Upload – stagione 2

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Cosa accadrebbe se potessimo sconfiggere la morte, caricando tutte le informazioni della nostra mente in un corpo digitale, capace di muoversi e ragionare come nella vita reale, ma il tutto nel comfort di un resort a 5 stelle con la prospettiva di vivervi in eterno, fra caviale e partite di golf?

La serie sci-fi Upload, disponibile su Amazon Prime, torna con una seconda stagione arguta e divertente, trasportandoci in un ipotetico futuro prossimo in cui diventare immortali è a portata di click… a patto di poter sborsare cifre astronomiche!

upload 2 gruppo

Siamo nel 2033 e il progresso informatico ha reso possibile il passaggio (attraverso, per l’appunto, un processo di “upload”) di tutta la banca dati racchiusa nella mente umana in un corpo virtuale. A detenere il monopolio assoluto di questa stupefacente tecnologia è Horizen, azienda che ha dato vita al progetto Lakeview, un vero e proprio aldilà nel quale i clienti possono continuare a trascorrere la propria esistenza. Sembrerebbe una possibilità incredibile, ma non è che l’ennesimo sintomo di un divario sociale che si fa sempre più marcato e invalicabile, una questione che ora viene esplorata molto più a fondo, in particolare attraverso il personaggio di Matteo (Paulo Costanzo), introdotto in questa nuova stagione.

Il progetto mastodontico e altisonante di Horizen ci viene giocosamente mostrato partendo dalla sua dimensione più umana e fallibile: quella del servizio clienti. Nora Antony (Andy Allo) è l’Angelo incaricato di accontentare ogni desiderio di Nathan Brown (Robbie Amell), un giovane e promettente ingegnere informatico morto in un tragico incidente. Le circostanze misteriose della sua dipartita vengono a galla già nel corso della prima stagione, quando diventa evidente come il suo desiderio di dare vita a una Lakeview accessibile a tutti, indipendentemente dalle possibilità economiche, lo avesse reso un personaggio scomodo e pericoloso. Una fortunata coincidenza aveva voluto che fosse fidanzato con la bella Ingrid Kannerman (Allegra Edwards), che investendo le sue infinite risorse economiche lo aveva “riportato in vita” a Lakeview.

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Con la sua formula brillante, che mescola comicità e temi estremamente complessi e delicati, la seconda stagione di Upload esplora nuove implicazioni tecnologiche di dubbia moralità, e lo fa con la sua inconfondibile leggerezza. Chiunque di noi, di fronte alle possibilità illimitate di Lakeview, non potrebbe fare a meno di pensare che una tale invenzione significherebbe non dover mai dire addio ai propri cari. Una delle feature più affascinanti offerte da questo aldilà virtuale infatti è quella di poter interagire coi defunti, utilizzando delle apparecchiature apposite per accedere col proprio avatar ai medesimi spazi. Ma allora come tracciare il confine tra vivi e morti? E che peso hanno le relazioni umane sbocciate e portate avanti in un mondo completamente virtuale?

upload 2 ingrid e nathan

L’impossibilità di un futuro senza limiti diventa palese quando ci rendiamo conto che l’intero sistema si regge su equilibri sottili e che il mondo virtuale è sempre e comunque legato ai limiti e ai cambiamenti di quello reale. Ci viene mostrato inoltre come ogni minuto e ogni funzione all’interno di Lakeview abbia un costo estremamente alto. Ogni “respiro” dei suoi abitanti prevede un dispendio elevato di dati, e questi hanno un prezzo.

Se nella prima stagione avevamo osservato come ogni dettaglio del proprio avatar digitale potesse essere alterato, in questi 7 nuovi episodi si dà spazio al pericolosissimo baratro delle microtransazioni di Lakeview che, a suon di somme ingenti, consente ai suoi abitanti di fare costanti upgrade, che spaziano dall’aspetto fisico alla possibilità di stabilire esattamente cosa sognare, fino addirittura alla creazione e personalizzazione di figli digitali, in un ciclo infinito e senza via d’uscita. Inizia a prefigurarsi dunque la possibilità che presto o tardi le somme di denaro si esauriranno, e l’idea di un aldilà senza fine, necessariamente, si sgretolerà.

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Un aspetto fra i più riusciti della serie è l’esplorazione dei personaggi: anche quelli che a una prima occhiata sembrerebbero macchiette hanno in realtà una moltitudine di sfaccettature, e la stessa Ingrid, donna facoltosa e affascinante ossessionata da un uomo che sembra non ricambiarla nonostante la sua apparente “perfezione”, diventa un personaggio tragicomico estremamente ben realizzato e, a suo modo, amabile. Lo stesso accade per Luke (Kevin Bigley), del quale scopriamo il passato, mentre si riconferma assolutamente geniale l’intelligenza artificiale tuttofare interpretata da Owen Daniels, che riserva più di una sorpresa inaspettata.

I momenti più intensi e drammatici vengono smorzati da sipari comici o scene d’azione, ma vi ritroverete comunque a riflettere su questa serie per giorni e giorni dopo averla vista, perché il futuro che ci mostra non è poi così impensabile, e le conseguenze di una promessa impossibile da mantenere come quella di un aldilà virtuale sono estremamente complesse e verosimili. Ragionare in termini assoluti diventa controproducente, e uno degli aspetti più apprezzabili della serie risiede proprio nel suo saper esplorare tante sfaccettature, contestualizzando ogni problematica.

Fra la moltitudine di serie sci-fi incentrate su un futuro dalle possibilità (quasi) illimitate, Upload si riconferma un piccolo gioiello, capace di portare avanti una profonda critica delle contraddizioni e dei pericoli della nostra società in un chiave comica. Consigliatissima.

Un ringraziamento speciale a Prime Video




Melancoliae Articoli
Una traduttrice made in Italy appassionata di videogiochi (in particolare j-rpg), fumetti (Bonelli, americani e giapponesi), anime, letteratura fantasy e sci-fi e serie tv.

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