo riserva altri minigiochi e diverse attività, arricchendo così l’esperienza al di fuori dei combattimenti.

I membri del party possono usufruire di diversi equipaggiamenti e accessori, ma a fare la differenza sono le reliquie che, in maniera simile agli accessori di Final Fantasy XVI, semplificano il gameplay con una serie di benefici. Infatti attivando questi speciali artefatti l’utente può usufruire di alcuni vantaggi utili soprattutto in battaglia, come un aumento permanente dei punti vita o la possibilità di effettuare più attacchi fisici in un solo turno. Tali vantaggi ovviamente possono essere attivati o disattivati in qualsiasi momento, così da ottenere un’esperienza più personalizzabile. La progressione invece funziona diversamente rispetto a gran parte dei JRPG: per ogni level up l’utente può assegnare dei punti aggiuntivi a determinate statistiche, puntando dunque a costruire delle vere e proprie build per il party.

sea of stars nave

Sea of Stars è un titolo che ha conquistato l’attenzione del pubblico grazie ad una preziosa pixel art: ciascun angolo del mondo di gioco è stato realizzato con una cura a dir poco maniacale, dando vita a dei livelli ricchi di dettagli e visivamente spettacolari. Ciò che ho apprezzato personalmente è l’ottimo accostamento di colori e biomi per buona parte dei livelli presenti, che delineano una direzione artistica notevole; un quadro in movimento non solo pazzesco per gli occhi, ma anche tecnicamente solido. La colonna sonora è un altro punto forte del titolo: la musica di Sea of Stars è appagante, con alcuni arrangiamenti che identificano dungeon e boss fight, creando così delle situazioni piuttosto singolari. Inoltre come già accennato tra i compositori c’è il grande Yasunori Mitsuda, che ha realizzato per l’occasione una decina di brani.

Nella botte piccola c’è il vino buono“, è questo che mi viene da pensare parlando di Sea of Stars. Una produzione indie che omaggia i JRPG vecchia scuola, risultando allo stesso tempo sia nostalgico che moderno. Sabotage Studio ha compiuto l’impresa di creare un titolo sospeso nel tempo, costruendo un’esperienza ludica appagante e aperta a tutti. Nelle 26 ore necessarie per portare a termine la partita, il titolo propone un viaggio adornato da una direzione artistica fenomenale, che accompagna un gameplay solido e un’esplorazione invidiabile nei ritmi. Tuttavia, il racconto è afflitto da momenti piuttosto altalenanti, con un duo di protagonisti non proprio memorabile, nonostante il viaggio di per sé risulti decisamente gradevole.

Mr. Kazeshin Articoli
Sono un grande appassionato di videogiochi ed anime, e nel mio cuore, i JRPG hanno un posto speciale. Gioco a di tutto, anche per avere una visione sempre più ampia del medium che mi accompagna sin dalla mia nascita.

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