65: Fuga dalla Terra

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65 milioni di anni fa, sulla Terra, prosperavano i dinosauri. A qualche anno luce di distanza invece, una razza identica a quello che milioni di anni dopo sarebbe diventato l’uomo terrestre (cosa pressoché implausibile) viaggiava già tra le stelle e le galassie, e aveva già bisogno di soldi per le spese mediche. È così che Mills (Adam Driver) si ritrova sulla Terra, nel bel mezzo di una missione lunga due anni, dopo essere stato colpito da uno sciame di asteroidi. Tra i superstiti vi è solo Koa (Ariana Greenblatt), una ragazzina insieme alla quale il protagonista dovrà dirigersi da un punto A a un punto B per lasciare il pianeta, mentre i dinosauri tentano di trasformarli nel loro pasto quotidiano.

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La semplicità in una storia non per forza è un male, anzi, ma quella scritta e diretta da Scott Beck e Bryan Woods è talmente piatta, insulsa e prevedibile (“grazie” anche ai trailer), che in soli 90 minuti a tratti riesce a risultare persino noiosa. 65: Fuga dalla Terra vorrebbe essere un avventuroso viaggio verso la salvezza carico di tensione, ma gli unici sussulti vengono forniti da una manciata di jumpscare che, visto anche il genere di film, alla seconda/terza volta risultano piuttosto fastidiosi. Sulla carta, gli elementi per rendere il tutto più accattivante e ansiogeno ci sarebbero tutti, ma la superficialità e la pigrizia con cui vengono più o meno tutti sciupati sono fin troppo evidenti.

C’è di buono che gli effetti visivi non sono male, anche se impiegati per realizzare dinosauri che dubito fortemente siano mai davvero esistiti (ma magari sono io ad avere una conoscenza ridotta in merito). Un altro punto a favore potrebbe essere il tentativo di creare una sorta di legame in stile The Last of Us tra i protagonisti, con l’adulto che proietta il ricordo della figlia sulla ragazzina. Tuttavia il fatto che i due non parlino neanche la stessa lingua, unito alla mediocrità complessiva della pellicola, ci permette soltanto di farci un’idea di quello che avrebbe potuto essere, e che invece è stato solo accennato. Adam Driver del resto, pur essendo un attore dalle indubbie doti recitative, non è ancora in grado di salvare un film tutto da solo.

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65: Fuga dalla Terra non è un film brutto (quelli sono altri), è semplicemente insulso, banale e senza guizzi, anzi, con soluzioni narrative a volte anche piuttosto discutibili. Si sveglia soltanto negli ultimi 5 minuti per un sussulto e per dare al finale almeno un minimo di dignità in termini di azione e tensione, per quanto come già detto sia tutto totalmente prevedibile.

Discorso analogo va fatto per la regia e il restante comparto tecnico: un compitino svolto senza mordente, in maniera svogliata. Tirando le somme un lavoro senza infamia e (certamente) senza lode. Eppure quella di 65 poteva essere un’idea interessante, ma purtroppo ha avuto la sfortuna di venire totalmente sprecata (assieme a un grande attore), ritrovandosi sviluppata nel modo più inconsistente e insipido possibile. Non è affatto una sorpresa che il film sia già uno dei grandi flop di quest’anno.




Il Tac non è un critico cinematografico o uno studioso di cinema, ma semplicemente un cinefilo, seriofilo e all'occorrenza fumettofilo, a cui piacere mettere il becco su tutto quello che gli capita sotto mano... o sotto zampa.

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