Il valore educativo di Halloween

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Halloween è la festa dei bambini: l’immaginario di film e serie tv americane è pieno di feste in costume e del tradizionale dolcetto o scherzetto. Questa tradizione è stata importante anche in Italia, ma soltanto dal punto di vista consumistico: dolci, costumi, oggettistica e feste a tema dominano il mese di Ottobre, prima di lasciare spazio alle decorazioni natalizie.

Eppure Halloween nasconde un valore educativo incredibilmente importante che passa inosservato ogni 31 Ottobre. Nel mio lavoro di educatrice dell’infanzia trovo poche occasioni per parlare alle classi di argomenti importanti come la morte, la paura, l’angoscia o la mostruosità. Per parlare di questi temi solitamente deve capitare un evento specifico come il racconto di un lutto, un brutto sogno, un avvenimento spaventoso.

I bambini hanno istintivamente voglia di muoversi, lottare, urlare, schiamazzare, ma vengono costantemente censurati. Lo stereotipo infatti vuole che le classi della fascia 0-6 debbano vivere in una condizione di felicità e crescita eterna. La ricorrenza di Halloween e le settimane che precedono il 31 Ottobre, quindi, possono essere un’occasione per parlare di argomenti tabù con i bambini e renderli parte integrante della loro crescita individuale come membri di una comunità.

halloween bambini

Travestirsi significa indossare una seconda pelle (questo ce lo insegna bene il cosplay, nel quale per interpretare un personaggio non basta indossare un costume ben fatto), consentendo ai bambini e alle bambine di coltivare la propria “ferocia” all’interno della cornice del gioco simbolico (=”facciamo finta che”) senza timore di essere sgridati o riportati all’ordine.

Il significato etimologico e spirituale della Notte di Halloween è legato alla morte e al culto dei morti: le anime vengono a fare visita ai vivi che preparano per loro cene, cerimonie e offerte per stabilire un legame con loro e propiziarne il ritorno nell’aldilà. Esplorare le tradizioni del nostro paese e quelle di altre culture di provenienza dei bambini è un modo non solo per praticare intercultura e inclusione, ma soprattutto per raccontare la morte in un’ottica positiva: la condivisione tra i vivi e i morti diventa, di fatto, una condivisione tra le comunità che si riuniscono nel ricordo, nei preparativi della celebrazione e nella tradizione.

Parlare di morte con i bambini è un modo per abituarli alla loro mortalità; è sempre difficile associare i bambini alla morte, ma è necessario. Tutti sappiamo di dover morire un giorno, e i bambini hanno esperienza della morte in maniera indiretta: origliando le conversazioni, percependo la morte delle persone anziane o di altri attraverso le notizie al telegiornale, o ancora sperimentando la morte degli animali domestici o selvatici. Che ci piaccia o no, la morte è già intorno ai bambini e un giorno li riguarderà in prima persona. Raccontare la morte in un contesto di gioco, di condivisione e di festa è il modo migliore per prepararli all’argomento.

halloween zucche

Un’altra questione che spesso viene censurata dalla famiglia e dalla scuola è l’esercizio della paura. I bambini non hanno occasioni per sperimentare la paura in maniera controllata e guidata all’interno degli spazi della scuola dell’infanzia. Quando i bambini provano paura è qualcosa di inaspettato e derivato da esperienze potenzialmente traumatiche o non previste. Eppure i bambini, esattamente come gli adolescenti, ricercano la paura per diventare grandi e per superare i propri limiti.

Halloween è la ricorrenza adeguata per allenarsi alla paura attraverso giochi spaventosi e il racconto di storie di paura. Ci troviamo inoltre davanti a un’occasione preziosa per abbattere gli stereotipi di genere, soprattutto nelle bambine che solitamente sono invitate alla calma, al controllo e alla compostezza, e non sperimentano mai il loro lato “selvatico”. Giocare a fare i mostri permette equamente a bambini e bambine di lasciarsi andare.

Questa festa è l’unica occasione divertente che abbiamo per coltivare una narrazione positiva della morte e di tutte le ombre che si annidano nel nostro animo da sempre, e che ci tramandiamo di generazione in generazione dall’alba dei tempi. Un retaggio di cui prendersi cura a partire dalla primissima infanzia con gli strumenti dell’arte e della pedagogia.

Sarai Sangue di Drago Articoli
Sono una persona semplice: mi piacciono i libri, la scienza e i mostri. Sono un'educatrice e su internet ti racconto gli Horror e la Neurodiversità.

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